Sviluppare le Meme Coin è il lavoro più pagato nel Web3?

Christian Boscolo
| 3 min read

La stagione delle meme coin, è il momento topico in cui la blockchain diventa un vero e proprio campo di battaglia, un PVP (Player Versus Player) dove chi resta con le crypto nel wallet perde di più.

Nelle ultime settimane il fenomeno è esploso, attirando nuovi investitori (giocatori?) in tutto il mondo. Ma chi ci guadagna davvero? Non è che sono gli stessi sviluppatori?

Creare una Meme Coin per diventare ricchi?


Un esempio recente: la meme coin BOME (BOOK OF MEME) ha visto la sua capitalizzazione di mercato raggiungere il miliardo di dollari nel giorno del lancio.

Si tratta di una performance eccezionale, soprattutto quando si apprende che i quattro principali sviluppatori/creatori di BOME non hanno acquistato un solo token ma hanno ottenuto un “piccolo profitto” di 21 milioni di dollari. Un tocco di classe.

Chi sono dunque i veri vincitori della stagione delle meme coin? Di sicuro i loro creatori e una manciata di addetti ai lavori.

Le posizioni 5 e 6 (nell’immagine in alto), ad esempio, hanno visto i trader investire più di 400.000 dollari ciascuno che hanno generato più di 4 milioni di dollari di profitto. Se si guarda alla top 10, solo 3 indirizzi wallet hanno investito qualcosa.

Per quanto riguarda il primo “trader”, ossia il primo che ha acquistato meno di 10.000 dollari di BOME, lo troviamo al 68ᵉ posto (immagine in basso), ha trasformato i suoi 8.338 dollari in 872.000 dollari.

Come si entra in questo gioco super redditizio fin dall’inizio? È semplice: basta essere il creatore della meme coin, un suo amico o un influencer su Twitter che la promuove in cambio di una quota, e poi la rivende non appena è salita.

Lo Scalping rapido


Insomma, il mondo delle meme coin non è così trasparente ma c’è anche di peggio. Ci sono ad esempio i token temporanei, progettati per una truffa rapida.

In gergo vengono chiamati “scalping”. Lo scalping nelle criptovalute (o crypto scalping) è una strategia di trading che mira a guadagnare profitti da piccole fluttuazioni di prezzo. Gli scalper che adottano questa strategia, effettuano un gran numero di operazioni al giorno (anche decine o centinaia) cercando di “catturare” piccoli guadagni per ogni trade.

Qui però lo scalping è a nostre spese. Questi token vengono creati ed esistono per un periodo compreso tra i quindici minuti e un’ora, il tempo necessario al creatore per fare cassa.

Date un’occhiata alle meme coin che sono state create da un’ora su DEX Screener:

L’obiettivo? Lo sviluppatore (o gli sviluppatori) sperano che voi ci mettiate anche solo 10 o 100 euro, dopodiché ritirano tutta la liquidità dal wallet in una volta sola.

In gergo si definisce “rugpull” perché è come se vi sfilassero il tappeto dai piedi, facendovi cadere a gambe all’aria. Ed è proprio quello che si verifica. Vendendo tutta la liquidità del token ne azzerano il valore, lasciandovi con un pugno di mosche (crypto) in mano.

Le truffe su Twitter?


Un altro fenomeno preoccupante è il nuovissimo trend di creare una prevendita tramite Twitter. Gli utenti sono invitati a inviare crypto a un indirizzo specifico, sperando in un allettante AirDrop.  Ci sono poi gli account che “vendono” il sogno di fare un x1.000.

E se vi sembra troppo facile per essere vero, sappiate che cose del genere accadono tutti i giorni. Qui ad esempio sono stati raccolti i fondi per la prevendita, dopodiché l’account su X è sparito. Un paio di esempi.

Conclusioni


Insomma, il mondo crypto è patinato e spesso regala guadagni impensabili ma è anche irto di pericoli. Per una meme coin che realizza risultati straordinari, ce ne sono almeno altre 100 che muoiono nel giro di poche ore.

Questo non significa che non bisogna provarci. Diffidate dei progetti “sconosciuti” e soprattutto non inviate mai crypto a indirizzi wallet che vi promettono ritorni milionari.

Ad oggi, gli unici ad essere certi di guadagnare dalle meme coin sono gli sviluppatori, questo dovrebbe essere chiaro…

 

Leggi anche: