SBF libero grazie a una cauzione da 250 milioni di dollari – E la community crypto si indigna

Christian Boscolo
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L’ex CEO di FTX, Sam Bankman Friedman, è arrivato a New York dalle Bahamas il 21 dicembre ed è comparso in tribunale il 22 dicembre dove è stato rilasciato su cauzione con la formula del – “personal recognizance bond o “vincolo di riconoscimento personale” – una promessa scritta dell’imputato a presentarsi alle future apparizioni in tribunale e a non impegnarsi in alcuna attività illegale mentre è su cauzione.

Secondo l’accordo di rilascio depositato il 22 dicembre non è stato richiesto alcun deposito in contanti presso il tribunale, ma le clausole prevedono che la casa dei genitori di Bankman-Fried a Palo Alto venga utilizzata come garanzia.

La community Crypto non ha però gradito la decisione del tribunale che consentirà a SBF di trascorrere il Natale nella casa dei suoi genitori senza pagare un solo centesimo in anticipo.

In molti si sono chiesti come Sam Bankman-Fried sia stato in grado di pagare  $ 250 milioni di cauzione dopo aver affermato di avere meno di $ 100.000 sul suo conto bancario.

Ma come abbiamo appena spiegato, la cauzione non verrà versata, e sarà pagata solo nel caso che SBF non si presenti alle prossime udienze o violi le condizioni di libertà vigilata a cui è sottoposto. In sostanza, a rischiare grosso per il momento sono i genitori di SBF che hanno ipotecato la casa come garanzia per la cauzione. 

L’ospite del podcast Wall of All Streets, Scott Melker, in un tweet pubblicato il 23 dicembre ha sottolineato che,se qualcosa andasse storto i genitori di SBF dovranno trovare “17 lavori extra ” saldare il debito con la giustizia. Insomma, SBF dopo aver giocato con i soldi di milioni di investitori, adesso sta mettendo seriamente nei guai anche mamma e papà.

In un clima  esacerbato e giustizialista l’unica voce fuori dal coro è quella di Jason Brett. Nonostante gli improperi della community, Jason ha ricordato che negli USA vige la presunzione di innocenza e, fino ad allora, SBF ha diritto a un processo equo e a beneficiare di tutte le  possibilità offerte dal sistema giudiziario americano.

 

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