Spese legali fuori controllo per l’exchange FTX: 1,3 milioni al giorno!

Christian Boscolo
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Mentre FTX cerca di riprendersi dal fallimento dovuto alle azioni scellerate del suo ex CEO Sam Bankman-Fried, ecco arrivare una nuova tegola che potrebbe pregiudicare le velleità di rinascita dell’exchange.

Secondo i documenti del tribunale fallimentare, l’exchange avrebbe pagato centinaia di milioni di dollari di spese legali in pochi mesi. Un vero e proprio schiaffo in faccia ai creditori che non hanno ancora recuperato un centesimo dal fallimento.

Tra agosto e ottobre sarebbero stati spesi 118 milioni di dollari, una media di 1,3 milioni al giorno e con una cachet da quasi 53mila dollari all’ora.

Va però specificato che, oltre agli avvocati, anche altri professionisti, come commercialisti, revisori e analisti hanno fatturato pesanti parcelle alla società durante la procedura fallimentare.

Le spese legali di Sullivan e Cromwell


A un anno dalla procedura fallimentare, le tariffe applicate dallo studio legale Sullivan e Cromwell hanno fatto il giro della rete scatenando commenti caustici tra gli appassionati di criptovalute.

In tre mesi lo studio ha fatturato 31,8 milioni di dollari per servizi professionali con una tariffa oraria di 1.230 dollari.

Ma l’importo più alto arriva dalla studio Alvarez and MarshallL con una parcella da 35,8 milioni di dollari, per un totale di oltre 109 milioni di dollari.

A questi si aggiungono le spese di Quinn Emanuel 10,4 milioni di dollari nello stesso periodo, e AlixPartners che ha fatturato 13,3 milioni di dollari.

Le spese di fallimento si accumulano


Le recenti implosioni delle criptovalute, dovute a fattori macroeconomici e a politiche interne, hanno portato a spese legali e professionali da capogiro, pari a 700 milioni di dollari e oltre.

Un articolo del New York Times mostra come avvocati, commercialisti e altri professionisti abbiano incassato 700 milioni di dollari in un’inaspettata “bonanza finanziaria” durante il fallimento.

FTX rimane in cima alla lista in termini di spese con oltre 326 milioni di dollari dopo che l’exchange e la società gemella Alameda Research hanno presentato istanza di fallimento lo scorso anno.

Una mattanza che ovviamente non piace ai creditori che lamentano spese eccessive e non necessarie, a scapito di “vittime” che hanno perso tutti i lorio risparmi.

All’epoca Daniel Friesberg, un investitore di 19 anni, si lamentò del numero di professionisti assegnati ai casi: “A ogni udienza c’è un esercito di persone, la maggior parte delle quali non ha bisogno di essere lì. Non c’è bisogno di 20 persone che prendono appunti“.

FTX è implosa a novembre 2022, con perdite miliardarie per gli investitori che hanno portato a un più ampio controllo normativo e al crollo dei prezzi degli asset.

Le conseguenze hanno portato le autorità a cercare un modo per evitare che si ripetano gli orrori finanziari. Diversi commentatori ritengono che la saga di FTX ha portato a una maggiore attenzione al mondo crypto ma anche a un inasprimento dei controlli e delle sanzioni per gli exchange, come è accaduto con Binance, sebbene i due casi non possano essere paragonati.

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