Deflussi per $126 milioni: capitali in fuga dal mercato crypto

Laura Di Maria
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I prodotti di investimento in asset digitali hanno registrato deflussi pari a 126 milioni di dollari la scorsa settimana. Gli investitori stanno mostrando esitazione in un momento di stallo dei prezzi.

In due settimane il volume del trading ha registrato un certo aumento passando da 17 miliardi di dollari a 21 miliardi di dollari. Nello stesso intervallo si registra un freno all’attività di prodotti quotati in borsa (ETP) e di fondi quotati in borsa (ETF) che cala di più rispetto al calo registrato nel resto del mercato. Lo rivela uno studio condotto da CoinShares.

Frena l’entusiasmo per i veicoli di investimento in crypto


Nell’ultimo mese, rileva lo studio, il 40% del totale del trading sugli exchange ha riguardato l’attività degli ETP/ETF. La scorsa settimana, questa percentuale è scesa al 31%, prova che gli investitori hanno optato per un approccio più cauto.

Anche Bitcoin registra deflussi, per un totale di 110 milioni di dollari. Lo rileva sempre CoinShares che insieme ai deflussi identifica anche un movimento positivo per 555 milioni di dollari da inizio mese.

In calo anche le posizioni short su Bitcoin, che scommettono sul crollo dei prezzi a breve termine. Questi derivati hanno registrato deflussi nelle ultime tre settimane, ma gli afflussi sono stati meno di 1,7 milioni di dollari, sembra che ci sia stato chi ha voluto sfruttare l’occasione dei prezzi bassi.

Male anche Ethereum meglio le altre altcoin


Soffre anche Ethereum, tra le maggiori crypto è quella che ha subito maggiori perdite. In questo caso i deflussi sono stati di 29 milioni di dollari la scorsa settimana, che è stata la quinta consecutiva di deflussi.

È andata meglio al resto del mercato delle altcoin che ha avuto una settimana di successo. I maggiori afflussi di capitale sono andati ai token meno conosciuti o che da tempo non stavano sotto i riflettori.

Decentraland, Basic Attention Token e LIDO hanno registrato afflussi rispettivamente di 4,9 milioni di dollari, 2,9 milioni di dollari e 1,8 milioni di dollari.

Analizzando i dati più in dettaglio si evince che il mercato globale non ha agito in maniera univoca. Su base regionale il sentiment ha assunto un andamento polarizzato.

Gli Stati Uniti hanno registrato i maggiori deflussi, per un totale di 145 milioni di dollari. Ben più distanti nella classifica si posizionano Svizzera e Canada con deflussi rispettivamente di 5,7 milioni di dollari e 6 milioni di dollari.

Al contrario, gli investitori in Germania hanno visto la recente debolezza dei prezzi come un’opportunità e la scorsa settimana hanno immesso capitali sul mercato crypto per 29 milioni di dollari.

Il sentimento cauto tra gli investitori riflette la loro diffidenza nei confronti delle attuali condizioni di mercato e della traiettoria incerta degli asset digitali.

La scorsa settimana, gli investitori hanno investito un totale di 646 milioni di dollari in prodotti crypto. In quell’occasione gli afflussi hanno toccato un livello record segnando un ATH da inizio anno di 13,8 miliardi di dollari. L’anno scorso in questo periodo l’afflusso di capitali ammontava a 10,6 miliardi di dollari.

Bitcoin è stato l’obiettivo principale degli investitori, con afflussi totali di 663 milioni di dollari.

Bitcoin prova a crescere sotto la spinta dell’approvazione degli ETF spot a Hong Kong, ma cede


Bitcoin ha registrato un calo del 4,4% in 24 ore e ora è scambiato a 63.475 dollari. Male anche Ether (ETH) che va a 3.104 dollari in calo del 4,6%. Poco è durato l’entusiasmo nei confronti della notizia dell’approvazione da parte dell’autorità di Hong Kong degli ETF spot su Bitcoin ed Ethereum.

I gestori patrimoniali China Asset Management, Bosera Capital e altri hanno divulgato la notizia dell’approvazione tramite il social media WeChat (Weixin).

La notizia resta però parecchio significativa, malgrado l’effetto sui prezzi si sia presto riassorbito. Infatti, gli analisti prevedono un afflusso di capitali per 25 miliardi di dollari da parte degli investitori cinesi sugli ETF spot di Bitcoin quotati a Hong Kong attraverso il programma Southbound Stock Connect.

Il Southbound Stock Connect consente a specifici investitori in Cina continentale di accedere ad azioni specifiche quotate a Hong Kong.

Altro dato che potrebbe giocare un ruolo importante nella dinamica di Bitcoin è il previsto effetto post-halving, dettato dalle scelte dei miner.

In una nota recente, Markus Thielen, responsabile di ricerca presso 10x Research, ha stimato che i miner di Bitcoin potrebbero liquidare token BTC per un valore di circa 5 miliardi di dollari dopo l’halving.

Thielen ha anche spiegato che questa pressione di vendita da parte dei miner potrebbe persistere per quattro-sei mesi, portando a un potenziale movimento laterale del prezzo di Bitcoin durante quel periodo. Qualcosa di simile è stato già osservato durante i precedenti cicli di halving.

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