Esperto finanziario ritiene che le crypto siano una bolla o uno schema Ponzi. Ha ragione?

Ruholamin Haqshanas
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Fonte dell’immagine: CCN.com

Alcuni esperti finanziari ritengono che le crypto siano una delle più grandi bolle della storia o uno schema Ponzi mai visto prima. Il 2022 può essere considerato uno degli anni peggiori per il settore crypto, visto il crollo di diverse piattaforme DeFi e CeFi di spicco. Uno degli esempi più significativi è stato il collasso dell’ecosistema di Terra/LUNA a maggio, mentre l’exchange crypto FTX è crollato all’inizio di novembre. Lo scorso anno il mercato crypto ha perso circa 2.000 miliardi di dollari di valore. I sostenitori delle crypto ritengono che non si tratti di un fenomeno insolito, ricordando i crolli del 2012 e del 2017, quando il mercato ha perso circa il 70% del suo valore, mentre gli esperti finanziari non ne sono così convinti.

William Quinn, docente senior presso la Queens’ University di Belfast, focalizzato sulle bolle finanziarie, ritiene che le crypto siano la “bolla più stupida rispetto a tutte quelle precedenti” nella storia finanziaria o “lo schema Ponzi più intelligente degli altri”. In aggiunta Quinn ha affermato in un articolo che la Tulip Mania, un periodo del Secolo d’Oro olandese in cui i prezzi contrattuali di alcuni bulbi del tulipano raggiunsero livelli estremamente elevati, era da considerare una “narrazione popolare”, piuttosto che una vera bolla finanziaria. Quinn ha poi affermato che “aveva senso paragonarla alla bolla delle crypto” e che la bolla delle dotcom, iniziata alla fine degli anni ’90, non è altro che un “confronto molto lusinghiero” per le criptovalute. Inoltre ha detto:

“Questo è un paragone molto lusinghiero e viene spesso citato a favore della crypto. Il problema è che le criptovalute e la blockchain, a differenza di internet, non sono molto utili”.

Quinn ha rilevato tre caratteristiche del settore crypto che lo rendono diverso dalle bolle finanziarie del passato. In primo luogo, ha affermato che gli asset crypto non hanno “alcun valore di utilizzo”, a meno che altri non siano disposti ad accettarli. Un altra caratteristica è che non creano flussi di cassa. Inoltre alcuni asset come Bitcoin, hanno costi di mining, che possono essere pagati solo in valute fiat.

“Non tutte le principali criptovalute sono così, ma la maggior parte ci si avvicina. Sono caratteristiche uniche e terribili per un investimento. Tutte le bolle precedenti che ho incontrato hanno riguardato una commodity, un oggetto da collezione o un asset con flussi di cassa associati”.

Tuttavia, Quinn ha osservato che non tutte le crypto sono frodi, perché una frode ha bisogno di un autore. Ha preso ad esempio Bitcoin, affermando che la criptovaluta di punta è stata creata come “un progetto politico sincero, anche se un po’ sconsiderato”, ma ha ribadito che si tratta di un cattivo investimento. 

Non tutti gli esperti, però, hanno la stessa opinione. Il  World Economic Forum (WEF) ha affermato che la tecnologia alla base delle criptovalute e degli asset digitali continuerà a essere parte “integrante” dell’economia moderna. L’organizzazione ha affermato che:

“In effetti, per testare la capacità di tenuta degli asset digitali e delle blockchain al centro dei servizi finanziari (e di altri settori dell’economia globale), bisogna tenere d’occhio le azioni delle grandi banche e le società di servizi finanziari mature, non quello che dicono.”

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