Il figlio dell’ex CEO di Mitsubishi Electric è un ladro di crypto violento

Marcello Bonti
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Fonte Naka/Adobe

Il figlio dell’ex CEO di Mitsubishi Electric è stato arrestato perché coinvolto in un violento caso di rapina e rapimento in Giappone. Dalle indagini è emerso che un individuo è stato sequestrato per giorni e picchiato.

Secondo quanto riporta la testata locale Weekly Bunshun, la polizia della Prefettura di Kyoto ha arrestato otto uomini accusati di aver aggredito e sequestrato un individuo. Secondo la polizia l’intento era rubare le sue criptovalute per un valore di circa 750 mila dollari. Per gli inquirenti Sugiyama Leo (30 anni) era il capo della banda.

Sugiyama Leo è stato descritto come un “imprenditore” che gestisce una palestra a Osaka dove vive. Suo padre, secondo quanto si legge nel comunicato stampa, è Takeshi Sugiyama, ex amministratore delegato di Mitsubishi Electric dal 2018 al 2021.

Secondo il giornale, lo scorso giugno Sugiyama Leo ha saputo che uno dei frequentatori di una sua palestra a Osaka possedeva grossi capitali in crypto.

Per la polizia, Sugiyama Leo e i suoi complici hanno sequestrato questa persona e l’hanno imprigionata in una stanza di una pensione, dove la vittima sarebbe stata “legata con del nastro adesivo e picchiata”.

Per gli agenti la vittima è stata ripetutamente “presa a calci in testa”. Gli aggressori avrebbero anche “minacciato di uccidere la famiglia della vittima” se questa fosse “scappata o avesse mentito”. Alla fine gli aggressori sono riusciti a costringere la vittima a rivelare le chiavi private del suo wallet crypto.

La vittima è riuscita a fuggire dopo che i malviventi hanno ottenuto l’accesso al suo wallet crypto. A quel punto ha cercato aiuto da un “passante” vicino alla pensione.

L’efferato crimine crypto potrebbe costare 4 anni di prigione


Il giornale riporta l’opinione di un ex procuratore pubblico, Nobuo Gohara, che sostiene:

“Si è trattato di un crimine eccezionalmente efferato, in cui la vittima indifesa è stata aggredita in condizione di prigionia. Gli autori hanno estorto alla vittima una grossa somma di denaro”.

Gohara suppone che, in caso di condanna, Sugiyama Leo potrebbe scontare almeno tre o quattro anni in prigione.

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