La doppia faccia di Donald Trump sulle crypto

Gaia Rossi
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Donald Trump

Donald Trump, l’ex presidente degli Stati Uniti, ha recentemente destato l’attenzione con la rivelazione di possedere una somma significativa di crypto, come documentato in un deposito presso l’Office of Government Ethics degli Stati Uniti.

Nel documento presentato, spicca particolarmente la penultima voce, che fa riferimento a un “wallet crypto (Ethereum)” dal valore stimato compreso tra 250.000 e 500.000 dollari.

Si tratta di un punto di svolta per Trump, visto che in passato si è dimostrato scettico nei confronti delle crypto. Questa rivelazione si pone in contrasto con la sua precedente posizione, mentre l’ex presidente si appresta a candidarsi nuovamente per la presidenza nel 2024.

Di recente Trump ha espresso un diverso punto di vista sulle crypto attraverso il lancio della sua serie di token non fungibili (NFT).

La collezione di NFT, chiamata “Trump Cards”, lanciata a dicembre dello scorso anno, comprendeva immagini di Trump raffigurato come supereroe, cowboy e re, ognuna venduta al prezzo di 99 dollari.

La raccolta ha suscitato diverse critiche, ma ha registrato un rapido esaurimento grazie all’appoggio dei suoi sostenitori. Tuttavia, il lancio di una seconda collezione affermata ad aprile ha prodotto un impatto negativo sul valore della prima.

Nel corso della sua presidenza, Trump ha affrontato il tema delle crypto attraverso un singolo tweet. Nel tweet datato luglio 2019, l’ex presidente ha manifestato scetticismo nei confronti di Bitcoin e delle altre crypto.

Tuttavia, Anthony Scaramucci, precedentemente direttore delle comunicazioni della Casa Bianca sotto Trump, ha sollevato dubbi riguardo la paternità del tweet, suggerendo che potrebbe non essere stato scritto personalmente dall’ex presidente.

 

Ma nonostante le critiche, Trump detiene una notevole quantità di crypto, secondo quanto emerge dal deposito. Questo fatto risulta sorprendente, considerando che in passato aveva dichiarato a Fox Business, dopo aver perso la sua candidatura alla rielezione nel 2020, che Bitcoin era simile a una “truffa”. Tuttavia, sembra che il suo interesse per il profitto abbia giocato un ruolo determinante nel modificare la sua posizione.

Mentre Trump potrebbe essere in attesa di un momento opportuno per vendere le sue criptovalute, emerge un conflitto tra il suo obiettivo di promuovere il predominio del dollaro americano come valuta mondiale e il suo attuale possesso di criptovalute. Questa dinamica rimane interessante in vista delle sue prossime mosse politiche e finanziarie.

 

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