La SEC chiede altre revisioni sugli S1 degli ETF – Nuovo posticipo in arrivo?

Laura Di Maria
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L’approvazione degli ETF spot di Bitcoin potrebbe subire ulteriori ritardi rispetto alla data attesa di domani, 10 gennaio?

Gli emittenti che hanno presentato domanda per gli ETF spot su Bitcoin hanno avuto tempo fino a venerdì 5 gennaio per integrare le revisioni richieste dalla SEC.

In particolare l’autorità ha chiesto di chiarire le strutture delle commissioni applicate sulle quote dei fondi e che fino a quel momento non erano state definite.

Oggi la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha inviato le proprie osservazioni.

La SEC ha quindi commentato le informazioni aggiornate presentate con i moduli S-1 che i gestori patrimoniali hanno integrato alle loro pratiche. Anche se i commenti sono arrivati dopo gli aggiornamenti presentati dai gestori, non sono mancate le supposizioni sulla reale portata dell’intervento della Commissione.

La CEO della Camera del Commercio Digitale Perianne Boring ha pubblicato un post su X, ex Twitter,

“AGGIORNAMENTO ETF SPOT BITCOIN: la SEC ha appena rilasciato nuovi commenti sugli S-1 degli emittenti in attesa. Questo è un segnale di ritardo.”

L’approvazione degli ETF di Bitcoin subirà ritardi? Gli analisti non sono d’accordo


Il post ha ricevuto ben presto oltre un milione di visualizzazioni e ha generato insicurezza tra gli investitori crypto. Diverse le ipotesi che sono state formulate in risposta al post.

Si è unito al coro dei commentatori anche l’analista di Bloomberg Intelligence ETF James Seyffart che ha espresso la propria opinione sulla decisione della SEC.

“Non credo che questa circostanza preannunci un nuovo ritardo. In realtà dimostra solo la rapidità con la quale la SEC sta facendo evolvere la situazione. […] È al limite dell’inaudito inviare un documento alla SEC la mattina e ricevere commenti il giorno stesso.”

A giustificare l’ottimismo dell’analista concorre anche il tipo di documento che è adesso sotto indagine della SEC. Secondo il regolamento statunitense i moduli S-1 che sono al vaglio della commissione possono essere approvati anche in un secondo tempo, dopo che verrà formulato l’ok per le richieste di quotazione dei fondi. I moduli che contano, in questo momento sono i 19b-4, cioè i moduli di richiesta dell’ETF Bitcoin.

Questa sottigliezza della procedura è stata spiegata dall’avvocato Scott Johnsson: “Gli S-1 non hanno bisogno di essere completi quando vengono approvati i 19b-4. Prendi gli ETF sui future nel 2022. Hashdex ha ricevuto i primi commenti solo dopo l’approvazione del suo 19b-4”.

E ha poi concluso: “Più che altro, questi commenti in rapida successione dimostrano che la SEC sta lavorando per far avanzare la trafila per arrivare a un’approvazione e un lancio rapidi (rispetto a quanto abbiamo visto con i futures)”.

Anche la giornalista di Fox Business Eleanor Terrett ha confermato con le sue fonti che la SEC non ha intenzione di cambiare il calendario, affermando: “Ho appena parlato con un paio di persone che hanno ricevuto ulteriori commenti. Dicono di non essere preoccupati e che la SEC non ha comunicato alcun cambiamento di programma”.

Terrett ha commentato: “La mia sensazione è che abbiano abbastanza fiducia nel ritenere questo step solo una parte del processo per ottenere tutto il necessario prima del 10 gennaio”.

Gli emittenti rivelano le commissioni applicate nei moduli S-1


Nei moduli S-1 che gli emittenti hanno presentato su richiesta dalla SEC gli emittenti hanno dovuto specificare le commissioni applicate sugli ETF di Bitcoin. Dalla loro analisi si evince che variano in maniera consistente tra gli emittenti.

Bitwise si pone in una posizione competitiva con una commissione dello 0,24%, seguono alle calcagna VanEck e ARK Invest che offrono condizioni leggermente più costose allo 0,25%. Mentre Invesco opta per un’offerta iniziale azzerando le commissioni per i primi sei mesi, per poi passare allo 0,59%.

Fonte James Seyffart - Bloomberg

Grayscale si conferma la soluzione più cara, con la commissione più alta, pari all’1,5%. C’è da dire, però, che il Bitcoin Trust (GBTC) di Grayscale ha registrato un volume di trading significativo, vicino al mezzo miliardo di dollari, superando la maggior parte degli ETF l’8 gennaio.

Gli emittenti hanno anche iniziato a promuovere i loro prodotti già prima del lancio ufficiale. Nelle TV americane e sui social sono già in circolazione i primi spot per attirare l’attenzione dei possibili investitori interessati all’acquisto delle quote degli ETF una volta che saranno aperti i cancelli e la competizione avrà inizio.

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