Il candidato pro-bitcoin Javier Milei è in testa alle primarie presidenziali argentine

Christian Boscolo
| 2 min read

Un colpo di scena inatteso ha scosso la scena politica argentina: Javier Milei, candidato noto per il suo sostegno a Bitcoin (BTC) e la sua posizione a favore dell’abolizione della banca centrale, ha trionfato nelle elezioni primarie presidenziali.

Le primarie in Argentina, denominate anche come “PASO”, vengono considerate un grande sondaggio nazionale pre-elezioni e sono una prova per capire la forza di ciascun fronte. «Siamo in grado di battere la casta al primo turno», ha dichiarato Milei.

Con il 90% dei voti scrutinati, Milei del partito “La Libertad Avanza” ha sorprendentemente raggiunto il 30,5% dei voti. I contendenti “Juntos por el Cambio” e “Unidos por la Patria” hanno ottenuto rispettivamente il 28% e il 27%.

Un risultato che ha sorpreso gli analisti politici poiché i sondaggi pre-elettorali avevano previsto che Milei non superasse nemmeno il terzo posto ma che sembra riflettere la crescente frustrazione dei cittadini argentini nei confronti della disastrosa situazione economica del Paese.

L’inflazione è schizzata al 116% e il costo della vita ha spinto il 40% della popolazione sotto la soglia di povertà. Gli elettori hanno scelto Milei come “punizione” per i partiti politici tradizionali.

L’ex presidente conservatore Mauricio Macri ha commentato la situazione tramite Reuters, affermando che “la crescita di Milei è una sorpresa e riflette la frustrazione delle persone nei confronti della politica”.

Chi è Javier Milei?


Milei è posizionato politicamente all’estrema destra e ha attirato il sostegno dei votanti in cerca di un’alternativa, oltre ai sostenitori delle criptovalute che qui vengono viste come un bene rifugio contro l’inflazione galoppante.

Durante la sua campagna presidenziale Milei ha puntato molto su Bitcoin e criptovalute, facendole diventare un punto centrale della sua campagna elettorale. Ha descritto Bitcoin e le crypto come un “ritorno del denaro al suo creatore originale: il settore privato”.

Inoltre, non è stato tenero con le banche centrali, definendole apertamente come delle “truffe” che permettono ai politici di scaricare il peso dell’inflazione sui cittadini.

Tuttavia, Milei ha dichiarato di non voler adottare Bitcoin come moneta ufficiale in Argentina, a differenza di quanto è successo in El Salvador. Ha proposto invece il passaggio alla “dollarizzazione” a causa dell’iperinflazione che affligge il Paese.

La sua posizione critica e la sua reputazione da “uomo del cambiamento” sembrano aver colpito nel segno, con un risultato che potrebbe cambiare il panorama politico argentino.

Un passato crypto preoccupante.


Eppure, la strada di Milei verso la vittoria non è priva di episodi controversi. A partire dal suo coinvolgimento con la piattaforma Coinx.

Coinx è  stata accusata di essere uno schema Ponzi che avrebbe truffato gli investitori per oltre 800.000 dollari in pesos argentini.

Milei, attraverso i suoi canali di comunicazione ha supportato attivamente la piattaforma ma dopo i reclami di rendimenti insoddisfacenti da parte degli investitori, l’autorità di regolamentazione argentina ha ordinato la chiusura. Molti investitori affermano di aver subito perdite per milioni di pesos a causa di Coinx e vorrebbero un risarcimento.

Milei, tuttavia, nega ogni coinvolgimento e sostiene che le azioni della società erano simili a quelle di una banca tradizionale come spiega in questo video su X.

In ogni caso, il trionfo di Milei, le sue posizioni pro-criptovalute e le sfide legali in corso stanno scuotendo la scena politica argentina e il mondo delle crypto. Con la crescente adozione delle criptovalute in Argentina, la sua elezione potrebbe avere un impatto importante sulle politiche finanziarie del Paese.

Segui Cryptonews Italia sui canali social