Che futuro attende PEPE? Esiste un’alternativa valida da 1.000X?

Marcello Bonti
| 2 min read

Nel settore delle memecoin, la metrica Network Realized Profit/Loss (NPL) di PEPE si sta facendo notare per la sua criticità. Tanto da essere considerata un indicatore per comprendere l’andamento dei prezzi delle criptovalute.

La parabola di PEPE


Dalla metrica che compara profitti e perdite associati all’andamento di un asset sottostante, emerge una pallida speranza di ripresa.

Più di un investitore in cerca del tanto atteso rimbalzo, potrebbe aver tirato un respiro di sollievo dopo il lungo periodo di declino in ambito memecoin.

C’è da dire che l’analisi più attenta dei dati rivela uno scenario diverso, che lascia credere che le difficoltà di PEPE potrebbero non essere finite.

A prima vista, il calo della metrica NPL di PEPE sembrava essere un segnale incoraggiante. In passato, un calo significativo di questa metrica ha spesso coinciso con il bottom del prezzo, cioè il punto più basso toccato da molte criptovalute.

Il calo dell’NPL di PEPE nasce da una forte pressione di vendita


Il recente rialzo della performance di PEPE nelle 24 ore, con un rally dell’1,7%, sembrava dare credito a questa convinzione. Però, un esame più approfondito dei dati on-chain rivela un quadro meno ottimistico.

Mentre l’NPL ha suggerito l’avvicinarsi del possibile minimo storico del prezzo, un’analisi più ampia dei dati on-chain di PEPE ribalta l’ipotesi.

Insomma, il token continua a subire una pressione di vendita costante e sostenuta.

I detentori hanno continuato a sbarazzarsi dei loro token, comprese le altre memecoin, di fatto annullando la possibilità che in futuro i prezzi tornino a crescere.

Il crollo del 9,1% in sette giorni descrive quali sfide sta affrontando PEPE, mettendo in dubbio il potenziale di ripresa.

Il mercato crypto è in difficoltà


La difficoltà di PEPE non è isolata.

Il mercato crypto in generale è alle prese con un numero importante di sfide, prima tra tutte l’incertezza normativa, ma anche i cambiamenti del sentiment di mercato e i fattori macroeconomici.

La volatilità che è diventata sinonimo di criptovaluta ha impattato su tutti i token, compresi quelli ben consolidati.

Questo contesto di incertezza ha portato a una maggiore cautela da parte degli investitori. La paura di ulteriori cali di prezzo, spinge a disfarsi in anticipo dei propri asset anche quando metriche come NPL sembrano favorevoli.

Alternative a PEPE?


Tra i token in prevendita e quindi non soggetto ai capricci del mercato spicca Wall Street Memes (WSM) che sfrutta il potere della cultura “meme” per sfidare le istituzioni finanziarie tradizionali attraverso l’umorismo online.

Con un forte seguito sui social media, con oltre 1,1 milioni di “degen” (appassionati), Wall Street Memes ha una base solida per un futuro lancio di successo sugli exchange.

La fase di prevendita in corso ha già raccolto 22 milioni di dollari, dimostrando un notevole interesse da parte degli investitori. Al momento, i token WSM sono disponibili a un prezzo scontato rispetto al valore di quotazione finale.

La crescente attesa nel canale Telegram ufficiale di Wall Street Memes rende i progressi nella fase finale della prevendita di grande interesse.

WSM è stato anche recensito da diversi YouTuber italiani che ne hanno evidenziato il grande rischio ma anche le enormi potenzialità. 

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Disclaimer: le criptovalute sono una classe di asset ad alto rischio. Questo articolo è fornito a scopo informativo e non costituisce un consiglio di investimento. Potreste perdere tutto il vostro capitale.

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