Aumentano le Bollette. I Trucchi per Risparmiare dei Crypto Miners

Christian Boscolo
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A partire da domani, 1 ottobre, aumenteranno le tariffe per l’energia elettrica dovute agli ormai noti rincari del prezzo del gas. Scopri come contrastare l’inflazione con le migliori crypto a tema Metaverso. L’incremento avrebbe dovuto essere del 100% rispetto allo scorso anno ma con un intervento straordinario l’ARERA (L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha limitato l’aumento a un +59%, che appare ugualmente preoccupante.  

Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, per una famiglia tipo significa spendere su base annua (dal 1° ottobre 2022 al 30 settembre 2023 nell’ipotesi di prezzi costanti), 662 euro in più per la luce, per una bolletta annua pari a 1.782 euro. 

Questo significa che la bolletta del trimestre ottobre-dicembre crescerà di 245 euro nel confronto con il corrispondente periodo dello scorso anno, passando, per la famiglia tipo, da 200 a 445 euro.

Tempi duri per i crypto miners

E si preannunciano tempi duri anche per i miners, soprattutto in Italia, che vedranno i loro guadagni scendere sensibilmente. Secondo un’analisi del portale tedesco CryptoMonday la spesa per l’elettricità sostenuta dai miners di Bitcoin impatta sui guadagni generati con una percentuale che supera il 75% degli incassi.

Secondo Mining Farm Italia, un’azienda italiana specializzata in mining con sede in Umbria, A fine 2017 il “tasso di hash” della rete Bitcoin si aggirava intorno ai 10 Exahash, ovvero 10 miliardi di miliardi di calcoli al secondo. Il costo energetico per lo svolgimento di questi calcoli a livello mondiale è difficile da determinare con certezza ma è stato stimato intorno ai 27 Terawattora.

Quanto consuma una Mining Rig

Il consumo di energia di una Mining Rig, ovvero una disposizione di elementi hardware predisposti per eseguire il mining di criptovaluta, dipende dalle sue componenti. Le GPU, a seconda dell’algoritmo, consumano tra i 360 ed i 1.500 watt per un impianto da 6 a 7 schede.  La scheda madre, l’unità di alimentazione, l’hard disk e la Ram consumano fino a 100 watt.  Infine, il sistema di raffreddamento utilizza da 20 watt a diversi kilowatt a seconda del livello e del tipo di condizionamento dell’aria. 

I comportamenti virtuosi, anche per i crypto miners

In uno scenario così delicato è facile immaginare come il risparmio energetico sia diventato essenziale non solo per le famiglie italiane ma anche per i miners. Di seguito una serie di consigli per ridurre, almeno in parte, l’impatto energetico.

Per le famiglie

Utilizzare lampadine a LED: consumano fino al 50% in meno delle lampadine tradizionali.

Scegliere elettrodomestici a basso consumo.

Spegnere tutti i dispositivi non in utilizzo evitando di lasciarli in stand-by.

Scegliere tariffe fisse di fornitura.

Per i miners

Anche i miners dovrebbero cercare di spremere al massimo l’energia  utilizzando alcuni accorgimenti che riguardano il comparto hardware.  Esistono ad esempio in commercio speciali alimentatori certificati “80 Plus” (ovvero prodotti con un’efficienza minima dell’80%) che permettono di risparmiare circa il 15% in più rispetto a quelli non certificati.

Cambiare gli hard disk con con quelli a stato solido di tipo SSD, aumenterà la velocità di caricamento del sistema operativo e ridurrà il consumo di energia di ogni impianto di 5-15 watt. RAM moderne (dalle DDR4 in su) e i processori più recenti possono inoltre ridurre il consumo di altri 10-20 watt. 

A livello più ampio, ma qui parliamo di consorzi che possono contare su investimenti più cospicui, i gruppi di miners potrebbero addirittura contattare una centrale elettrica per scoprire se ha un eccesso di fornitura. Inoltre, si possono creare i propri parchi solari o eolici e utilizzarli per il mining, ma si tratta ovviamente di investimenti non alla portata di tutti.

Acquista Bitcoin

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.

Quali sono le crypto che utilizzano la POW?

Il mining è  possibile solo per le criptovalute che utilizzano la POW (Proof of Work) ovvero l’algoritmo di controllo che ad oggi è considerato più sicuro. Quasi tutti sanno che è lo stesso algoritmo utilizzato da Bitcoin ed Ethereum prima dell’ormai famoso “merge” che l’ha traghettato al POS (Proof of stake).

Esistono però altre criptovalute ad utilizzare questo algoritmo come ad esempio Dogecoin, diventata ora la seconda crypto per capitalizzazione in questa speciale classifica, ma anche Ethereum Classic, Litecoin e Monero, giusto per citare le più famose.  

Alternative POS?

Risparmio energetico a parte esistono crypto che, utilizando l’algoritmo POS, risultano essere molto più virtuose in termini di consumi energetici. Anche se non possono essere “minate” possono infatti generare guadagni in altri modi. 

Le meme coin e i meme token negli ultimi anni hanno fatto il botto, Dogecoin e Shiba Inu sono state tra le migliori crypto nell’ultima fase rialzista del mercato.

Un’ottima alternativa può essere quindi Tamadoge, una crypto non si limita a essere una  meme coin, ma un vero e proprio ecosistema di gaming P2E noto come Tamaverse