Sam Bankman-Fried condannato a 25 anni di carcere e al risarcimento di 11 miliardi di dollari

Christian Boscolo
| 3 min read

Il fondatore di FTX, Sam Bankman-Fried, è stato condannato a 25 anni di carcere e al risarcimento di 11,02 miliardi di dollari, su decisione del giudice Lewis A. Kaplan del tribunale federale di Manhattan. La notizia è arrivata ieri in serata, orario italiano.

Si chiude così uno dei processi più importanti dell’anno per quanto riguarda il mondo crypto e con una decisione che farà sicuramente discutere. Notizia che tra l’altro arriva mentre è invece ancora in corso il processo a Do Kwon, per il fallimento di Terra/Luna, attualmente trattenuto in un centro per stranieri in Montenegro, in attesa della decisione sulla sua estradizione, contesa tra Stati Uniti e Corea del Sud.

La frode di SBF era un gioco: ecco cosa ha stabilito il giudice


L’accusa aveva chiesto 40 anni di carcere, ma si era parlato anche di una sentenza esemplare da oltre 100 anni, come quella comminata a Bernie Madoff e raccontata in un interessante  documentario su Netflix.

I 25 anni della sentenza appaiono dunque una posizione non troppo pesante, considerate le premesse, la cifra sottratta e la mancanza di un pentimento proattivo.

Il giudice Kaplan avrebbe paragonato il furto di quasi 8 miliardi di dollari di fondi dei clienti da parte di Bankman-Fried a “un gioco“, in cui SBF ha valutato “il costo di essere scoperto rispetto alla probabilità di non essere scoperto“. “Questo era il suo gioco“, ha dichiarato Kaplan. “È nella sua natura“.

Nella sentenza di giovedì, Kaplan ha definito la difesa di Bankman-Fried “fuorviante, logicamente errata e speculativa“, affermando di non aver mai visto nulla di simile in tutta la sua carriera.

Ha inoltre paragonato il comportamento del fondatore di FTX a quello di “un ladro che porta il suo bottino a Las Vegas”  e che crede di avere “diritto a uno sconto sulle vincite rubate” una volta recuperate.

Sapeva che era sbagliato“, ha continuato Kaplan. “Sapeva che era un crimine. Si pente di aver fatto una scommessa sbagliata contro la probabilità di essere preso ma non ha intenzione di ammettere nulla“.

Bankman-Fried si scusa, ma è veramente dispiaciuto?


Un Bankman-Fried visibilmente dimagrito è stato scortato in aula da due guardie di sicurezza e ha rilasciato alcune dichiarazioni. “So che molte persone sono deluse. Mi dispiace per questo. Mi dispiace per tutto quello che è successo”.

Ha poi continuato a scusarsi con i suoi colleghi, con suo fratello Gabe e con tutti quelli che sono stati colpiti dal crollo dell’exchange, affermando che il senso di colpa lo “perseguita” ogni giorno.

Il nuovo avvocato di Bankman-Fried, Marc Mukasey, ha cercato di cancellare l’immagine da “mostro” del suo cliente, trasformandola in quella di un goffo nerd che aveva buone intenzioni, ma  anche numerosi difetti. “SBF non prende decisioni con cattiveria nel cuore“, ha dichiarato il suo avvocato. “Prende decisioni con la matematica in testa”.

Questa logica si è però ritorta contro il suo cliente.  Il giudice Kaplan ha affermato che il suo è stato un “semplice calcolo costi-benefici”. Anche il desiderio di SBF di lavorare per la regolamentazione delle crypto era in realtà una recita, con il solo scopo di diventare sempre più influente nel Paese.

Il futuro del fondatore di FTX?


Bankman-Fried rischiava una pena massima totale di 110 anni di carcere, con i pubblici ministeri che chiedevano un massimo di 40 anni per l’ex “re delle crypto”. La difesa aveva invece chiesto una pena massima di sei anni di carcere per il proprio cliente.

Kaplan ha ordinato che Bankman-Fried venga rinchiuso in un carcere di media sicurezza senza possibilità di libertà vigilata. Attualmente è detenuto presso il Metropolitan Detention Center di Brooklyn, NY. SBF ha già dichiarato che intende ricorrere in appello contro la condanna e la sentenza.

Altre tre persone, che hanno testimoniato contro Bankman-Fried durante il processo, sono in attesa di una sentenza dopo essersi dichiarate colpevoli di accuse penali relative a FTX e Alameda Research.

Si tratta di Caroline Ellison, l’amministratore delegato di Alameda Research che ha avuto anche un rapporto di tipo sentimentale con Bankman-Fried; il responsabile del software di FTX, Nishad Singh, e Gary Wang, cofondatore e chief technology officer di FTX.

Erano quelli che lui chiamava il cerchio magico, complici consapevoli o inconsapevoli, questo lo deciderà il giudice, di una delle più grandi truffe del mondo crypto.

 

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