BONE e SHIB in picchiata: Il lancio di Shibarium è un flop?

Marcello Bonti
| 2 min read

Il lancio tanto atteso della mainnet di Shibarium, l’innovativa soluzione di scaling layer-2 di Ethereum sviluppato dal team di Shiba Ina, non è andato come previsto.

Il risultato è stato un calo inarrestabile dei prezzi dei token dell’ecosistema di Shiba Inu.

Il 16 agosto il lancio di Shibarium è avvenuto con successo sulla mainnet dopo un’accurata fase di test che ha coinvolto milioni di utenti e ha visto la creazione di 21 milioni di wallet.

Shibarium è stato sviluppato per risolvere i problemi di scalabilità di Ethereum, in particolare per migliorare velocità e costi delle transazioni. Il suo ingresso sulla scena mercoledì sembrava destinato a rivoluzionare le sorti di Shiba Inu smarcandolo dalla definizione di semplice memecoin.

Shibarium, mancata l’occasione di riscatto per SHIB


Shiba Inu è stato tra i token più popolari durante il mercato toro del 2020-2021. Eppure, pur superando per un breve periodo Dogecoin, poco dopo il mercato ribassista ha determinato un crollo del valore di SHIB di poco più del 90%.

La community di Shiba Inu è rimasta saldamente ancorata al progetto e ha creato un ecosistema decentralizzato basato su SHIB. Questo ecosistema comprende l’exchange decentralizzato ShibaSwap e il token nativo, BONE.

Prima del lancio della nuova mainnet Shibarium, il prezzo di SHIB ha subito un’impennata, riflettendo l’ottimismo della community.

Sono state avviate nuove collaborazioni tra il network e altre entità, ribadendone la capacità di influenzare il settore. Dai dati della blockchain emergeva che oltre cento aziende stavano lavorando attivamente allo sviluppo di Shibarium. Prova del crescente interesse per la piattaforma.

Il lancio a singhiozzo di Shibarium rallenta SHIB e BONE


Tuttavia, i token SHIB e BONE hanno subito un significativo calo di prezzo dopo il lancio. Il crollo è avvenuto quando sono emerse preoccupazioni su un potenziale intoppo nel lancio, in particolare delle difficoltà nel recupero delle attività collegate alla rete Shibarium.

Secondo quanto riferito, alcuni utenti che hanno cercato di trasferire i propri asset da Ethereum alla nuova rete operativa hanno riscontrato problemi che hanno causato un arresto temporaneo.

In particolare, il giornalista cinese specializzato in blockchain Colin Wu ha individuato ben 965 ETH, del valore di 1,7 milioni di dollari, sono rimasti intrappolati sul bridge. Le prove fornite da Etherscan hanno confermato queste affermazioni, il contratto del bridge di Shibarium mostra un saldo di 965,3 ETH, pari a 1,735 milioni di dollari, appunto i token destinati alla transizione da Ethereum a Shibarium.

Se non bastasse, i problemi si sono estesi al protocollo di remote control di Shibarium che al momento non funziona. Questo inconveniente ha impedito di eseguire le procedure da remoto sulla rete, ostacolando l’interazione con gli utenti e il recupero dei dati.

Inoltre, i dati dell’explorer di Shibarium suggeriscono che la produzione di blocchi ha subito una battuta d’arresto di ben 7 ore. La produzione dei blocchi ha funzionato a tratti e questo ha causato non poche perplessità.

Come c’era da aspettarsi, il valore di SHIB è diminuito, al momento è scambiato a 0,000008168$ in calo del 2,59% nelle 24 ore e del 22,37% in sette giorni. Male anche BONE scambiato a 1,22$, che perde il 18,87 in sette giorni ma recupera il 5,17% nelle 24 ore..

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