La truffa di Harvest Keeper AI sottrae 1 milione di dollari agli ignari investitori: ecco cosa è successo!

Sauro Arceri
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In un’audace rapina informatica, è stato sfacciatamente rubato un milione di dollari in criptovalute dalla dApp di trading Harvest Keeper, alimentata dall’intelligenza artificiale.

Il furto ha avuto luogo alle 16:00 (UTC) del 17 marzo: i ladri informatici hanno approfittato di una funzione “getamount” privilegiata per rubare 709.000 dollari in USDT depositati dagli utenti.

Con tutte le caratteristiche di un classico gioco di squadra, i ladri non si sono fermati a questo. Non contenti dell’incasso inferiore al milione, gli autori del furto si sono poi mossi per distribuire attacchi di ice phishing su Ethereum, Binance Smart Chain e Polygon.

Gli attacchi di ice phishing funzionano inducendo gli utenti a interagire e a firmare uno smart contract fraudolento, consentendo così ai ladri di rubare i fondi. In questo modo, sfruttando la dApp Harvest Keeper, gli aggressori sono riusciti a sottrarre altri 219.000 dollari dalle tasche degli utenti grazie a trucchi e inganni.

I ladri sono ricorsi al disperato Ice Phishing


Harvest Keeper era una dApp che vantava un’impressionante tecnologia di trading AI, offrendo agli utenti la possibilità di eliminare il fattore umano e generare profitti automatici. Posizionata in modo da trarre vantaggio dal boom della narrativa sull’intelligenza artificiale, Harvest Keeper è riuscita a raccogliere un’enorme popolarità in poco tempo.

Tuttavia, come molti progetti di truffa, l’offerta era troppo bella per essere vera, con la promessa di ricompense giornaliere del 4,81% e un ROI del 101% in 3 settimane. Nonostante i segnali di allarme, molti membri della comunità delle criptovalute sono stati colti in fallo.

Il furto di criptovalute più audace del 2023?


L’attacco poco sofisticato è già stato attribuito al team di Harvest Keeper dai principali organi di informazione sulle criptovalute. Ma molti si chiederanno perché mai un team con doxx pubblici avrebbe intrapreso un furto così eclatante di fondi degli utenti, soprattutto considerando il bottino relativamente esiguo.

Questo incidente non entrerebbe nemmeno nella Top 25 degli hack di criptovalute del 2022, un anno che ha visto Wormbridge colpito per 321 milioni di dollari e un hot wallet Wintermute compromesso per 160 milioni di dollari.

Cryptonews.com ha contattato il fondatore Markus Peters, il CEO Martin Fabre (ex CoinMetrics e Ripple) e il CTO Genry Montgomery per un commento, ma per ora siamo ancora in attesa di una risposta.

 

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