L’ex CEO di FTX Bankman-Fried attacca Elon Musk?

Baldassare Poma
| 2 min read

In una lettera ai propri dipendenti, Sam Bankman-Fried ha provato a spiegare cosa è successo con FTX, e quali siano le sue colpe. Una lettera di scuse che probabilmente non farà che peggiorare il sentimento dei clienti “truffati”, visto che le responsabilità di SBF sono davvero troppe.

Nel frattempo su The Semafor, giornale finanziato da SBF, vengono pubblicate dei messaggi di Elon Musk del periodo relativo all’acquisizione di Twitter. Tra gli altri si leggono anche i tentativi di Bankman-Fried di contattare il CEO di Tesla, anche se sembra che SBF sia stato spinto da diversi soggetti a farlo, e che non fosse una iniziativa personale.

Gli attacchi a Elon Musk

Nei giorni seguenti la bancarotta di FTX, Elon Musk aveva fatto trapelare che SBF avrebbe voluto far parte delle cordata per Twitter ma che il suo “bullshit meter” (traducibile come rilevatore di menzogne) era andato alle stelle.

Dai messaggi pubblicati su The Semafor si può capire che le pressioni intorno a SBF erano davvero tante: tra cui il banchiere di Musk, Michael Grimes e il consigliere di SBF, Will MacAskill. Inoltre, sembra che Musk non lo ha trattato come uno “spara balle” ma che stesse considerando la possibilità che SBF avrebbe potuto davvero partecipare all’affare mettendo sul piatto da 5 a 10 miliardi di dollari.

Al contrario, nelle sue esternazioni su Twitter, Elon Musk ha dichiarato di aver sempre avuto dei dubbi riguardo al fatto che Bankman-Fried avesse davvero quei soldi a disposizione. E sicuramente questo modo di comunicare non deve aver fatto piacere all’ormai ex CEO di FTX.

È noto che, in quel periodo, Musk fosse alla disperata ricerca di finanziatori. Infatti, emerge che avesse contattato anche l’investitore Orlando Bravo e il fondatore di Oracle, Larry Ellison, per chiedere un contributo per l’assegno da $21 miliardi che avrebbe dovuto offrire a Twitter.

Un tempo le fusioni societarie venivano organizzate nelle sale riunioni sotto la protezione di un esercito di banchieri e avvocati. Ma con la ricchezza ora concentrata nelle mani di pochi uomini gli individui possono agire da soli come se fossero delle aziende.

Implacabile la chiosa di Liz Hoffman su The Semafor:

Musk ha acquisito Twitter attraverso la pura forza della sua personalità, con ambizione, arroganza e rifiuto di negoziare, e ha piegato Wall Street alla sua volontà, con dispiacere di entrambi.

Gli attacchi alla serietà di Musk sono pesanti ma, come i più complottisti avranno notato, arrivano da un giornale che è stato pesantemente finanziato da Sam Bankman-Fried. 

Lungi da voler prendere le parti di Elon Musk, ma a noi ci sembra solo un goffo tentativo di spostare l’attenzione dall’uomo più discusso del 2022.

Segui Cryptonews Italia sui canali social