Che cos’è la DePIN? La Sharing Economy su Blockchain senza intermediari

Christian Boscolo
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Il mondo delle criptovalute e della blockchain è in costante evoluzione e quasi ogni giorno nascono nuovi trend destinati a cambiare la nostra vita.

Dalle nuove blockchain modulari di Celestia, all’intelligenza artificiale, passando dagli Ordinals, fino ai nuovi token ERC 404: gli NFT ibridi. E questi sono solo alcuni esempi delle novità già in atto o in arrivo nei prossimi mesi o giorni.

Oggi però parliamo di un nuovo movimento attivo da diversi mesi ma che negli ultimi tempi è tornato sotto ai riflettori per la sua capacità di sfruttare le risorse esistenti in maniera equa e senza intermediari. Si tratta della DePIN, acronimo di Decentralized Physical Infrastructure Networks.

Che cos’è la DePIN?


Potremmo definirlo come un movimento di Sharing Economy applicato alle infrastrutture fisiche, che possono essere legate alle reti Internet o agli hot spot Wi-Fi, ma anche alle reti energetiche.

I DePIN sono infatti delle reti costruite o gestite in maniera decentralizzata, da individui e aziende di tutto il mondo, per essere utilizzate da tutti.

Chi mette a disposizione la propria struttura (che può essere una connessione Wi-Fi, ma anche l’utilizzo del proprio PC per il calcolo computazionale) riceve in cambio un compenso tramite un token Blockchain.

Con DePINscan,ad esempio, gli sviluppatori hanno accesso a una mappa online e a una dashboard pronte all’uso, che forniscono informazioni basate sui dati a tutta la comunità DePIN.

DePIN come evoluzione della Sharing Economy?


Aziende come Uber e Airbnb sono esempi recenti della “Sharing Economy” anche se in versione centralizzata. Il diagramma seguente ne mostra il tipico funzionamento.

Tuttavia, Uber è un’entità centralizzata e quindi la gestione della sua rete, dei conducenti e dell’attività commerciale, rimane saldamente nelle mani di Uber.

Il movimento DePIN parte quindi dall’idea della “Sharing Economy”, ma la rende più equa e inclusiva per gli individui e le imprese che costruiscono la rete.

Per fare un esempio concreto, prendiamo in considerazione Drife. Drife è la versione DePIN di Uber. Funziona in modo simile a Uber, mettendo in contatto i passeggeri con i conducenti che possiedono i loro veicoli e sono disposti a guidare in cambio di denaro.

In questo caso non esiste l’entità centralizzata che incassa una parte consistente del ricavato per gestire l’infrastruttura. In Drife viene tutto gestito tramite blockchain, in questo modo gli autisti ricevono il 100% del loro compenso nel token del progetto, e possono partecipare anche alle votazioni che riguardano la piattaforma.

Si tratta di una versione potente e più inclusiva della Sharing Economy che elimina l’intermediario (Uber) e lo sostituisce con un protocollo decentralizzato, consentendo corse più economiche per i clienti, maggiori entrate per i conducenti e la possibilità per questi ultimi di esercitare una certa influenza sulla piattaforma su cui contribuiscono ogni giorno.

Cosa succede quando crypto e blockchain incontrano il mondo fisico?


L’avvento della tecnologia blockchain ha avuto un grande impatto su molti settori, dalla finanza decentralizzata (DeFi) al gioco (play to earn) all’arte (NFT). Tuttavia, un settore che è rimasto invariato è quello delle infrastrutture fisiche.

Tradizionalmente, l’implementazione e la gestione delle infrastrutture fisiche, come le reti wireless, i servizi cloud, le reti di mobilità e le reti elettriche, sono state dominate dalle grandi aziende a causa degli elevati requisiti in termini di capitale da investire e delle sfide logistiche associate a progetti di queste dimensioni.

Di conseguenza, queste entità centralizzate hanno avuto il monopolio sui prezzi e sui servizi offerti agli utenti finali, con conseguente mancanza di concorrenza e innovazione.

Basta dare un’occhiata al punteggio NPS (Net Promoter Score, la misura della soddisfazione dei clienti) per l’oligopolio che esiste nel settore delle telecomunicazioni negli Stati Uniti.

Perché le DePIN sono il futuro?


Le DePIN presentano diversi vantaggi rispetto alle reti infrastrutturali tradizionali. Attraverso l’uso di ricompense in token, i contributori sono incoraggiati a distribuire e mantenere l’infrastruttura.

L’approccio che coinvolge “partendo dal basso”, ovvero chi lavora quotidianamente sul progetto, fa si che la rete diventi una proprietà collettiva. Inoltre una rete di infrastrutture fisiche decentralizzate riduce i costi generali e le spese sfruttando le risorse collettive dei partecipanti alla rete.

Costruire una rete in modo decentralizzato significa renderla meno soggetta a corruzione (non si può corrompere uno smart contract, ndr), hacking e altri problemi comuni alle reti centralizzate. Inoltre, eliminando le barriere che hanno caratterizzato le strutture centralizzate, DePIN incoraggia nuovi operatori a competere in mercati che in precedenza erano dominati da pochi attori consolidati (oligopolio).

Molti dei beni che possediamo ma anche le azioni che compiamo ogni giorno, hanno un valore che non viene sfruttato. Immaginate ad esempio il tempo che impiegate mentre guidate l’automobile per i motivi più disparati.

Tutto questo tempo può essere “monetizzato” ad esempio tramite un dispositivo che raccoglie i dati di guida, o un dispositivo di mappatura Hivemapper che contribuisce a una versione decentralizzata di Google Maps.

Ma non c’è solo l’auto. Se amate stare a casa potete installare un contatore intelligente e un pannello solare per partecipare a Daylight Energy. Grazie a questo progetto potrete fornire la vostra energia in eccesso alla rete quando richiesto e guadagnare i token del progetto.

DePIN nel contesto delle criptovalute


Sebbene DePIN sia oggi un settore emergente, il suo potenziale di crescita è enorme perché questo modello viene utilizzato per costruire reti migliori in diversi settori di grandi dimensioni come le telecomunicazioni, l’energia, la mobilità e lo storage.

Mentre l’economia del mondo reale è facilmente valutabile in centinaia di trilioni di dollari, Messari ha recentemente scritto che il mercato totale indirizzabile del settore DePIN è attualmente di ~2,2T$ e potrebbe raggiungere ~3,5T$ entro il 2028.

Si tratta di una cifra pari a circa 3 volte il valore di mercato di tutte le criptovalute oggi. Il valore FDV (Fully Diluted Value) di tutti i progetti di infrastrutture fisiche decentralizzate è attualmente di soli 5 miliardi di dollari.

I progetti DePIN cercano di risolvere alcuni dei problemi del mondo sfruttando la tecnologia blockchain, gli incentivi dei token e la potenza di Internet.

In questo documento fornito da IoTeX trovate molti dei progetti già presenti sul mercato (aggiornati ad agosto 2023) e classificati in quattro grandi gruppi: progetti server, infrastrutture, sensori e progetti wireless.

IoTeX (che fornisce W3bstream, ndr) è una parte fondamentale dell’infrastruttura che alimenta questi progetti , in quanto collega i dispositivi intelligenti e i loro dati a smart contract su blockchain.

W3bstream è un middleware, ovvero un ambiente di calcolo generico costruito al di fuori della blockchain che ha diverse funzionalità ma il suo ruolo primario è quello di “oracolo per il mondo reale”. Una sorta di Chainlink per il progetti DePIN.

 

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