La SEC prende tempo e posticipa la decisione su questo ETF di ETH

Laura Di Maria
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La SEC prenderà ancora tempo e continuerà a posticipare la decisione sull’ETF spot di Ethereum presentata da Invesco Galaxy.

La Commissione ha annunciato che ci vorrà ancora tempo prima di emettere una decisione riguardo la richiesta di Invesco Galaxy.

Lo ha confermato con un comunicato, dicendo che la prossima scadenza è stata posticipata al 5 luglio 2024. Entro questa data, l’ente di vigilanza sui mercati USA approverà o respingerà la richiesta di ETF spot su Ethereum.

Il comunicato della SEC è arrivato lo scorso 6 maggio e si legge:

“La Commissione ritiene opportuno designare un periodo più lungo entro il quale emettere un ordine di approvazione o disapprovazione della proposta di modifica delle norme, in modo da avere il tempo sufficiente per valutare la proposta di modifica delle norme e le questioni sollevate.”

Posticipata anche la decisione sull’ETF spot di Ethereum presentata da Franklin Templeton


Lo scorso aprile, la SEC ha annunciato di posticipare la decisione in merito alla richiesta di ETF spot su Ethereum formulata da Franklin Templeton. In questo caso la Commissione ha preso tempo fino al prossimo 11 giugno.

Sono diversi gli emittenti che hanno presentato domande per l’approvazione di un ETF spot su Ethereum, tra cui BlackRock, 21Shares con Ark, Fidelity e Invesco insieme a Galaxy, Grayscale, VanEck, Hashdex e Franklin Templeton.

Le prime obiezioni alle domande per gli ETF spot di ETH potrebbero arrivare già il 23 maggio


A marzo, la SEC ha posticipato la decisione in merito alla richiesta di BlackRock su un ETF spot su Ethereum.

Ora ha tempo fino al 23 maggio per approvare o respingere la richiesta di ETF presentata da VanEck.

Gli analisti di Bloomberg Intelligence ritengono che a maggio “la SEC prenderà una decisione finale se approvare o respingere gli ETF spot di Ether” cogliendo così l’occasione della prima scadenza definitiva per esprimersi in merito a tutte le domande presentate finora.

C’è da dire che la scelta della SEC di ritardare il responso ha smorzato l’entusiasmo. L’analista di Bloomberg Intelligence James Seyffart ha manifestato il proprio scetticismo considerando che l’attuale serie di domande per gli ETF di Ether potrebbe essere respinta in blocco.

Intanto Ethereum ha dichiarato guerra alla SEC


Lo scorso aprile la società che sviluppa Ethereum, Consensys, gestita da Joe Lubin, ha intentato una causa contro la SEC accusando l’ente di regolazione di operare una “eccessiva censura” riguardo l’operato di Ethereum.

Con un comunicato pubblicato su X, ex Twitter, Lubin ha affermato che Consensys ha compiuto un passo importante per “preservare l’accesso ad Ether e, per estensione, alla blockchain di Ethereum negli Stati Uniti. Stiamo citando in giudizio la SEC e combattendo contro la sua eccessiva supervisione”.

Secondo Lubin, l’ingerenza della Securities and Exchange Commission non si limita alla sola Ethereum ma rischia di compromettere il futuro sviluppo di Internet.

Nel 2015, Lubin faceva parte del team che ha creato Ethereum, nello stesso anno ha poi fondato Consensys.

A spingere Consensys a intervenire contro la Commissione è stata l’accusa di violare le norme sui titoli formulata lo scorso aprile in forma di Wells Notice dalla SEC nei confronti del wallet MetaMask.

In particolare, la SEC contesta due funzionalità di MetaMask: lo scambio diretto di crypto tra utenti e la possibilità di bloccare le crypto in staking in cambio di un rendimento fisso.

La contromossa di Consensys è arrivata lo scorso 25 aprile con una accusa formale contro la SEC. Le ragioni del ricorso al parere del tribunale sarebbero l’eccessiva ingerenza dell’ente sull’attività di ETH, che si legge nei documenti pubblicati”non possiede nessuna delle caratteristiche di un titolo”.

Dal momento che nella Wells Notice la SEC non fa riferimento a ETH come un titolo, afferma Consensys, questo escluderebbe la competenza dell’ente nel regolamentare le attività di Ethereum e dei prodotti derivati da questa blockchain.

Consensys calca la mano nelle accuse, ritenendo che l’ente ha condotto a lungo un’indagine segreta su Ethereum allo scopo di riclassificare ETH come titolo.

La vecchia diatriba tra SEC e CFTC su Ethereum


Sulla questione se ETH sia da considerare un titolo, security, o una materia prima, una commodity, le autorità competenti si scontrano da tempo. Infatti, se da un lato la SEC è responsabile di vigilare sui titoli, sulle materie prime è competente negli USA la Commodity Futures Trading Commission, CFTC.

Intervistato dalla CNBC, Gary Gensler, attuale presidente della SEC non ha risposto alla domanda più scottante, e cioè se ETH sia da considerare una commodity o una security, si è limitato salomonicamente a rispondere:

“Tutto quello che posso dire è che, per me, questione è: come garantire protezione agli investitori americano? Al momento, non stanno ottenendo le protezioni richieste o necessarie, e gli intermediari che operano in questo mercato piuttosto centralizzato sono generalmente in conflitto di interessi e fanno cose che non permetteremmo mai di fare alla Borsa di New York.”

Se la SEC non ha mai espressamente formalizzato se Ether sia un titolo o no, il presidente della Commodity Futures Trading Commission, Rostin Behnam, ha affermato che è equiparabile a una materia prima.

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