Il Liechtenstein dice “sì” ai pagamenti in bitcoin e criptovalute
Il Liechtenstein potrebbe presto diventare un Paese di riferimento per chi ha deciso di investire in criptovalute. Le autorità governative del Paese hanno infatti annunciato di voler accettare bitcoin e altre crypto come forma di pagamento per i servizi statali.
Il primo ministro Daniel Risch è stato il portavoce di questa notizia presentando un programma che prevede la conversione immediata di tutti i pagamenti in criptovalute per i servizi governativi e nazionali in franchi svizzeri, al fine di evitare i rischi legati alle fluttuazioni. Attualmente, il franco svizzero è la principale valuta utilizzata nel paese.
Questa mossa avvicina bitcoin e agli obiettivi originari. Mentre molti considerano bitcoin e le criptovalute come strumenti di investimento, le crypto nascono infatti come mezzo di pagamento.
Problemi nei pagamenti?
Immaginiamo la seguente situazione: una persona entra in un negozio e acquista merce per 50 dollari utilizzando Bitcoin. Per qualche ragione, il negozio non converte immediatamente i Bitcoin in valuta tradizionale e trascorrono circa 24 ore.
Durante questo intervallo di tempo il valore di Bitcoin diminuisce e quei 50 dollari diventano 40 dollari. Il cliente può tenere la merce acquistata ma alla fine è il negozio che subisce una perdita.
Risch ha dichiarato che lui e i suoi colleghi nel Liechtenstein sono da tempo aperti alle idee e ai principi presentati dai Bitcoin e dalle loro controparti alternative.
Ha anche affermato che il Paese è aperto a investire le riserve statali in criptovalute come Bitcoin ed Ethereum in futuro.
Il Liechtenstein è un caso unico, poiché è una delle poche nazioni al mondo ad essere priva di debiti.
Tuttavia, nonostante i progressi compiuti, Risch ha riconosciuto che le criptovalute sono ancora estremamente rischiose:
“Gli asset cripto come Bitcoin sono attualmente considerati troppo rischiosi ma questa valutazione potrebbe cambiare.”
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