Elon Musk inveisce contro tutti e i token GFY spopolano su DEX

Laura Di Maria
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Si moltiplicano su DEX le memecoin ispirate direttamente a Elon Musk e al suo violento sfogo in diretta TV contro gli inserzionisti colpevoli di uccidere X, ex Twitter, recidendo i contratti pubblicitari.

Senza girarci intorno, Musk ha invitato Bob (Iger, CEO di Disney) e altri ad “andare a farsi fottere”. In men che non si dica, diversi token GFY sono spuntati come funghi sulle varie reti Ethereum, Solana e BNB Chain, come riporta GeckoTerminal.

Molte hanno tutte le caratteristiche del fuoco di paglia, ma altri token hanno attirato l’interesse e i capitali di un buon numero di intrepidi trader.

La passione della community crypto per Elon Musk


Elon Musk è un imprenditore sui generis e non è nuovo a sortite sopra le righe come quella più recente. Non è nemmeno una novità che il mondo crypto sia solerte nel cogliere le opportunità che l’eccentrico miliardario offre su un piatto d’argento come questa volta.

Mai come quest’anno, le memecoin hanno rappresentato una ghiotta occasione per generare pump stellari e rendimenti da capogiro. Spesso sono state ispirate a eventi clou dell’anno e personalità di spicco.

La nuova ondata di token “GFY” è composta da progetti diversi, molti dei quali privi di una liquidità significativa. Al contrario, la pool di liquidità del token GFY sviluppato su Ethereum e scambiato su Uniswap conta su oltre 600.000$.

Attualmente il token è scambiato a 0,0000107$ e ha accumulato una capitalizzazione di mercato di 7,28 milioni di dollari. Il pump in un giorno è schizzato del 77%. Per quanto il progetto sia estremamente rischioso e privo di fondamenta, resta un fenomeno da tenere sotto osservazione.

Cosa è successo veramente su X, ex Twitter


Poco più di due settimane fa, Musk risponde con un laconico “Hai detto l’esatta verità” a un post controverso.

L’autore del post commenta in maniera piuttosto brusca un post a difesa della comunità ebraica. Dice in sostanza che la comunità ebraica ha usato nei confronti dei bianchi lo stessa dialettica di odio che dicono di non volere vedere usata contro di loro.

Il post in questione aveva avuto forte eco non solo per la smaccata posizione antisemita, ma perché molti hanno visto profonde similitudini con la teoria complottista detta della “grande sostituzione”. Si tratta di una teoria radicata nell’estrema destra americana che propugna la cosiddetta “supremazia bianca“.

Tanta roba insomma.

E tanto è bastato perché Disney, Apple, IBM e Ubisoft, tra i maggiori inserzionisti della piattaforma di microblogging da un anno in mano a Musk, abbiano fatto armi e bagagli e abbiano reciso i contratti, milionari, di pubblicità.

Le aziende hanno espresso preoccupazione per la comparsa di contenuti antisemiti e nazionalisti accanto ai loro annunci sulla piattaforma. La presa di posizione da parte di Musk sotto il post antisemita, ha scaldato gli animi. Musk ha inoltre criticato la Anti-Defamation League, un’organizzazione no-profit che si occupa di combattere l’odio antisemita, che ha denunciato un aumento dei post antisemiti e inneggianti odio e discriminazione da quando la compagnia è in mano a Musk.

Intervistato da un giornalista del New York Times che chiedeva se intendesse scusarsi con gli inserzionisti che stavano abbandonando la piattaforma, Musk ha risposto, rivolgendosi direttamente al CEO di Disney:

“Go fuck yourself, […] Bob, Go – Fuck – Yourself”.

Anche il Cybertruck di Tesla ha dato vita a una serie di memecoin


Nuove memecoin si sono ispirate anche al lancio dell’attesissimo Cybertruck di Tesla. La maggiore di queste memecoin è stata distribuita sulla catena BNB.

Il token CYBERTRUCK ha generato un volume di scambi di circa 671.000$ nelle ultime 24 ore. Il suo prezzo è salito del 125% superando i 0,09$, ma adesso il valore di mercato è di appena 163.000$.

Le memecoin sono famose per la loro volatilità, sono strumenti altamente speculativi che associano il loro valore a eventi ad alta viralità e che possono generare hype tra i trader.

Del resto, così come il valore può schizzare in maniera vertiginosa nel giro di poche ore, può anche crollare con altrettanta rapidità. Spesso sono anche strumenti per truffe rug&pull, del tipo prendi i soldi e scappa.

I rischi sono altissimi, così come le possibilità di guadagno. Un nuovo fenomeno si è affermato insieme a questa moda delle memecoin, quella dei trader “degen” o degenerati che, incuranti del rischio si lanciano in investimenti suicidi ad alto tasso di speculazione.

Musk incarna l’icona per eccellenza nel mondo memecoin. È stato il primo a sostenere Dogecoin, la prima memecoin nata per scherzo e che oggi si prepara ad andare in orbita intorno alla luna proprio su un razzo di SpaceX.

Nuove memecoin con premesse più affidabili


Non tutte le memecoin sono uguali e non tutti i nuovi progetti sono fatti per durare come un fuoco di paglia. Un esempio interessante è Meme Kombat (MK), una criptovaluta ERC-20 che ha raccolto oltre 2,3 milioni di dollari durante la prevendita in corso.

Ciò che distingue Meme Kombat dal resto delle memecoin è vuole lanciare un servizio reale, in concreto una piattaforma di scommesse che consentirà agli utenti di scommettere su battaglie generate dall’intelligenza artificiale tra personaggi meme.

Si potrà assistere agli incontri virtuali in diretta e l’impiego della blockchain di Ethereum renderà tutti i risultati trasparenti.

Per scommettere si puntano i token nativi MK, che Meme Kombat utilizzerà per pagare le vincite.

Inoltre, i token MK potranno essere messi in staking e generare un flusso di reddito passivo.

L’idea innovativa che combina la passione per le memecoin al nascente settore delle scommesse su piattaforme crypto sono delle buone premesse per Meme Kombat. Tutti questi elementi potrebbero farne uno dei primi successi del 2024.

Per partecipare alla prevendita basta visitare il sito ufficiale di Meme Kombat, dove 1 token MK costa ora 0,0225$.

Visto l’entusiasmo registrato finora è plausibile credere che il prezzo del token aumenterà in maniera consistente una volta quotato su exchange.

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.