Vitalik Buterin parla di criptovalute e Intelligenza Artificiale e di come, insieme, cambieranno il mondo

Lucio Prosperi
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Il cofondatore di Ethereum, Vitalik Buterin, ha esplorato le interconnessioni tra criptovalute e intelligenza artificiale (IA), sottolineando la necessità di “procedere con cautela”.

Sono esattamente queste le parole che ha utilizzato in un post pubblicato sul suo blog. Ma non solo, perché Buterin ha voluto evidenziare le principali sfide che attendono, e che in qualche modo accomunano, due tra le tendenze tecnologiche più hot degli ultimi dieci anni e spiegare cosa ritiene “possa essere più proficuo” per la comunità.

Procedere con cautela

“Deve esserci qualche tipo di connessione tra crypto e IA” – dice Buterin, che continua sostenendo che “con l’avanzare di Intelligenze Artificiali sempre più potenti e con la crescita di nuove crypto, emergono interessanti applicazioni di IA all’interno degli ecosistemi blockchain”.

Buterin fa riferimento agli avanzamenti tecnologici nel campo dell’Intelligenza Artificiale, in particolare per quel che riguarda le moderne Language Model Machines (LLM) e i progressi nelle tecnologie crypto come le prove a conoscenza zero (ZKPs), la crittografia completamente omomorfica (FHE) e la computazione multi-party (MPC). Tutti elementi che stanno completamente trasformando il panorama tech.

Buterin delinea il ruolo dell’IA come quello di un giocatore in questo spazio.  Svolge un compito cruciale nell’assistere gli utenti a comprendere le complessità del mondo crypto, garantendo che le loro azioni siano allineate agli intenti e proteggendoli da possibili truffe. Esempi notevoli in questo senso, che il co-fondatore di Ethereum ha voluto rimarcare, includono funzionalità come il rilevamento delle truffe di Metamask e la funzione di simulazione del wallet Rabby.

“Dobbiamo però procedere con la massima cautela, perché l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale che suscita maggior entusiasmo, è anche la più rischiosa”, specifica.

Buterin esplora anche l’applicazione dell’IA come regolatore del gioco, coinvolgendo l’integrazione di IA nei contratti intelligenti o nelle organizzazioni autonome decentralizzate (DAO) per prendere decisioni soggettive.

Tuttavia, esortando alla cautela, evidenzia le sfide poste dagli attacchi di machine learning avversari e sottolineando la necessità di trasparenza, specialmente nei modelli open source.

Egli suggerisce anche di sfruttare le DAO per governare i processi dell’IA, compresa la presentazione di dati, le richieste e le tecniche crittografiche come l’MPC per proteggere l’intero processo dell’Intelligenza Artificiale.

Comprensione dell’IA


Vitalik Buterin, co-fondatore di Ethereum e Bitcoin Magazine, durante il TechCrunch Disrupt 2017 a San Francisco, California, Stati Uniti, lunedì 18 settembre 2017. Fonte: Bloomberg.

Il termine IA è un concetto ampio e si riferisce alla simulazione dei processi di intelligenza umana da parte di macchine, tipicamente sistemi informatici. Questi processi includono l’apprendimento e l’acquisizione di informazioni e delle regole per utilizzarle.

L’Intelligenza Artificiale può essere applicata a varie attività come la risoluzione di problemi, la comprensione del linguaggio naturale, il riconoscimento di modelli nei dati e altro ancora.

Anche per Vitalik Buterin, l’IA rappresenta un concetto ampio che può essere visto come un insieme di algoritmi che non vengono creati specificandoli esplicitamente, ma piuttosto attraverso un processo di creazione all’interno di un ampio contesto computazionale, applicando una sorta di pressione di ottimizzazione che guida la generazione di algoritmi con le proprietà desiderate.

Sebbene Buterin affermi di essere più ottimista di quanto fosse una volta riguardo alle intersezioni tra IA e crypto, vede potenziali grandi sfide nel bilanciare la trasparenza delle crypto con l’usuale opacità dei sistemi di IA: “In crittografia, il codice sorgente aperto è l’unico modo per rendere veramente sicuro qualcosa ma quando si parla di Intelligenza Artificiale, un modello (o anche i suoi dati di addestramento) che sia aperto aumenta notevolmente la sua vulnerabilità agli attacchi di machine learning da parte dei competitor”.

La conclusione di Buterin è che sia le blockchain sia le intelligenze artificiali stanno diventando sempre più potenti. Tuttavia, rimane ancora una sfida, ovvero quella di “realizzare applicazioni corrette che cercano di utilizzare blockchain e tecniche crittografiche per creare un ‘singleton’: una singola IA decentralizzata e fidata.”

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