Perché la minaccia di una guerra sta facendo crollare le criptovalute?

Christian Boscolo
| 2 min read

Viviamo in un mondo in cui l’economia globale è intrinsecamente legata alla stabilità politica e le recenti fluttuazioni del mercato delle criptovalute hanno mostrato questo legame.

L’annuncio di attacchi con i droni da parte dell’Iran contro Israele ha provocato un’onda d’urto sui mercati, portando a un brusco calo dei prezzi delle criptovalute.

Crollo di 10.000 dollari in 2 ore


Bitcoin, spesso considerato il barometro del mercato crypto, ha visto il suo prezzo scendere di oltre 10.000 dollari in sole due ore, passando da oltre 70.000 a circa 60.000 dollari.

Questo calo ha trascinato con sé altre criptovalute come Ethereum, BNB, XRP, Solana e Dogecoin, spazzando via quasi 500 miliardi di dollari di valore totale (TVL).

Il motivo di questo calo è semplice: se c’è una minaccia di guerra, gli investitori vendono e recuperano la loro liquidità. Questa reazione è dovuta principalmente all’incertezza e alla paura generate da questi potenziali conflitti.

Preoccupati dal rischio di sconvolgimenti economici, gli investitori cercano di mettere al sicuro i propri investimenti ripiegando su asset che considerano più sicuri (come l’oro, ad esempio), oppure vendono se necessario, anche perché i loro asset perdono velocemente valore.

Basta osservare i grafici del mercato azionario di oggi per vedere che la stessa cosa sta accadendo sul versante Trad-Fi: CAC 40 -12%, NASDAQ -4% (al momento in cui scriviamo)… Ed entro la fine della giornata, queste cifre potrebbero aumentare.

Ma perché tanto panico sulle criptovalute? La risposta potrebbe risiedere nella natura stessa di questi asset. A differenza dei mercati azionari tradizionali, il mercato delle criptovalute è aperto 24 ore su 24, e consente una reazione immediata alle notizie globali.

Rajat Soni, analista finanziario specializzato in Bitcoin, ha sottolineato che “Bitcoin è crollato come un sasso in risposta alle notizie sull’Iran e su Israele“, spiegando che il mercato azionario non è crollato solo perché nel fine settimana il mercato azionario è chiuso.

Allo stesso tempo, le crescenti tensioni in Medio Oriente hanno avuto un impatto anche su altri mercati: il prezzo del greggio Brent è salito a 90 dollari al barile, mentre l’oro, tradizionalmente considerato un bene rifugio, ha visto il suo prezzo aumentare del 10% nell’ultimo mese.

L’aumento dell’incertezza nelle regioni chiave può provocare reazioni a catena sorprendenti, che si ripercuotono anche sugli asset digitali, che a prima vista non sono necessariamente legati al conflitto.

Il mercato sale di nuovo


Ma non preoccupatevi, il mercato dovrebbe riprendersi molto rapidamente, grazie anche alla recente approvazione degli ETF su Bitcoin ed Ethereum a Hong Kong, che potrebbe riportare un’enorme liquidità sul mercato.

A titolo di esempio, gli ETF Bitcoin statunitensi hanno raccolto circa 12 miliardi di dollari di investimenti dalla loro nascita. Se si aggiunge l’effetto halving, si ottiene un mercato rialzista nonostante questa caduta vertiginosa.

 

Leggi anche: