Ci sono nuovi indizi sull’identità del creatore di Bitcoin?

Laura Di Maria
| 3 min read

Ci sono novità riguardo il mistero che circonda la vera identità di Satoshi Nakamoto, il misterioso creatore di Bitcoin. Ad aggiungere un nuovo tassello a questa intricata storia ci ha pensato un utente Reddit.

Il nuovo indizio è un video fatto da uno dei pionieri di Bitcoin, Hal Finney durante l’evento Crypto ’98. Questo video rivela la presenza durante l’evento di Satoshi Hada e Toshiaki Tanaka, e alcuni ritengono che possa esserci una connessione con Satoshi Nakamoto.

Hal Finney e Satoshi a una convention nel 1998?


Dopo essersi imbattuto nel video di Hal Finney (che molti considerano essere il vero ​​padre di Bitcoin), questo utente di Reddit ha deciso di approfondire la questione e di informarsi sui partecipanti alla convention.

n effetti l’indagine ha prodotto dei risultati. Durante l’evento era previsto un panel sull’esistenza di protocolli a conoscenza zero moderato da Satoshi Hada e Toshiaki Tanaka, rispettivamente ricercatore per IBM e KDDI:

Mentre cercava maggiori informazioni su questi due ricercatori, si è imbattuto in questo elenco di pubblicazioni accademiche, tra le quali emergono collaborazioni interessanti:

Il libro e gli articoli pubblicati da Satoshi Hada, vedono anche collaborazioni con Toshiaki TaNAKA e Naohiko UraMOTO. Satoshi Nakamoto? Ma la cosa assume maggiore rilevanza visto l’oggetto della loro ricercacrittografia, protocollo di pagamento, chiavi pubbliche e private, crittografia delle chiavi. Insomma, l’essenza stessa di Bitcoin.

Cypherpunk?


Un’altra prova è il fatto che Satoshi Nakamoto è noto anche per aver fatto parte del gruppo cypherpunks. Si tratta di una corrente di scienziati informatici “anti-sistema” che, in seguito alla crisi del 2008, sognavano di sviluppare la moneta perfetta, decentralizzata e fuori dalla portata del controllo governativo.

Bene, se guardiamo le email dei cypherpunk, troviamo tra i destinatari, Satoshi Hada:

È vero che la ricerca di Satoshi Hada, Toshiaki Tanaka e Naohiko Uramoto non tratta direttamente di Bitcoin. Nello specifico si concentra sulle tecnologie chiave alla base della criptovaluta, come le chiavi pubbliche e private e la blockchain.

Questa serie di scoperte suggerisce che il nome “Satoshi Nakamoto” potrebbe essere un omaggio a questi ricercatori o una combinazione dei loro contributi intellettuali. Infatti, nonostante questi indizi significativi, il collegamento diretto tra questi individui e la creazione di Bitcoin non è confermato.

Altro punto che stuzzica la curiosità della community: i tre ricercatori in questione hanno tutti smesso di pubblicare ricerche nel 2014, subito dopo il primo picco del prezzo di Bitcoin che raggiunse per la prima volta 1.000 dollari.

Un altro elemento che alimenta il mistero è il fatto che l’account Twitter di Satoshi Hada è inattivo dal 2017. L’ultimo enigmatico post è quello che pubblichiamo di seguito:

Il post ha attirato l’attenzione dei commentatori e alcuni chiedono se sia lui il vero inventore di Bitcoin, Satoshi Nakamoto. Sia su Twitter che su Reddit molti sembrano essere d’accordo con questa teoria.

Rivelare l’identità di Satoshi potrebbe chiarire molti misteri che riguardano la nascita di Bitcoin. Tuttavia, finché non emergeranno prove concrete, l’identità di Satoshi Nakamoto rimane un affascinante enigma nel cuore della rivoluzione digitale.

Craig Wright non è Satoshi Nakamoto


Ancora una volta l’identità di Nakamoto rimane avvolta nel mistero. Nessuno riesce a provare con certezza di essere il vero artefice della prima valuta dissociata dal sistema monetario nazionale.

Del resto parecchi analisti ritengono che se davvero dovesse riattivarsi uno dei primi wallet creati da Satoshi, come il mitico wallet Genesis, gli effetti sui prezzi sarebbero disastrosi. Infatti i token bloccati in questi wallet riducono ulteriormente la quantità, limitata, di circolante di Bitcoin. Questo fattore ne alimenta la scarsità insieme alla sua natura deflazionistica e contribuisce alla sua crescita di valore.

In tutto questo mistero, una verità sembra essere stata confermata in maniera ufficiale. Il tribunale inglese ha decretato che Craig Wright non è il misterioso ideatore di Bitcoin Satoshi Nakamoto, come per anni l’ingegnere informatico australiano aveva ribadito.

Craig Wright è un impostore, così ha stabilito con una sentenza emessa lo scorso 15 marzo l’Alta Corte di Londra. Con questa sentenza si mette fine a un’annosa questione che vedeva contrapposti l’informatico australiano e la Crypto Open Patent Alliance (“COPA”). L’organizzazione aveva citato in giudizio Craig Wright che voleva appropriarsi dei diritti legali associati al marchio Bitcoin con i conseguenti effetti a catena sulla natura decentralizzata del progetto.

Il giudice ha anche emesso un’ordinanza affinché tutti i beni di Wright siano congelati per impedirgli di eludere il pagamento delle spese processuali. Craig Wright è stato accusato di aver sostenuto il falso lo scorso 15 marzo.

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