Il Liechtenstein dice “sì” ai pagamenti in bitcoin e criptovalute

Massimo De Vincenti
| 1 min read

Il Liechtenstein potrebbe presto diventare un Paese di riferimento per chi ha deciso di investire in criptovalute. Le autorità governative del Paese hanno infatti annunciato di voler accettare bitcoin e altre crypto come forma di pagamento per i servizi statali.

Il primo ministro Daniel Risch è stato il portavoce di questa notizia presentando un programma che prevede la conversione immediata di tutti i pagamenti in criptovalute per i servizi governativi e nazionali in franchi svizzeri, al fine di evitare i rischi legati alle fluttuazioni. Attualmente, il franco svizzero è la principale valuta utilizzata nel paese.

Questa mossa avvicina bitcoin e agli obiettivi originari. Mentre molti considerano bitcoin e le criptovalute come strumenti di investimento, le crypto nascono infatti come mezzo di pagamento.

Problemi nei pagamenti?


Immaginiamo la seguente situazione: una persona entra in un negozio e acquista merce per 50 dollari utilizzando Bitcoin. Per qualche ragione, il negozio non converte immediatamente i Bitcoin in valuta tradizionale e trascorrono circa 24 ore.

Durante questo intervallo di tempo il valore di Bitcoin diminuisce e quei 50 dollari diventano 40 dollari. Il cliente può tenere la merce acquistata ma alla fine è il negozio che subisce una perdita.

Risch ha dichiarato che lui e i suoi colleghi nel Liechtenstein sono  da tempo aperti alle idee e ai principi presentati dai Bitcoin e dalle loro controparti alternative.

Ha anche affermato che il Paese è aperto a investire le riserve statali in criptovalute come Bitcoin ed Ethereum in futuro.

Il Liechtenstein è un caso unico, poiché è una delle poche nazioni al mondo ad essere priva di debiti.

Tuttavia, nonostante i progressi compiuti, Risch ha riconosciuto che le criptovalute sono ancora estremamente rischiose:

“Gli asset cripto come  Bitcoin sono attualmente considerati troppo rischiosi ma questa valutazione potrebbe cambiare.”

Segui Cryptonews Italia sui canali social