Google include il saldo dei wallet di criptovalute nel suo motore di ricerca

Christian Boscolo
| 3 min read

Anche se il mercato sembra in fase si assestamento, arrivano ottime notizie per quanto riguarda il mondo crypto. Google ha infatti migliorato le sue funzioni di ricerca sul Web per consentire agli utenti di visualizzare i saldi dei wallet di criptovalute su varie blockchain, tra cui Bitcoin, Ethereum, Avalanche, Optimism, Polygon e Fantom.

Inserendo l’indirizzo di un wallet, gli utenti possono ora visualizzare il saldo dei token e il timestamp dell’ultimo aggiornamento. Il “timestamp” nel contesto delle criptovalute è una registrazione digitale che indica la data e l’ora esatta in cui un evento ha avuto luogo. Questi eventi possono includere la creazione di un nuovo blocco nella blockchain, una transazione tra due parti, o qualsiasi altro tipo di attività registrata sulla blockchain.

Questa espansione segue l’introduzione da parte di Google dei risultati di ricerca dei domini Ethereum Name Service (ENS), che consentono agli utenti di controllare i saldi dei wallet utilizzando nomi di dominio leggibili come ad esempio: “vitalik.eth” per gli indirizzi wallet di Ethereum.

Gli Ethereum Name Service (ENS) sono l’equivalente dei domini Internet, ma limitati all’ecosistema Ethereum. Invece di dover ricordare e inserire lunghi indirizzi composti da lettere e numeri (che sono complicati e facili da sbagliare), ENS permette di associare un nome leggibile e facile da ricordare a quell’indirizzo.

Per esempio, invece di dire a qualcuno di inviare fondi all’indirizzo: “0x1234…abcd”, possiamo dirgli di inviarli a “mioNome.eth”.

Google ha costantemente ha ampliato le sue funzionalità di ricerca in ambito crypto.  A maggio 2023 ha integrato una funzionalità che consente a specifici indirizzi di wallet Ethereum di tenere traccia dei loro saldi in Ether (ETH) direttamente all’interno del motore di ricerca di Google, eliminando la necessità di visitare piattaforme come Etherscan.

Oltre a Ethereum, Google ha esteso le sue funzioni per consentire agli utenti di cercare i saldi dei wallet su più blockchain, tra cui Bitcoin, Arbitrum, Avalanche, Optimism, Polygon e Fantom. I risultati della ricerca mostrano il saldo dei token e l’ora dell’ultimo aggiornamento.

L’inclusione delle ricerche sui wallet rappresenta un cambiamento importante per Google nei confronti delle criptovalute.

Se in precedenza il gigante tecnologico aveva vietato le pubblicità su Bitcoin nel 2018, di recente ha invertito questa politica, consentendo le pubblicità degli ETF Spot su Bitcoin dopo la loro approvazione a gennaio.

Importanti prodotti ETF di gestori patrimoniali appaiono adesso molto spesso nei risultati di ricerca.

Gli utenti possono “cercare” tre formati di indirizzi Bitcoin – P2PKH, P2SH e Bech32 – per visualizzare i saldi e gli aggiornamenti delle transazioni.

L’integrazione dei dati di Bitcoin nei risultati di ricerca aumenta l’accessibilità di Google alle attività su blockchain, sfruttando il suo ampio volume di ricerca giornaliero.

Tuttavia, vale la pena notare che questo servizio potrebbe non essere disponibile per tutti gli utenti. Alcuni utenti hanno segnalato che la funzione non appare costantemente nei risultati di ricerca.

Inoltre, alcuni sostenitori di Bitcoin incentrati sulla privacy hanno sollevato preoccupazioni sull’aggregazione centralizzata dei dati e sul suo potenziale impatto sulla privacy degli utenti, evidenziando il difficile equilibrio tra comodità e privacy nelle criptovalute.

Google ha aggiornato la sua policy sugli annunci di criptovalute


Google ha recentemente adottato una policy più aperta per gli annunci di criptovalute che, come abbiamo detto poco fa, adesso possono includere anche la pubblicità degli ETF Spot su Bitcoin.

Gli operatori di marketing statunitensi possono ora pubblicizzare anche i prodotti Cryptocurrency Coin Trust. Si tratta di “prodotti finanziari che consentono agli investitori di negoziare quote di trust che detengono pool di valuta digitale”.

La decisione di Google è arrivata con l’approvazione degli ETF Bitcoin Spot da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense, avvenuta il 10 gennaio. Come abbiamo spiegato diverse volte, significa poter acquistare Bitcoin anche senza possederlo fisicamente, visto che la custodia è affidata al gestore. L’ETF certifica la quanti di BTC acquistata.

La rete pubblicitaria di Google è la più grande al mondo, con un fatturato di oltre 224 miliardi di dollari. A seguito di questo aggiornamento, la comunità crypto si aspetta un forte afflusso di nuovi investitori.

Questo cambiamento modifica in modo significativo la posizione di Google sugli annunci legati alle criptovalute dopo che nel 2018 aveva implementato un divieto totale sugli annunci relativi alle crypto, compresi quelli degli exchange, le promozioni ICO (in prevendita) e i consigli sul trading.

 

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