Fare soldi con le crypto ma senza fare trading o staking? Si può eccome

Laura Di Maria
| 4 min read

Ci sono modi diversi per generare un flusso di reddito passivo con le crypto che non implica per forza avere competenze tecniche o conoscere le complesse dinamiche del trading. La tecnologia blockchain lo consente e oggi i protocolli iniziano a essere maturi per proporre questo genere di servizio al pubblico, anche il meno esperto.

Cashback, inclusione finanziaria, alternative ai pagamenti da smartphone, tutte queste sono oggi possibilità affermate che ripercorriamo in questa veloce panoramica.

Per offrire una visione globale sullo stato dell’arte del mondo crypto abbiamo intervistato alcuni dei protagonisti di questa innovazione all’interno del comparto crypto.

È evidente che il maggiore impatto di buona parte di queste trasformazioni si vede nei paesi in via di sviluppo. Economie deboli e scarse occasioni per generare reddito tramite il sistema finanziario tradizionale trovano un impiego più efficace nell’economia emergente delle crypto.

Analisi di mercato individuano la crescente adozione degli investimenti in Bitcoin


Uno studio pubblicato dal provider di servizi finanziari Bitcoin Unchained mostra che il 55% dei 400 investitori statunitensi intervistati possiede Bitcoin.

I risultati rilevano inoltre che il 34% degli intervistati ritiene che Bitcoin sarà l’asset con la migliore performance nel 2024 rispetto all’oro, all’S&P 500 e al denaro fiat.

A giocare a favore di questo accresciuto riconoscimento gioca l’ingresso ufficiale di BTC nella finanza tradizionale con l’approvazione degli ETF spot sul mercato statunitense. Eppure rimane forte il freno all’adozione operato dalle difficoltà di accesso alla rete di BTC, la sua conservazione e l’impiego nei pagamenti.

Il cashback crypto come via d’accesso alternativa a Bitcoin


Oltre all’acquisto dei token, in cambio di valuta corrente o di altre crypto, c’è un altro modo per entrare in possesso di Bitcoin, o perlomeno di una sua frazione.

I programmi che impiegano il cashback in BTC si stanno moltiplicando e consentono di ottenerlo sotto forma di ricompense in percentuale sulle proprie spese quotidiane.

Un esempio è Lolli, una piattaforma che offre cashback sugli acquisti di beni quotidiani o di brand noti come Adidas, Booking.com e così via. Tramite piattaforma si ottengono ricompense in Bitcoin. Il CEO e fondatore della società Alex Adelman ha spiegato a Cryptonews il ruolo sempre più importante di Lolli per avvicinare le persone a Bitcoin senza esporle ad alcun rischio o investimento iniziale.

“Gli utenti di Lolli guadagnano BTC ogni giorno semplicemente acquistando caffè, benzina o generi alimentari o giocando ai giochi su smartphone sull’app. Accedere all’app diventa un’abitudine e così abbiamo reso Bitcoin una parte integrante della vita quotidiana delle persone.”

Le criptovalute promuovono l’inclusione finanziaria


Filipp Shubin, co-fondatore e CEO di Swoo Pay, alza il livello del dibattito portandolo su un piano più significativo e su larga scala. Ha spiegato a Cryptonews che i programmi di cashback crypto possono rappresentare una via d’accesso per facilitare l’inclusione finanziaria nei paesi in via di sviluppo.

Africa e Sud-est asiatico sono al momento le aree del pianeta a maggiore rischio. Le economie emergenti devono fare i conti con grosse sacche della popolazione del tutto escluse dalla rete bancaria. L’accesso a risorse finanziarie passa anche attraverso le risorse digitali e semplificare i pagamenti da dispositivi mobili in crypto è la nuova frontiera per favorire l’inclusione finanziaria.

Shubin ha spiegato che con Swoo Pay si possono effettuare transazioni contactless tramite il proprio smartphone, strumento spesso molto più accessibile e conveniente del denaro liquido lì dove non esistono filiali di banche o sportelli.

Swoo ha avviato una collaborazione con Mastercard per offrire ai propri utenti premi fedeltà sotto forma di criptovaluta, il token nativo Swoo.

“Diventa più facile sviluppare specifici meccanismi Web3 come la tokenizzazione, lo staking e gli exchange decentralizzati per coinvolgere ulteriormente gli utenti. Nuovi vantaggi potrebbero derivare dalle nuove norme fiscali e di inquadramento delle crypto nei mercati emergenti che potrebbero favorire l’adozione delle crypto rispetto ai tradizionali programmi fedeltà.”

Cashback crypto attraverso le carte prepagate


Ashish Khandelwal, fondatore della società tech di pagamenti Anq con sede a Bangalore, ha dichiarato a Cryptonews che l’adozione delle risorse virtuali è accelerata anche dall’utilizzo delle carte prepagate. Qui vengono riaccreditati i premi del cashback in crypto.

Se si considerano le dimensioni del mercato indiano delle carte prepagate si comprende bene la portata di questo bacino non ancora esplorato.

Lo dimostrano i risultati della ricerca condotta dall’International Market Analysis Research and Consulting Group (IMARC Group). Il mercato delle carte prepagate in India ha raggiunto i 119 miliardi di dollari nel 2022. Si prevede che questo numero aumenterà fino a 759,2 miliardi di dollari entro il 2028.

Cosa frena l’adozione delle crypto nei paesi emergenti


Ancora una volta gli ostacoli maggiori che limitano l’impiego delle crypto come strumento di pagamento o di erogazione di premi fedeltà in forma di cashback è legata alle lacune normative e alla persistente volatilità del mercato.

Khandelwal ha spiegato che “le incertezze normative e la complessità della gestione delle risorse digitali virtuali possono intimidire sia le imprese che i consumatori, mentre le preoccupazioni sulla sicurezza e le implicazioni fiscali delle transazioni di risorse digitali virtuali rappresentano ulteriori sfide”.

___

Leggi anche: