Il futuro della blockchain è in mano al governo cinese – Cosa sappiamo finora

Marcello Bonti
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Cina e futuro della blockchain - Fonte Adobe/ink drop

In Cina non è esaurito l’interesse verso blockchain e crypto nemmeno dopo la drastica politica repressiva degli anni scorsi. Il governo ha istituito un centro di ricerca per esplorare il potenziale della nuova tecnologia e sfruttarne i possibili sviluppi e impieghi.

È stato il quotidiano cinese South China Morning Post a diffondere la notizia secondo cui il Ministero della Scienza e della Tecnologia cinese ha approvato la fondazione del Centro nazionale per l’innovazione della tecnologia blockchain. Il compito sarà individuare l’applicazione ideale in ambito industriale e favorire l’economia nazionale.

Il centro ha sede a Pechino e  sarà diretto dall’Accademia di Pechino per la Blockchain e l’Edge Computing (BABEC), un’ente noto per aver sviluppato la Chang’an Chain, la blockchain ChainMaker.

La Cina da sempre sostiene l’importanza della nascente tecnologia blockchain, seppure abbia sempre attuato una politica repressiva nei confronti delle criptovalute. Nel 2021, il presidente cinese Xi Jinping ha dichiarato che la blockchain avrebbe svolto “un ruolo importante nel prossimo ciclo di innovazione tecnologica e trasformazione industriale”.

In quell’occasione, Xi ha ricordato che la tecnologia blockchain gioca un ruolo chiave in diversi settori dell’economia, dalla finanza digitale, l’Internet delle cose, la gestione del ciclo di produzione, fino al trading degli asset digitali.

Il Ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione (MIIT) e la Cyberspace Administration of China (CAC), i due principali enti di regolamentazione in ambito tecnologico in Cina, nelle linee guida pubblicate nel 2021, sostenevano già che l’obiettivo della Cina sarà di utilizzare ampiamente la blockchain in ambiti diversi entro il 2030.

A settembre 2021, le autorità di vigilanza cinesi hanno attaccato il mondo delle criptovalute, imponendo il totale divieto alle imprese che forniscono servizi correlati. Divieto formulato a solo pochi mesi dal bando delle attività di mining crypto.

Aumenta il tasso di utilizzo della blockchain


Negli ultimi due anni è cresciuto il tasso di utilizzo della blockchain in tutto il mondo. La tecnologia è utile per consentire pagamenti economici ed efficienti, archiviare dati e ricostruire il merito creditizio.

Come abbiamo già riportato, il mese scorso la motorizzazione della California utilizzerà la blockchain per la gestione dei registri, permettendo di semplificare passaggi e rilascio della proprietà delle auto.

Anche il World Economic Forum (WEF) ha dichiarato in un report pubblicato all’inizio dell’anno di ritenere la blockchain parte “integrante” dell’economia moderna. L’organizzazione ha ricordato i numerosi ambiti della crittografia e della tecnologia blockchain, aggiungendo che il loro utilizzo nel settore dei servizi finanziari è già notevole.

“In effetti, per testare la forza di permanenza degli asset digitali e delle blockchain nel cuore dei servizi finanziari (e di altri settori dell’economia globale), bisogna osservare cosa fanno le grandi banche e le imprese di servizi finanziari mature, non quello che dicono”.

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