Qual è il ruolo del MiCA nel panorama crypto internazionale?

Marcello Bonti
| 4 min read

L’introduzione del MiCA, il regolamento sugli asset crypto voluto dalla Comunità Europea, sarà la chiave per aprire nuove opportunità nel mercato europeo? Sarà in grado di definire le regole del mercato crypto del futuro?

Il Markets in Crypto Assets (MiCA) è stato accolto come il primo tentativo al mondo di regolamentazione. La volontà generale è includere il mercato crypto altamente deregolamentato sotto un unico cappello normativo.

Si tratta di una parte di un più ampio progetto dedicato alla finanza digitale, noto come Digital Operational Resilience Act, (DORA). L’obiettivo della legge quadro è proteggere il settore dei servizi finanziari dalle attività fraudolente.

Ci si aspetta che il DORA possa diventare legge già il prossimo luglio, attivando gli ingranaggi che lo farebbero entrare in vigore a partire da gennaio 2025 nei paesi dell’Unione.

Negli Stati Uniti il dibattito è ancora ostacolato dalle controversie sulla definizione degli asset digitali, se commodity o titoli. Invece, l’Unione Europea, con il MiCA, ha dato priorità al come regolamentare. La definizione di un regolamento ha avuto la meglio rispetto alla diatriba su chi debba vigilare sulla sua attuazione.

Si può dire che l’EU abbia giocato d’anticipo rispetto ad altri governi mondiali.

Quale sarà l’impatto del MiCA sul mercato europeo delle criptovalute?


Il Consiglio Europeo, coi suoi 27 Stati Membri, ha approvato all’unanimità il MiCA, diventando la prima grande giurisdizione al mondo dotata di regole per l’attribuzione di licenze sulle criptovalute.

L’Europa potrebbe aver fatto da apripista per molti altri mercati e giurisdizioni che considerano il MiCA un riferimento per rimanere competitivi sul mercato globale. A seguire le sue orme sono paesi come il Regno Unito, l’Australia e Hong Kong.

Diversi esperti concordano sul fatto che il MiCA potrebbe determinare il futuro normativo del settore in generale.

Brinda Paul, dirigente per la compliance presso Banxa, ritiene che il MiCA stabilisca uno standard elevato per la protezione dei consumatori. Si tratta di un elemento essenziale per portare i clienti verso un mercato crypto più solido e affidabile.

Ci si aspetta che la sua implementazione riesca ad attirare startup e aziende consolidate, ponendo le basi per una concorrenza più sana.

Laura Chaput, responsabile della compliance presso il market-maker Keyrock con sede a Bruxelles, insiste sugli effetti positivi per i clienti finali. Sostiene che le regole sulla governance aumenteranno la trasparenza, quelle valide per gli emittenti di stablecoin offriranno maggiore “fiducia nel fatto che i loro token siano adeguatamente garantiti e riscattabili, e le tutele contro la manipolazione del mercato ne aumenteranno l’integrità”.

Ma non ci saranno grossi cambiamenti per quelle compagnie che si sono già adeguate alle rigide procedure di verifica dell’identità e anti-riciclaggio, KYC e AML.

Secondo Przemyslaw Kral di Zonda, gli utenti degli exchange non regolamentati o non conformi potrebbero scontrarsi con problemi per tornare in possesso dei propri fondi e forse verrà loro richiesto di fornire ulteriori informazioni sulla loro identità e sull’origine dei loro fondi.

Affrontare le manipolazioni e gli abusi di mercato


Molti si chiedono se il MiCA sarebbe stato in grado di evitare quello che è successo a FTX se fosse entrato in vigore prima. In effetti, il membro della Commissione economica del Parlamento Europeo Stefan Berger crede di sì. Al riguardo aveva dichiarato che l’adozione del MiCA come insieme globale di standard normativi avrebbe impedito il verificarsi di un simile disastro.

A questo proposito, Paul di Banxa ha osservato che il MiCA introduce misure rigorose per promuovere un mercato crypto sicuro, trasparente ed equo. Tra gli strumenti a disposizione ci sono l’accesso delle autorità alle informazioni interne, divieti rigorosi di insider trading e manipolazione del mercato.

C’è da credere che ottenere le licenze con il nuovo regime normativo non sarà un compito facile. Si moltiplicheranno i controlli di compliance, e lo sforzo delle compagnie crypto di rispettarne i principi.

Tiana Whitehouse, Chief Compliance Officer di CLC & Partners, ha spiegato:

“Il MiCA è allineato con l’attuale Market Abuse Regulation (MAR) dell’UE, che si applica a titoli e derivati. In base alla nuova normativa, i CASP [Crypto-Asset Service Provider] e gli altri attori che facilitano gli scambi di cripto-asset nell’UE devono disporre di controlli adeguati per prevenire e rilevare gli abusi di mercato e le manipolazioni.”

Gli NFT restano fuori


L’attuazione del MiCA è scandita in due fasi. Il primo periodo di introduzione graduale di 12 mesi riguarderà le stablecoin, mentre il successivo periodo di 18 mesi riguarderà il resto del settore. Per il momento, l’attuazione della norma prevede l’offerta di un ampio insieme di regole per il mercato.

Tuttavia resta fuori un’ampia gamma di componenti del settore crypto, per esempio i token non fungibili.

Nonostante sia stato escluso dai requisiti espliciti del Libro bianco del MiCA, il settore degli NFT potrebbe trarre beneficio dalla normativa, come spiega Yuriy Brisov, cofondatore e responsabile legale di IOGINALITY NFT Marketplace:

“Incidendo indirettamente sui marketplace NFT attraverso l’imposizione di regole AML/CTF, il MiCA potrebbe contribuire ad aumentare la trasparenza e la fiducia nel mondo in forte espansione dell’arte digitale, degli oggetti da collezione e altro ancora, elevando in ultima analisi lo spazio NFT.”

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