Musk lancia Grok, l’IA con il senso dell’umorismo accessibile (per ora) agli utenti Premium di X

Lucio Prosperi
| 3 min read

La startup di intelligenza artificiale di Elon Musk, xAI, sta creando la propria versione di ChatGPT. Si chiamerà Grok e presto potrà aiutarvi a scegliere le crypto su cui investire.

Il nome “Grok” porta con sé un affascinante riferimento al mondo della letteratura di fantascienza, in particolare a “Guida galattica per autostoppisti” di Douglas Adams, in cui il termine “to grok” denota la comprensione profonda e intuitiva di qualcosa.

Ma l’Intelligenza Artificiale presentata dal proprietario di Tesla sembra essere molto più di un semplice assistente virtuale. Con una personalità che si annuncia come controversa, Musk promette che Grok sarà come qualcuno che ha il coraggio di esprimere opinioni controcorrente e che avrà una particolare predilezione per il sarcasmo.

La stessa xAI ha sottolineato che il chatbot è stato progettato per rispondere con ironia e con uno spirito ribelle, invitando a utilizzarlo solo se si ha il giusto senso dell’umorismo.

Un nuovo step in avanti per l’IA?


La combinazione di un nome evocativo e una personalità vivace rende Grok un’entità intrigante nell’ambito dell’intelligenza artificiale e dell’interazione uomo-macchina.

Ma come sarà questo Grok? Intanto è facile immaginare che il sistema risponderà alle domande in modo colloquiale (con una spruzzata di sarcasmo e ironia), probabilmente attingendo da una base di conoscenze simile a quella utilizzata per addestrare ChatGPT e altri sistemi di generazione di testo analoghi.

Grok, però, sfrutta un “accesso in tempo reale” alle informazioni su 𝕏 ed è in grado di navigare su Internet per cercare informazioni aggiornate su argomenti specifici.

L’accesso in tempo reale alle informazioni tramite la piattaforma 𝕏, dunque, gli conferisce un enorme vantaggio rispetto alla concorrenza.

Non è difficile ipotizzare che Grok sfrutterà il tempo prima del suo lancio ufficiale per immagazzinare e apprendere il maggior numero di nozioni proprio sfruttando le notizie e le conversazioni che costituiscono il cuore dell’ex Twitter.

Inizialmente Musk ha dichiarato che il sistema sarebbe stato disponibile per un “gruppo selezionato” di utenti.

Successivamente, però, ha dichiarato che tutti i sottoscrittori del piano Premium Plus di 𝕏, recentemente lanciato e al costo di $16 al mese (per l’accesso senza pubblicità), avranno accesso a Grok “una volta che sarà uscito dalla fase beta iniziale”.

Inoltre, xAI sta offrendo l’accesso a un numero limitato di utenti negli Stati Uniti tramite una lista d’attesa.

Ma come funziona?


xAI ha pubblicato un post che fornisce qualche informazione aggiuntiva su Grok, comprese le modalità di addestramento e l’infrastruttura di base del sistema.

Il grande modello di linguaggio che lo alimenta – denominato Grok-1 – è stato sviluppato nel corso di diversi mesi su un cluster di “decine di migliaia” di GPU (fornite forse da Oracle). I dati di addestramento sono stati ottenuti sia da Internet (fino al terzo trimestre del 2023) sia dai feedback di assistenti umani che xAI chiama “tutor di intelligenza artificiale”.

xAI ha affermato che Grok-1 restituisce “risultati convincenti” nei test di benchmark comuni per i modelli di linguaggio, “superando tutti gli altri modelli nella sua classe di calcolo”. E, come accennato da Musk, ha “un pizzico di arguzia e un’anima ribelle”, rispondendo a “domande piccanti che vengono respinte dalla maggior parte degli altri sistemi di intelligenza artificiale” (anche se non è chiaro cosa si intenda esattamente con “piccante”).

“Per alcuni aspetti importanti, è il migliore attualmente disponibile”, l’ha toccata piano Musk in un tweet.

Cosa ci riserverà il futuro


xAI ha anche ipotizzato come il modello Grok-1 potrebbe evolversi in futuro:

“Grok al momento non ha altri sensi, come la visione e l’audio. Per assistere meglio gli utenti, potremmo aggiungerli, in modo da consentire applicazioni più ampie, interazioni più semplici e fornire assistenza in tempo reale.”

Musk ha annunciato il lancio di xAI con l’ambizioso obiettivo di costruire un’Intelligenza Artificiale in grado di “comprendere la vera natura dell’universo”.

In modo più prosaico, però, le ambizioni del miliardario nel campo dell’IA sono cresciute dopo le controversie con Sam Altman e Ilya Sutskever, co-fondatori di OpenAI (lo sviluppatore di ChatGPT), che l’hanno portato a rassegnare le dimissioni da quel consiglio di amministrazione nel 2018.

E che, più di recente, l’hanno spinto a bloccare l’accesso a OpenAI ai dati di 𝕏, sostenendo che l’azienda non stesse pagando abbastanza per quel privilegio…

A volte le più grandi idee nascono dal desiderio di rivalsa o di vendetta…

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