Avete perso il treno per il token AI Render? Questa crypto è il suo degno erede

Christian Boscolo
| 4 min read

Uno dei token più discussi, anche in virtù del successo in termini di prezzo è il token RNDR. Dal suo debutto, meno di un anno fa, è passato da 1,2 dollari ai quasi 12 dollari attuali, guadagnando il 950%.

I motivi del suo successo sono da ricercarsi nell’esplosione dei token AI, molto apprezzati dagli utenti di criptovalute perché il trend dell’intelligenza artificiale è un volano molto importante in questo momento.

In pochi però conoscono le reali applicazioni di questo token. Inoltre, sono in molti quelli che non credono nel reale potenziale dei token basati su AI, perché a volte i loro casi d’utilizzo sono sopravvalutati, come sottolineato da una ricerca di Coinbase.

Che cos’è e come funziona Render Network?


Render Network (RNDR) è una piattaforma decentralizzata di rendering grafico che collega coloro che necessitano di potenza di calcolo tramite GPU (le schede grafiche) con fornitori che dispongono di potenza computazionale in eccesso.

Viene utilizzato principalmente per l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale e la creazione di contenuti.

Grazie alla rete Render, è possibile sfruttare le GPU inutilizzate, consentendo ai creatori di accedere a risorse più convenienti per i loro progetti.

Questo processo non solo ottimizza l’uso delle risorse esistenti ma semplifica anche il rendering e lo streaming di contenuti, rendendo più agevole l’interazione con ambienti 3D.

La piattaforma affronta due punti cruciali utenti finali: la scalabilità, perché permette di utilizzare risorse in eccesso che altrimenti andrebbero perdute, permettendo di utilizzare potenza di calcolo a basso costo, e la protezione della privacy, perché Render implementa un sistema di gestione digitale basato sulla cifratura blockchain e garantisce la protezione dei diritti dei creators per l’intero ciclo di vita creativo, a differenza delle soluzioni esistenti che si affidano a piattaforme centralizzate​​.

La blockchain Render utilizza un algoritmo Proof-of-Render (PoR) sulla blockchain Ethereum e OctaneRender, un’applicazione di rendering sviluppata da OTOY. Il calcolo per il rendering 3D è facilitato da OctaneRender in combinazione con il framework multimediale e di streaming open source ORBX.

Infine, le transazioni sulla rete Render sono denominate in RNDR, un token ERC-20 utilizzato dai creatori per pagare i servizi di calcolo GPU forniti dagli operatori dei nodi.

L’offerta totale di RNDR è limitata a 536,870,912 token, RNDR funziona anche come token di governance, permettendo ai detentori di influenzare le decisioni sulla piattaforma.

Arriva Blendr Network: cosa cambia rispetto a Render Network?


Render Network non è il primo ne sarà l’ultimo token a offrire potenza di calcolo in maniera decentralizzata. Questa idea, mutuata dal movimento DePin, ha molti estimatori e soprattutto tantissima richiesta da parte degli algoritmi di apprendimento artificiale.

Negli ultimi tempi, ad esempio, abbiamo assistito anche al successo di ICP, dopo che la crypto ha annunciato di aver introdotto un nuovo software in gradi di “allenare” le AI al riconoscimento delle immagini.

Blendr Network è una blockchain che, come Render Network, mira a ottimizzare l’utilizzo delle risorse di calcolo GPU in un contesto decentralizzato.

Si concentra in particolare sull’aggregazione delle risorse GPU su rete globale, distribuendo in modo ottimale i compiti computazionali. Questo assicura che ogni GPU venga utilizzata con la massima efficienza, fornendo una soluzione scalabile per compiti di rendering e calcoli AI senza gli oneri associati ai tradizionali servizi di cloud computing​​.

Dal punto di vista della tokenomics, il token BLENDR ha una fornitura di 42,000,000 token.  Il suo valore di mercato totalmente diluito è stato stimato attorno ai $87.259.265, con un volume di scambio che si aggira ai $3.11.,040​​.

Render Network e Blendr a confronto


Pur essendo all’apparenza molto simili, i due token presentano delle differenze peculiari, almeno da quanto si evince dai loro Whitepaper (qui quello di Blendr Network) che, come sappiamo, non sempre sono una garanzia.

Casi d’utilizzo

Mentre RNDR Si concentra sul rendering grafico distribuito, offrendo una piattaforma che permette agli utenti di mettere a disposizione la potenza di calcolo inutilizzata delle loro GPU; BLENDR mira a un utilizzo più ampio delle risorse computazionali per una vasta gamma di applicazioni, tra cui AI, rendering e simulazioni.

Peculiarità e software

RNDR utilizza OctaneRender per le operazioni di rendering e un sistema di governance Proof-of-Render (PoR)  per ottimizzare l’assegnazione e la qualità del servizio in base alla reputazione degli utenti e degli operatori di nodi​​.

BLENDR utilizza invece la Decentralized GPU Compute Mesh (BCM) per aggregare risorse GPU globali e distribuire compiti computazionali in modo efficiente. Inoltre, adotta un sistema di Digital Rights Management basato su blockchain (DARL) e utilizza algoritmi di assegnazione dinamica per l’ottimizzazione delle risorse​​.

Partnership

RNDR ha realizzato diverse partnership nel segmento dei contenuti digitali e dei media. La piattaforma si rivolge principalmente ai professionisti e alle aziende nel settore dei media digitali, gaming, VR e AR​​​​.

BLENDR vuole invece servire un’ampia gamma di settori, inclusi quelli dell’intelligenza artificiale, dell’architettura, del design di prodotto e della simulazione. Il progetto punta a una maggiore decentralizzazione nel calcolo ad alte prestazioni, attraendo un pubblico molto vario​​.

Conclusioni


Mentre RNDR è più focalizzato sul rendering e ha già una solida base nell’industria dei media digitali e dell’intrattenimento, BLENDR si propone come una piattaforma per l’utilizzo delle risorse computazionali delle GPU in più campi.

Ad oggi Render Network è una blockchain più conosciuta mentre Blender è attualmente in fase di lancio, visto che è disponibile solo su alcuni DEX e qualche CEX minore.

Di certo ha un ottimo potenziale perché si rivolge a un mercato in forte espansione ma non è detto che ripercorra il successo di Render Network.

Leggi anche: