Un francese su dieci possiede crypto: cresce il tasso di adozione?

Marcello Bonti
| 4 min read

Il 10% dei francesi ha deciso di investire in criptovalute e cresce tra la popolazione la percentuale di persone a conoscenza del mondo crypto e blockchain. A rivelarlo è un nuovo studio presentato da BFM TV, e condotto dall’Associazione per lo sviluppo degli asset digitali (Adan) e dalla filiale francese del gigante della contabilità KPMG.

Gli stessi attori coinvolti nell’indagine, avevano effettuato uno studio simile lo scorso anno. In quel caso era emerso che poco più di tre quarti degli intervistati dichiarava di sapere cosa fossero gli asset crypto.

I risultati della ricerca


Nello studio di quest’anno, invece, l’85% delle persone ha dichiarato di sapere cosa siano le criptovalute.

Nella presentazione dei risultati si legge:

“Le criptovalute stanno iniziando a entrare nella vita dei francesi.”

Gli intervistati sono stati 1.976, tutti di età superiore ai 18 anni.

È inoltre emerso un “aumento del 18% del numero di possessori di criptovalute rispetto al 2022”.

Nel 2021, invece, circa il 6,7% dei francesi possedeva token.

Jean-Noël Barrot, Ministro della transizione digitale e delle telecomunicazioni, ha dichiarato:

“I nostri cittadini hanno acquisito familiarità con le criptovalute. È una pratica che è diventata parte della vita quotidiana dei francesi.”

Adozione delle crypto in Francia: Il profilo dell’investitore


I dati mostrano che l’adozione delle criptovalute è notevole tra i “giovani” e gli “uomini”.

Oltre il 17% degli intervistati di età compresa tra i 18 e i 35 anni ha dichiarato di possedere crypto.

La maggior parte degli intervistati (64%) ha dichiarato che Bitcoin (BTC) è la “criptovaluta preferita”, mentre Binance (39%) è l’exchange preferito.

Al secondo posto con il 28% c’è Coinbase, seguito da Revolut (20%).

Lo studio ha anche rilevato che è raddoppiato (al 4%) il numero degli intervistati che hanno dichiarato di possedere token non fungibili (NFT).

Dalla ricerca emerge che la “grande maggioranza” degli intervistati ha dichiarato di “non aver investito più del 10% dei propri risparmi” in criptovalute.

L’identikit dell’investitore italiano


Per quanto riguarda l’Italia, gli ultimi dati a disposizione sono quelli raccolti nell’interessante ricerca/sondaggio effettuata dall’OAM che delinea l’identikit dell’investitore italiano in criptovalute.

Quasi il 30% del campione ha acquistato criptovalute e l’81% vuole continuare ad investire nel 2023. A spingere questi investimenti la voglia di diversificare il proprio portafoglio e conseguire alti rendimenti. In particolare, il 55% punta a un portafoglio più diversificato mentre il 40% è alla ricerca di alti rendimenti.

L’ammontare dell’investimento arriva fino a 10mila euro per il 59% del campione, tra i 10mila e i 25mila per il 16 per cento. Una percentuale del 9% ha investito tra i 25mila e i 40mila euro mentre il 6% ha acquistato criptovalute per oltre 70mila euro.

Piace l’acquisto ‘fai da te’, effettuato dal 42%, anche se si è affidato a un broker o a un exchange il 58% degli intervistati. Spopola il Bitcoin (lo ha acquistato il 59%) seguito a distanza da Ethereum (23%) mentre le altcoin storiche come Ripple e Cardano non riscontrano molto interesse.

Love Hate Inu, il prossimo Shiba Inu?

La prevendita di Love Hate Inu è tra le più popolari dell’anno, gli analisti considerano LHINU una tra le migliori criptovalute da acquistare ora.

Si distingue dalle altre memecoin grazie all’unicità della sua utility, le sue applicazioni nel mondo reale. Vista la presa che ha sul pubblico e la sua effettiva utilità, Love Hate Inu potrebbe facilmente diventare la prossima Dogecoin o Shiba Inu.

Love Hate Inu ha raccolto più di 4,5 milioni di dollari in prevendita, tuttora in corso ma presto inizierà la prossima fase che porterà a un aumento del prezzo da quello attuale, 0,000115$, a 0,000125$.

 

 

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.

DeeLance semplifica il processo di recruiting

DeeLance è la nuova piattaforma crypto in prevendita che sta suscitando particolare interesse tra gli investitori. In una sola settimana ha raccolto 100.000$ di finanziamenti e la seconda fase è quasi pronta al lancio.

La piattaforma è un ponte tra domanda e offerta di lavoro freelance sul metaverso che semplifica la gestione delle risorse umane e della catena di produzione e rende i contratti di lavoro trasparenti e affidabili.

$DLANCE è sviluppato sulla blockchain di Ethereum. Al momento è in prevendita a 0,025$, la prima fase della prevendita coincide con la proposta di prezzo più bassa che crescerà durante le successive cinque fasi.

Chi vuole acquistare $DLANCE con Ethereum (ETH), Tether (USDT) o con carta rete di pagamento, attraverso Transak, può farlo direttamente sul sito ufficiale della piattaforma.

La prima fase della prevendita di DeeLance si concluderà tra 5 giorni, quindi il prezzo del token salirà a 0,029$ con la seconda fase.

 

 

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.

Ecoterra: Una nuova era per l’ecologia

Il progetto Ecoterra è una piattaforma che implementa il modello “recycle-to-earn” (R2E) offrendo un incentivo economico a differenziare i rifiuti in maniera corretta.

La piattaforma sta suscitando forte interesse in fase di prevendita attirando l’attenzione degli investitori che scelgono di acquistare il token nativo $ECOTERRA al prezzo più basso.

Rappresenta un’interessante opportunità di investimento accessibile adesso in prevendita. Il successo della raccolta fondi offre una buona stima del potenziale che riuscirà a sviluppare in futuro.

Finora il progetto ha raccolto 504.000$ dagli investitori e i token sono in vendita per 0,004$.

È il momento migliore per investire nella nuova era del riciclo supportato dalla blockchain.

 

 

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.

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