Vitalik Buterin apprezza gli sforzi di Worldcoin per aumentare la privacy

Aniello Raul Barone
| 3 min read

Buterin cambia idea su Worldcoin

Il cofondatore di Ethereum, Vitalik Buterin, sembra aver cambiato la sua posizione in merito al progetto Worldcoin. Infatti, di recente ha commentato positivamente il tentativo di garantire la privacy dei dati degli utenti, riconoscendo gli sforzi dell’azienda.

Rispondendo al post di un utente sui social media, Buterin ha avuto l’occasione di commentare il progetto co-fondato da Sam Altman di OpenAI, affermando che Worldcoin ha fatto “un buon lavoro” nel proteggere le informazioni personali con la crittografia. Nello specifico, Buterin ha dichiarato:

“Secondo il mio parere hanno fatto un buon lavoro nel prendere sul serio le critiche sulla privacy e nel progettare il loro sistema in modo che sia sempre più minimale dal punto di vista dei dati sensibili”.

Successivamente ha aggiunto:

“La crittografia moderna è davvero sorprendente”.

Le preoccupazioni e lo scetticismo di Buterin


Dalle recenti dichiarazioni fatte, sembra proprio che la posizione di Buterin nei confronti di Worldcoin stia cambiando.

Nel 2023, infatti, le sue opinioni erano del tutto diverse. Vitalik Buterin aveva espresso preoccupazioni su Worldcoin, in particolare sul suo meccanismo fondamentale che verifica l’identità umana attraverso la scansione dell’iride.

Il cofondatore di Ethereum aveva espresso considerazioni in merito al “passaporto digitale” di Worldcoin affermando che, pur essendo in grado di differenziare gli esseri umani dall’IA, questo tipo di tecnologia solleva problemi di privacy e accessibilità.

Buterin aveva sottolineato il potenziale del sistema per risolvere “i problemi di anti-spam e anti-concentrazione di potere”, ma al tempo stesso aveva ammonito:

“Se la prova della personalità non viene risolta, la governance decentralizzata diventa molto più facile da catturare da parte di operatori molto ricchi, compresi i governi ostili”.

La sua preoccupazione principale è rappresentata dai numerosi dati raccolti attraverso la scansione dell’iride, che potrebbero rivelare dettagli personali come sesso, etnia e condizioni mediche.

Per quanto riguarda l’accessibilità globale di Worldcoin, invece, Buterin si è dichiarato scettico e ha sottolineato:

“Anche con una produzione distribuita su scala molto più elevata, sarebbe difficile arrivare a un mondo in cui ci sia un numero di Orb tale da potersi trovare in un raggio massimo di cinque chilometri da ogni persona”.

I governi agiscono per regolamentare Worldcoin


Le preoccupazioni di Buterin riflettono ampiamente quelle di numerose autorità di regolamentazione in diverse giurisdizioni.

In Portogallo, per esempio la Commissione nazionale per la protezione dei dati (CNPD) ha bloccato temporaneamente Worldcoin per 90 giorni il 26 marzo, a causa delle preoccupazioni legate alla raccolta di scansioni dell’iride e del volto senza un adeguato consenso, in particolare da parte dei minori.

Allo stesso modo, in Spagna, l’Agenzia per la protezione dei dati (AEPD) ha emesso un divieto di tre mesi sulla raccolta dei dati di Worldcoin a partire dal 6 marzo, citando problemi simili. I ricorsi legali di Worldcoin sono stati respinti da un tribunale locale, che ha confermato la decisione dell’AEPD.

Alcuni Paesi hanno invece assunto una posizione dichiaratamente avversa a questa tecnologia, come Hong Kong, Kenya e India, dove le preoccupazioni sui rischi per la privacy e la raccolta di dati biometrici hanno portato a indagini e restrizioni sulle attività della piattaforma

Il caso peggiore è avvenuto in Kenya, dove il co-CEO del progetto Worldcoin, Alex Blania, è stato chiamato a comparire davanti a una commissione parlamentare allo scopo di fornire dettagliate informazioni in merito al progetto, alla tecnologia di scansione biometrica e ai possibili rischi di violazione della privacy a cui sono esposte le persone che hanno partecipato al progetto.

Come conseguenza a queste problematiche, Worldcoin ha raddoppiato gli sforzi per migliorare la privacy e la protezione dei dati sensibili raccolti dalle scansioni biometriche. Inoltre, la tecnologia Orb di scansione dell’iride è stata sottoposta anche a un audit di terze parti.

 

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