Il regolamento europeo per le crypto (MiCA) detta regole più stringenti per le Stablecoin

Aniello Raul Barone
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Il pacchetto normativo sui mercati degli asset crittografici (Markets in Crypto Assets Regulation, MiCA), che entrerà in vigore quest’anno, rappresenta la legge completa dell’Unione Europea in materia di crittografia. La legislazione promette certezza giuridica, sfide di conformità e implicazioni globali.

L’obiettivo principale del MiCA sarà quello di stabilire un corpus di norme unificato per la regolamentazione dei mercati dei cripto-asset.

La “fase di attuazione” del MiCA è durata dalla prima entrata in vigore delle norme, avvenuta nel giugno 2023, fino al dicembre 2024, data della piena applicazione delle norme.

A gennaio, l’Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati (ESMA), principale regolatore dei mercati finanziari dell’Unione europea, ha aperto una finestra di feedback sulle linee guida del regolamento MiCA.

Feedback del settore sul MiCA


Il regolamento MiCA richiede che le monete stablecoin sostenute da valute fiat siano supportate da una riserva di liquidità con un rapporto 1:1. In risposta a ciò, molti operatori del settore hanno sottolineato che le norme hanno il potenziale per avere un impatto positivo sul mercato delle criptovalute all’interno dell’UE.

Il fondatore e amministratore delegato della società di investimento DFG, James Wo, che in precedenza aveva lavorato presso Ethereum Classic Labs in qualità di fondatore e presidente, in un’intervista rilasciata a Cryptonews ha dichiarato:

“I regolamenti MiCA hanno introdotto un quadro completo per la regolamentazione delle stablecoin, facendole rientrare nel campo di applicazione delle leggi finanziarie dell’UE. Questo ha portato a una maggiore sorveglianza e controllo normativo degli emittenti e delle operazioni di stablecoin”.

Questo ha avuto come conseguenza primaria un aumento della fiducia degli investitori nella stabilità e nell’affidabilità delle offerte di stablecoin.

La normativa MiCA mira a promuovere la stabilità del mercato, a limitare i rischi di contagio e a migliorare la protezione degli investitori imponendo requisiti rigorosi alle società emittenti di stablecoin, come i requisiti di capitale, gli standard di trasparenza e le garanzie per i consumatori.

Il MiCA alza la barriera all’ingresso

James Wo ha proseguito spiegando che l’implementazione della normativa MiCA ha a sua volta innalzato la barriera all’ingresso per le nuove società emittenti di stablecoin, portando così a un consolidamento del mercato.

Infatti, dal momento che gli operatori più piccoli potrebbero faticare a conformarsi ai rigidi requisiti normativi, le società emittenti di stablecoin maggiori eserciteranno di conseguenza il predominio sul mercato. James Wo ha spiegato:

“L’attuazione della normativa MiCA nell’UE ha avuto implicazioni anche al di fuori dei suoi confini, in quanto le società emittenti di stablecoin che operano in altre giurisdizioni potrebbero dover rispettare standard normativi simili per accedere al mercato dell’UE.

Questo ha spinto gli emittenti di stablecoin di tutto il mondo a rivalutare le proprie strategie di conformità e ad adattarsi all’evoluzione del panorama normativo”.

I requisiti di conformità del MiCA ostacolano l’innovazione

Una delle problematiche che scaturiranno dall’essere costretti a rispettare i requisiti del MiCA, sarà quella dei potenziali danni alle piccole start-up; soprattutto a causa della rigidità dei regolamenti, che renderà più onerosa la ricerca di adeguate competenze legali.

In merito alla questione, Eitan Katz, CEO e co-fondatore di Kima, un protocollo di trasferimento di denaro decentralizzato, ha dichiarato che la normativa MiCA presenta anche dei lati negativi, soprattutto per quanto riguarda le potenziali conseguenze sull’innovazione e sulla concorrenza.

Katz ha affermato:

“I rigidi e complessi requisiti di conformità del MiCA creano effettivamente maggiori barriere all’ingresso per gli operatori più piccoli e innovativi, limitando probabilmente la densità del mercato e soffocando la diversità nel mercato delle stablecoin”.

Rischio di frammentazione del mercato

Katz ha aggiunto che, dati i termini di applicazione specifici che caratterizzano di solito le normative dell’UE, il MiCA potrebbe potenzialmente favorire la frammentazione del mercato. Le esatte parole di Katz sono state:

“Questo porterebbe inevitabilmente a molteplici regolamenti sulle stablecoin incongruenti e disgiunti tra le diverse giurisdizioni, causando un danno enorme all’adozione delle stablecoin e complicando senza dubbio il panorama globale”.

La normativa MiCA sulle stablecoin, per quanto rigida possa apparire, mira a evitare un altro potenziale crollo analogo a quello di TerraUSD; la decisione di elevare i requisiti mira quindi a promuovere una maggiore fiducia nelle stablecoin, attirando così gli utenti e incoraggiando una più ampia adozione. Infatti, Katz riconosce che:

“Il MiCA introduce anche una maggiore trasparenza e misure di supervisione attraverso le verifiche obbligatorie e la segnalazione degli emittenti. Questo riduce efficacemente i rischi, salvaguardando e combattendo il potenziale uso improprio delle stablecoin”.

In ultima analisi, le normative MiCA intendono fornire la chiarezza giuridica necessaria, altrimenti notevolmente carente, attraverso l’implementazione di un quadro giuridico completo che regoli l’emissione e l’attività delle stablecoin all’interno dell’Unione Europea.

Una regola valida per tutti?


Sembra che l’UE sia all’avanguardia sul fronte normativo nel settore delle criptovalute, anche se la regolamentazione degli asset digitali è ancora molto recente e varia notevolmente da giurisdizione a giurisdizione. Lior Lamesh, CEO e cofondatore di GK8, una società Galaxy, ha dichiarato:

“L’Unione europea ha assunto un ruolo guida Nell’ambito della regolamentazione lungimirante delle criptovalute, l’Unione Europa ha assunto un ruolo guida. Il suo approccio alla regolamentazione attraverso il MiCA ha dato priorità all’innovazione cercando di bilanciarla con la stabilità finanziaria e la protezione degli investitori”.

Come ha spiegato Lamesh, il settore delle criptovalute continua a evolversi e a maturare ma le regole rimangono molto frammentate.

Vale la pena notare che il MiCA, in materia di stablecoin, non ha introdotto informazioni completamente nuove, ma rassicura sul fatto che queste devono essere regolamentate come Istituti di Moneta Elettronica (IME).

Per quanto concerne la custodia degli asset digitali, poi, l’impatto del MiCA, insieme ad altri organismi di regolamentazione, è enorme. Lamesh ha dichiarato:

“Le istituzioni finanziarie dovrebbero cercare un motore di governance e di policy in grado di elaborare politiche complesse allineate con diversi quadri normativi come BaFin, ADGM, Finma, OCC, MiCA e altri ancora”.

Da tutto questo si può evincere soprattutto l’importanza del ruolo che l’Unione Europea sta assumendo nell’introdurre una regolamentazione sugli asset digitali. In questo modo l’Europa sarà la prima Regione al mondo a introdurre linee guida complete che saranno seguite da tutti e 27 i Paesi europei.

 

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