PancakeSwap vuole ridurre l’inflazione del token CAKE al 3%-5% – Diventerà deflazionistico?

Sauro Arceri
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Martedì scorso, i responsabili del progetto dell’exchange crypto decentralizzato (DEX) PancakeSwap hanno proposto di abbassare l’obiettivo del tasso di inflazione per il suo token nativo, CAKE, alla soglia del 3%-5%; un taglio drastico rispetto al suo attuale tasso, che è superiore al 20%.

In questo contesto, l’inflazione si riferisce alla crescita dell’offerta di token CAKE; in base alle regole della domanda e dell’offerta, infatti, un’inflazione più bassa potrebbe portare a un aumento del prezzo dei token. Ricordiamo infatti che PancakeSwap aveva già bruciato 27 milioni di dollari in token CAKE in un evento pianificato all’inizio del mese scorso.

La proposta di tokenomics “versione 2.5” porterebbe CAKE verso un “modello deflazionistico“, riducendo di oltre il 68% le ricompense in token pagate a traders e stakers.

Le cosiddette “emissioni” di CAKE su Syrup Pool, il principale pool di liquidità di PancakeSwap su BNB Smart Chain, diminuirebbero del 94% secondo la proposta.

Un dipendente di PancakeSwap che si è identificato con lo pseudonimo di Chef Brie, ha dichiarato sul server Discord dell’exchange:

“La nostra proposta di discussione mira a trasformare il modello di staking del token CAKE, che al momento è ad alta inflazione, in un modello di staking a bassa inflazione con un rendimento e un’utilità reali”.

Secondo un post pubblicato sul blog di PancakeSwap, la proposta rimarrà aperta al feedback della comunità per tutta la prossima settimana e poi si passerà a una “proposta di decisione” per il voto finale.

 

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