La Camera degli Stati Uniti approva la legislazione pro-crypto FIT21 con un forte sostegno

Aniello Raul Barone
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La Camera USA approva la legge FIT21

Nella tarda serata di ieri, la Camera degli Stati Uniti ha votato a favore della tanto chiacchierata legge FIT21, che affiderebbe il controllo della vigilanza sulle criptovalute a un’agenzia governativa considerata più favorevole al settore.

L’obiettivo è quello di creare una nuova struttura legale per le valute digitali. Questa decisione arriva nonostante una cautela non convenzionale da parte dell’autorità di regolamentazione dei titoli degli Stati Uniti in merito al potenziale emergere di rischi finanziari.

Con un voto bipartisan, la Camera ha quindi approvato il Financial Innovation and Technology for the 21st Century Act (FIT21), sponsorizzato dai repubblicani. Il risultato finale è stato di 279 voti a favore e 136 contrari, con 71 democratici che si sono uniti ai 208 deputati repubblicani favorevoli alla legge.

L’approvazione della Camera è solo il primo ostacolo da superare nell’iter per l’entrata in vigore di nuove leggi negli Stati Uniti. Il FIT21, nonostante sia stato approvato dalla Camera, per ora rimane ancora un disegno di legge e necessita dell’approvazione del Senato e della firma del Presidente per diventare legge a tutti gli effetti.

Allo stato attuale delle cose, non si ha ancora la certezza che il Senato approverà la legge.

Il disegno di legge FIT21 sulle criptovalute espande le libertà dell’industria e conferisce maggior potere alla CFTC


Una volta approvata, la legge FIT21 concederebbe maggiori libertà agli operatori di criptovalute negli Stati Uniti. Inoltre, trasferirebbe una maggiore supervisione normativa sugli asset digitali alla Commodity Futures Trading Commission (CFTC).

Ponendo la maggior parte degli asset digitali sotto la giurisdizione della CFTC, essi verrebbero classificati come materie prime anziché come titoli; in questo modo la supervisione normativa verrebbe allontanata dalla SEC.

Si tratta di una decisione molto significativa, soprattutto se si considera il giro di vite che l’amministrazione Biden ha esercitato sul settore delle criptovalute, iniziato sotto la giurisdizione della SEC.

La prima approvazione della legge da parte della Camera ha messo il presidente Joe Biden in una posizione potenzialmente difficile, in quanto adesso deve decidere se andare contro lo stesso presidente della SEC, Gary Gensler, e rifiutarsi di porre il veto sull’approvazione della nuova legge. Il tutto avviene mentre l’ex presidente Donald Trump sta corteggiando il settore delle criptovalute nella sua campagna presidenziale del 2024.

Dopo il voto, il capogruppo della maggioranza della Camera, Tom Emmer, ha dichiarato che l’approvazione della legge aprirà la strada a una fiorente innovazione americana nel settore degli asset digitali. Emmer ha affermato che:

“Questo quadro competitivo a livello globale darà agli imprenditori la chiarezza e la garanzia di cui hanno bisogno per costruire qui, negli Stati Uniti, assicurando al contempo che la prossima iterazione del web emuli i nostri valori”.

La SEC e la Casa Bianca si oppongono all’approccio della FIT21


Prima del voto di mercoledì, la Casa Bianca ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava che la legge FIT21 non fa abbastanza per salvaguardare i consumatori coinvolti in alcune transazioni di criptovalute. Nonostante le critiche, però, si è astenuta dal porre completamente il veto alla legge.

Il voto della Camera di mercoledì ha fatto seguito alle critiche espresse dal presidente della SEC GaryGensler nei confronti della FIT21. Gensler ha sostenuto che il disegno di legge, per alcuni aspetti, “creerebbe nuove lacune normative e minerebbe decenni di precedenti in materia di supervisione dei contratti di investimento”, mettendo potenzialmente in pericolo gli investitori e i mercati dei capitali.

Il regolatore federale ha sostenuto che il FIT21 sarebbe in contrasto con le leggi sui titoli già consolidate. Negherebbe il test di Howey, da tempo accettato, e rinnegherebbe le attuali normative sui contratti di investimento. Ciò consentirebbe agli operatori di criptovalute di “autocertificare” i propri prodotti. Inoltre, Gensler ha dichiarato che:

“Il record di fallimenti, frodi e fallimenti dell’industria delle criptovalute non è dovuto al fatto che non abbiamo regole o che le regole non sono chiare. È perché molti operatori del settore non rispettano le regole”.

 

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