Intervista al fondatore di Broker Defense, la società che combatte le truffe crypto

Laura Di Maria
| 4 min read

Broker Defense è una compagnia francese che offre supporto alle vittime di truffe finanziarie perpetuate con criptovaluta. I nostri colleghi di Cryptonews Francia hanno intervistato il CEO, che ha raccontato alcuni aneddoti e fatti interessanti su come svolgono il loro lavoro.

Il numero di illeciti che riguardano le crypto è in calo nel 2023


Un lavoro investigativo meticoloso può richiedere mesi. Questo ha raccontato Marc Bouzy, CEO di Broker Defense, per descrivere in poche parole come si svolge la loro routine di lavoro.

Stando alle recenti indagini di Chainalysis, la società di analisi dei dati crypto, l’anno scorso ha registrato un calo del numero di attacchi informatici in ambito crypto andati a buon fine.

Secondo il report Crypto Crime 2024, pubblicato lo scorso gennaio, il calo delle transazioni fraudolente è stato del 38% nel 2023. Gli indirizzi riconosciuti come illeciti hanno scambiato un totale di 24,2 miliardi di dollari. Nel 2022, la cifra ammontava a 39,6 miliardi.

C’è da dire che, nonostante il calo delle attività criminali collegate in qualche modo alle crypto, il report identifica una sempre maggiore efficacia delle strategie usate per perpetrare gli illeciti.

Il lavoro di Broker Defense


La diminuzione del numero di illeciti non implica una riduzione del carico di lavoro per chi effettua le indagini preventive. Di fatto, le strategie impiegate dai criminali si fanno sempre più efficaci e per questo anche il livello di attenzione per prevenirli deve essere massimo.

I fascicoli si accumulano rapidamente sulle scrivanie degli inquirenti.

L’azienda di Marc Bouzy, Broker Defense, dedica oggi il 60% della sua attività alla raccolta di file di truffe che coinvolgono tutte o buona parte delle criptovalute.

L’azienda è nata nel 2014 per supportare le vittime di frodi e altre violazioni che riguardano le crypto. Il loro supporto consiste nell’offrire supporto legale per ottenere risarcimenti.

La società si occupa anche di produrre reportistica e documentazione utile per gli inquirenti così da facilitare il processo di recupero dei fondi perduti. Un lavoro certosino che può durare diversi anni.

Fonte Broker Defense Francia

Le truffe cavalcano le mode


Marc Bouzy, presidente e fondatore di Broker Defense, e Yann Skorochod, suo partner, hanno spiegato:

“Abbiamo assistito a un aumento dei file crypto negli ultimi due o tre anni, con un’esplosione nell’ultimo anno. Nella maggior parte dei casi utilizzano Bitcoin (BTC) o Ethereum (ETH), le criptovalute più conosciute, con l’obiettivo di riciclare denaro prima possibile. Bastano pochi giorni per trovare un canale per far uscire queste crypto e trasformarle in valigie di moneta sonante. Il nostro compito è identificare questi canali di uscita.”

Tutti coloro che si sono addentrati all’interno dell’ecosistema crypto sa che gli attacchi possono essere di diversi tipi: hack, violazione dei wallet crypto, link che contengono malware, ma anche truffe sulle chat d’appuntamenti, con elementi sempre più elaborati.

L’obiettivo è lo stesso, ma cambiano le condizioni.

“Trovi la semplice truffa che arriva a rubare le chiavi private per accedere al wallet e rubare le crypto. Esistono anche vere e proprie nebulose di strutture specializzate nell’adescare determinati tipi di vittime. Prendono di mira tutto quello che va di moda, come l’intelligenza artificiale o le criptovalute.”

Consigli per proteggersi dalle truffe crypto


Broker Defense ha concentrato nel corso degli anni la propria attenzione sui furti di identità, identificandolo come un problema sempre più diffuso ed evoluto.

Le leggi oggi aiutano a limitare i rischi e alcune piattaforme sono state costrette a elevare i livelli di sicurezza e i propri standard per rendere più efficace la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo.

Binance , il maggiore exchange crypto al mondo, per esempio, ha accettato di inasprire le regole interne per la verifica dell’identità degli utenti dopo aver pagato una sanzione record di 4,3 miliardi di dollari.

Per limitare i rischi ed evitare di esporsi a truffe, gli esperti consigliano di fare sempre “un passo indietro”. Cioè valutare con attenzione le offerte crypto che sembrano troppo belle per essere vere e di evitare di cedere alla FOMO ( “Fear Of Missing Out”). Questa in particolare rappresenta una leva comune per adescare vittime per le truffe.

Le autorità internazionali che vigilano sui mercati finanziari, nel nostro caso la Consob, aggiornano periodicamente le lista delle società finanziarie e crypto che non sono autorizzate a operare nel territorio. È importante conoscerne la composizione per evitare spiacevoli conseguenze.

Le truffe crypto nel 2023 sono diminuite ma sono più sofisticate


L’indagine condotta da Chainalysis, Crypto Crime 2024, ha evidenziato un calo consistente nel 2023 dell’ammontare del denaro proveniente da illeciti che coinvolgono le crypto. Il valore è passato dai 39,6 miliardi di dollari nel 2022 a 24,2 miliardi di dollari nel 2023.

Altro dato che emerge è che il 61,5% di questa somma, circa 14,9 miliardi di dollari, proviene da soggetti che hanno subito delle sanzioni. Questa è la prova della crescente efficacia delle misure normative per prevenire, sanzionare o evitare le attività illecite.

Eric Jardine, Cybercrime Research Lead presso Chainalysis, spiega che il settore crypto vive una fase di maturazione crescente. Oggi il numero delle transazioni illecite rappresenta solo lo 0,34% del totale. Dato che dimostra come l’ambito crypto stia virando verso un regime più sicuro e legittimo.

Resta da vedere però come andrà il 2024. Nel report, emerge che i trend che si affermeranno saranno quelli che interessano attività di ransomware e sul mercato della darknet. Prova del grande talento dei criminali nell’adattarsi alle circostanze in continua evoluzione nel panorama crypto.

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