Unione Europea: Al voto norma antiriciclaggio per vietare l’anonimato crypto

Aniello Raul Barone
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L’Unione Europea stringe la morsa contro le pratiche di riciclaggio di denaro condotte da istituzioni finanziarie e imprese a rischio, con particolare enfasi sulle crypto. Il Parlamento Europeo  ha votato per aumentare il monitoraggio del settore crypto e la nuova direttiva sarà assimilata dalle giurisprudenze degli stati membri.

Nuova stretta in UE contro l’anonimato crypto


La legge, approvata dal Parlamento Europeo, obbligherà le società di criptovaluta a raccogliere una maggiore quantità di dati sugli utenti e sulle loro transazioni. Inoltre prevede un monitoraggio più severo dei wallet autocustoditi e vieterà gli strumenti che rafforzano l’anonimato, come i mixer di criptovaluta e i token per la privacy.

Il direttore esecutivo dell’associazione di categoria European Crypto Initiative, Marina Markezic, ha dichiarato:

“La perdita maggiore sarà legata alla privacy e alla relativa facilità di transazione a cui ci ha abituati il settore crypto.”

L’industria delle criptovalute ha seguito da vicino i quasi tre anni di negoziati che hanno portato al voto, che è avvenuto nel contesto di un più ampio giro di vite contro le caratteristiche di privacy, le quali rappresentano un’attrattiva significativa per i sostenitori della finanza decentralizzata.

Nella giornata di ieri, mercoledì 24 aprile, il commissario finanziario dell’UE, Mairead McGuinness, ha dichiarato:

“Dai contanti alle criptovalute, dagli immobili ai beni di lusso e alle squadre di calcio, stiamo prendendo di mira tutti i settori in cui esiste un rischio reale di attività illecite”.

La legge inasprirà le misure per contrastare le attività illecite e il finanziamento al terrorismo


Il regolamento aggiorna e inasprisce le norme contro la criminalità finanziaria per gli istituti finanziari e di credito in tutto il blocco dei 27 Paesi europei e fa parte di un pacchetto più ampio che rinnova l’approccio dell’UE al riciclaggio di denaro.

I legislatori hanno coinvolto i fornitori di servizi di criptovaluta, rafforzando i requisiti che le società devono soddisfare per raccogliere dati sull’identificazione degli utenti.

Il disegno di legge, in fase di ultimazione prima di diventare legge, arriva mentre le preoccupazioni sul riciclaggio di denaro affliggono l’intero comparto.

Tanto per citare un esempio, gli sviluppatori del software su cui si basa il mixer di criptovalute Tornado Cash sono sotto processo in Europa e negli Stati Uniti. I procuratori accusano gli sviluppatori di aver permesso ai criminali di riciclare 1,2 miliardi di dollari di denaro sporco.

Inoltre, Changpeng Zhao, fondatore ed ex CEO di Binance, il più grande exchange di criptovalute al mondo, rischia la condanna la prossima settimana dopo essersi dichiarato colpevole di aver violato le regole per la prevenzione del riciclaggio di denaro negli Stati Uniti.

A partire dal 2026, una nuova agenzia dell’UE con sede a Francoforte, in Germania, supervisionerà le leggi contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo e controllerà direttamente le istituzioni più rischiose.

Ora il testo di legge è in attesa dell’approvazione da parte dei ministri delle finanze dell’UE prima della sua ratifica finale.

Wallet autocustoditi


Le società di criptovalute dovranno tenere sotto controllo i wallet non custoditi, o quelli che i legislatori europei chiamano “self-hosted wallet” (wallet autocustoditi).

Questi wallet consentono alle singole persone di avere la piena proprietà e il controllo dei propri fondi, senza alcun intermediario. Questa indipendenza finanziaria rappresenta una delle proposte fondamentali dell’industria delle criptovalute.

I fornitori di servizi dovranno identificare e verificare gli utenti, monitorare le transazioni e richiedere maggiori informazioni su mittenti e destinatari.

Tutto ciò è in netto contrasto con le migliori pratiche del settore, che prevedono di detenere gli asset di criptovaluta in un wallet sicuro non custodito (ovvero autocustodito dall’utente) piuttosto che in un wallet custodito (dall’exchange o da altre società di criptovaluta), per salvaguardare gli utenti dalle potenziali debolezze degli exchange centralizzati e dei depositari di criptovaluta.

“Questo è indirettamente scoraggiato dal regolamento”, ha detto Markezic.

La normativa non interesserà i fornitori di servizi che stanno sviluppando software per wallet non custoditi che sono puramente tecnologici, come MetaMask.

Una versione precedente del disegno di legge avrebbe imposto dei limiti ai fondi che i trader potevano accettare dai wallet autocustoditi, ma è stata eliminata nella versione finale in seguito alle pressioni dell’industria delle criptovalute.

Vietare gli strumenti di anonimato


Il disegno di legge vieta anche gli strumenti che consentono l’anonimato. Ciò include la quotazione di token come Monero o Zcash. Sarà vietata anche l’offerta di servizi di mixer di criptovalute, che offuscano la cronologia delle transazioni.

Ora le società di criptovaluta devono identificare e verificare l’identità degli utenti, monitorare le transazioni e richiedere maggiori informazioni su mittenti e destinatari.

Secondo quanto affermato da Markezic, i processi di conoscenza del cliente, o KYC, potrebbero finire per gravare sugli utenti anziché incoraggiarli a utilizzare le tecnologie blockchain.

Per i trasferimenti di criptovalute inferiori a 1.000 euro, i fornitori di servizi devono eseguire un KYC di base per identificare i loro utenti.

Per le transazioni superiori a 1.000 euro, si applicano misure di customer due diligence. Le misure implicano un monitoraggio a lungo termine del comportamento e dell’identità degli utenti, oltre al KYC.

Rimangono comunque alcuni pregiudizi nei confronti dei wallet autocustoditi. Per le stesse misure, i pagamenti in contanti sono limitati a 10.000 euro.

Regole chiare


Il lato positivo è che il settore delle criptovalute disporrà di guardrail più sicuri per prevenire i crimini e i danni agli utenti, il che potrebbe favorire l’adozione degli asset crittografici. Come ha affermato Markezic:

“Il regolamento offre certezza e prevedibilità, soprattutto per i nuovi arrivati. Le norme antiriciclaggio rendono l’industria delle criptovalute più attraente per gli investitori e per gli utenti che non hanno esperienza di criptovalute”.

 

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