Hacker di ETH viene condannato a 10 anni di carcere, ma in Cina il furto di BTC potrebbe non essere un reato

Tim Alper
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Criptovalute come ethereum (ETH) e bitcoin (BTC) continuano a trovarsi in una situazione legale difficile in Cina, dove un hacker di ETH è stato recentemente condannato a 10 anni e mezzo di carcere. I procuratori del Paese hanno spiegato che potrebbe essere difficile condannare i ladri di BTC dopo il giro di vite del 2021.

Secondo una sezione della Corte popolare del distretto di Guangxin, un individuo di nome Li ha utilizzato un programma simile a un virus per entrare in un wallet di ETH appartenente a un individuo di nome Miao. L’hacker ha poi rubato un totale di 383,6722 ETH tra marzo 2018 e aprile 2018.

Invece di rubare l’intera scorta in una sola volta, tuttavia, Li ha prelevato la somma effettuando 520 operazioni, scambiando ogni volta ETH con Tether (USDT).La polizia è riuscita a recuperare dal wallet di Li i fondi per un valore di 109.458 USDT.

Oltre alla pena detentiva, il tribunale ha inflitto a Li una multa di circa 28.000 dollari.

Qual è lo status legale di BTC ed ETH in Cina?

La Cina ha attuato due misure restrittive nei confronti delle criptovalute. La prima ha avuto luogo nel 2017, quando agli exchange è stato ordinato di chiudere e uscire dal Paese. La seconda ha avuto luogo nel settembre 2021, quando Pechino ha intimato ai miner crypto di chiudere i loro impianti e ha ordinato alle banche di bloccare le transazioni legate alle criptovalute.

Tuttavia, è interessante notare che la Cina non ha mai tentato di vietare BTC o di criminalizzare il possesso di criptovalute. Sembra che il mining delle criptovalute stia continuando in maniera clandestina in molte zone, mentre abbiamo visto che il trading over-the-counter (OTC), in particolare di BTC e USDT, avviene ancora in molte aree.

Dati sulla distribuzione dei pool di mining Bitcoin (al 22/11/2022). (Fonte: BTC.com)

Il giro di vite ha creato una serie di nuove leggi e linee guida che hanno creato diverse difficoltà ai tribunali cinesi. In un nuovo rapporto redatto da membri della procura cinese, gli esperti legali hanno cercato di stabilire se il furto di BTC possa ancora essere perseguito dalla legge cinese.

Rubare BTC “potrebbe non essere un reato”

Le loro conclusioni possono essere riassunte come segue:

Nei casi precedenti al settembre 2021, si riteneva che BTC avesse determinati diritti di proprietà. Quindi BTC potrebbe essere punito secondo lo stesso tipo di leggi che si applicano ai beni fisici (non monetari). Tuttavia, nei casi in cui gli hacker o i ladri siano riusciti a impossessarsi dei bitcoin dopo questo momento, per le vittime potrebbe essere più difficile trovare giustizia.

La legge cinese stabilisce che BTC non è proprietà. Non può nemmeno essere considerato una valuta. Pertanto i procuratori hanno detto che attualmente “non è possibile stabilire che il furto di bitcoin costituisca un crimine in Cina”.

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