Le Isole Vergini Britanniche sono un paradiso fiscale perfetto per le crypto

Christian Boscolo
| 3 min read

Le Isole Vergini Britanniche (BVI) puntano a diventare un importante hub per le attività legate agli asset digitali. Per raggiungere questo obiettivo, stanno lavorando all’elaborazione di regole e sistemi che consentano la partecipazione al mercato degli asset digitali, ovvero le criptovalute.

Le BVI si trovano nella regione dei Caraibi, a est di Porto Rico. L’arcipelago è composto da circa 60 isole e isolotti, con Tortola che è l’isola più grande e ospita Road Town, la capitale.

Sono un Territorio d’Oltremare Britannico, il che significa che, pur avendo un certo grado di autonomia, sono sotto la sovranità del Regno Unito, che si occupa della difesa e delle relazioni esterne.

Le Isole Vergini Britanniche sulla mappa: Fonte: Archivio

Il regime fiscale delle Isole Vergini Britanniche è noto per essere particolarmente favorevole alle imprese, tanto da essere considerato un paradiso fiscale.

Le aziende nelle BVI non sono soggette a tassazione sul reddito, sia per i redditi generati all’interno sia all’esterno del territorio. Questo rende le BVI una location attraente per la costituzione di società offshore.

Non ci sono poi imposte sul capitale guadagnato, dividendi, interessi, royalties, o redditi personali. Inoltre, non esistono imposte sulle successioni o donazioni. Infine, le BVI offrono un alto livello di riservatezza per gli affari societari. I nomi degli azionisti e dei direttori non sono pubblici.

Lorna Smith, Ministro dei Servizi Finanziari, del Lavoro e del Commercio, ha recentemente dichiarato che le BVI possono diventare un attore significativo nel mercato mondiale degli asset digitali.

Ha sottolineato la necessità di un solido insieme di regole per gestire questo settore e ha evidenziato l’importanza di bilanciare l’innovazione con il rispetto degli standard legali, come ha riportato martedì l’emittente locale BVI News.

Ha aggiunto che è essenziale che le BVI lavorino a stretto contatto con altri Paesi per gestire le sfide normative e ridurre la criminalità finanziaria nello spazio degli asset digitali.

Le Isole Vergini Britanniche si muovono verso un’attività crittografica sicura


Le BVI hanno introdotto nel 2022 il Virtual Assets Service Providers Act, entrato in vigore nel febbraio 2023. Questa legge delinea i tipi di attività di asset virtuali che necessitano di registrazione, stabilisce i criteri e spiega i doveri e le responsabilità dei soggetti registrati.

Inoltre, concede alcune autorità alla Commissione per i servizi finanziari delle BVI in merito a questi fornitori di servizi e stabilisce sanzioni per le violazioni della legge.

Nel corso del suo discorso, la Smith ha richiamato l’attenzione sulle leggi, affermando che è una chiara indicazione dell’impegno delle BVI nel creare un ambiente sicuro e favorevole per le imprese crypto.

Ha inoltre sottolineato i recenti sviluppi internazionali in questo settore, come lo standard del Gruppo di azione finanziaria internazionale (GAFI), il quadro dell’OCSE per la rendicontazione fiscale dei criptovalori e il regolamento europeo sui mercati delle criptovalute (MiCA), sottolineando la ricerca globale di approcci più strutturati nella gestione dei beni digitali.

Ricevute oltre 60 richieste di licenza


Le BVI hanno rapidamente guadagnato popolarità tra gli imprenditori del settore tecnologico e crittografico e hanno già ricevuto oltre 60 richieste di licenza come fornitori di servizi di attività virtuali.

Smith ha espresso fiducia nel potenziale delle BVI di diventare un centro globale di primo piano per gli asset digitali e le criptovalute.

Tuttavia, c’è anche un rovescio della medaglia.

Le BVI sono state ampiamente utilizzate anche per le truffe crypto, classificandosi al 9° posto a livello mondiale in questa poco lusinghiera classifica.

L’hedge fund di criptovalute Three Arrows Capital, ora in fallimento, aveva sede proprio nelle BVI.

 

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