Ripple ottiene la licenza VASP da una banca centrale europea

Aniello Raul Barone
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La società di pagamenti blockchain Ripple ha ottenuto con successo una licenza di Virtual Asset Service Provider (VASP) in uno dei Paesi dell’Unione Europea.

La notizia arriva a più di un anno di distanza dall’apertura di un ufficio a Dublino e dalla richiesta di licenza da parte di Ripple, con l’obiettivo di espandere anche in Europa le operazioni della società.

La Banca Centrale d’Irlanda (CBI) ha avviato il processo di registrazione per la licenza VASP nel 2021, con l’obiettivo di garantire la conformità alle disposizioni in materia di antiriciclaggio e prevenzione al finanziamento del terrorismo.

Ripple ha ora soddisfatto i requisiti normativi e ha ricevuto la licenza, consentendo al braccio irlandese della società di fornire vari servizi di asset digitali agli investitori in Irlanda. In un comunicato stampa di martedì, emesso per tramite del Chief Business Officer di Ripple Eric van Miltenburg, l’azienda ha dichiarato che:

“L’aggiunta da parte della Banca Centrale d’Irlanda di Ripple Markets all’elenco dei fornitori di servizi di asset virtuali registrati rappresenta un significativo passo avanti per la nostra attività nella regione.

Fornendo chiarezza normativa al settore, l’Irlanda – e più in generale l’UE – stanno aumentando la fiducia nell’ecosistema crypto, nei pagamenti mediante asset digitali e nelle società fintech, dimostrando il loro impegno per lo sviluppo a lungo termine di questo settore”.

Ripple punta a estendere i suoi servizi in tutto il mondo


Ripple intende estendere i propri servizi ai clienti di tutto lo spazio economico europeo una volta che il regolamento sui mercati delle criptovalute (MiCA) entrerà in vigore il prossimo anno.

A differenza delle licenze nazionali che limitano le operazioni a uno specifico Paese, il MiCA consente alle società di utilizzare una singola licenza ottenuta in un Paese per operare in tutti i 27 Stati membri dell’Unione Europea.

Questo quadro normativo è stato proposto dall’Unione Europea per stabilire le linee guida per il mercato delle criptovalute nella regione.

La recente approvazione di Ripple in Irlanda e la sua espansione in Europa rientrano nella più ampia strategia di crescita del business internazionale dell’azienda.

In ottobre, Ripple ha ottenuto la licenza di Major Payments Institution (MPI) dalla Monetary Authority of Singapore (MAS), dopo l’approvazione provvisoria di giugno.

Inoltre, il mese scorso, il token associato a Ripple, XRP, ha ricevuto l’approvazione per l’uso all’interno del Dubai International Financial Centre (DIFC), consentendo alle imprese crittografiche autorizzate nel DIFC di incorporare il token nei loro servizi.

La vittoria di Ripple contro la SEC


A maggio, un tribunale statunitense ha dato ragione a Ripple nella causa in corso intentata dalla SEC, sostenendo che la vendita di XRP sugli exchange non costituisce di per sé un contratto di investimento.

La sentenza, emessa dal tribunale distrettuale per il distretto meridionale di New York, ha stabilito che “l’offerta e la vendita di XRP sulle borse di asset digitali non equivalgono a offerte e vendite di contratti di investimento”.

Tuttavia, il giudice federale ha anche stabilito che XRP è un titolo quando viene venduto a investitori istituzionali, in quanto soddisfa le condizioni stabilite nel test di Howey.

Mentre molti esperti di criptovalute si sono rallegrati per la recente vittoria parziale di Ripple, altri hanno osservato che la lotta del settore per ottenere chiarezza normativa è probabilmente tutt’altro che conclusa.

Il partner di Brown Rudnick e imprenditore del settore delle criptovalute, Preston Byrne, ha dichiarato che la SEC sta attualmente esaminando la decisione, affermando che l’agenzia potrebbe impugnare la sentenza. In un recente tweet, Byrne ha dichiarato:

“Il giudizio sommario di Ripple non è ovviamente l’ultima parola sulla questione”.

 

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