Le whale abbandonano Ethereum. Cosa succederà ora?

Marcello Bonti
| 3 min read

Brutte notizie per Ethereum, una grossa whale si è liberata della maggior parte dei suoi token e anche altri grossi hodler si stanno dimostrando ribassisti.

Questo non è bastato a scoraggiare gli sviluppatori che continuano ad apportare significativi aggiornamenti al network.

Ora che il prezzo di Bitcoin (BTC) torna a salire sopra i 26.000$, una sferzata di ottimismo ha avuto un riflesso positivo anche sulla prima delle altcoin. Cerchiamo di capire perché l’entusiasmo non ha contagiato le whale.

Le whale di Ethereum sono ribassiste


Un recente fenomeno ribassista sta interessando il network di Ethereum. In particolare, whale di lungo corso hanno deciso di uscire dalla loro posizione.

Di recente i dati di Lookonchain hanno evidenziato le operazioni di un wallet inattivo da quattro anni che all’improvviso ha venduto tutti i 2.591 ETH per circa 4,18 milioni di dollari in stablecoin.

Non si è trattato di una vendita isolata. I dati di Glassnode evidenziano una riduzione significativa dei depositi delle whale. Il numero di indirizzi che detengono più di 1.000 ETH ha toccato il minimo in cinque anni. Oggi sono solo 6.082 gli indirizzi di questa portata ancora stabili.

Insomma, cambiano le strategie di investimento nei confronti di ETH.

Gli analisti si sono interrogati sui possibili effetti sui prezzi di questo costante cambio di rotta. La vendita dei token da parte dei grossi player potrebbe avere un impatto negativo su ETH.

Gli sviluppatori non si fermano


Le incertezze legate alle scelte dei grossi possessori, non hanno intaccato il ritmo dell’attività di sviluppo della rete. Di recente sono stati condivisi con gli sviluppatori gli aggiornamenti sulla Devnet-8 di Ethereum, una testnet incentrata su Dencun.

Gli sviluppatori hanno anche affrontato le sfide della mainnet. Tra i temi discussi anche la proposta di limitare il tasso di crescita degli insiemi di validatori di Ethereum.

In un primo tempo il limite massimo è stato fissato in dodici validatori, ma ora la proposta ne prevede otto.

L’obiettivo è quello di prevenire i problemi derivanti dall’espansione del sistema di staking di Ethereum. Gli sviluppatori hanno abbracciato la proposta che sarà operativa a partire dal prossimo aggiornamento di Dencun.

Come performa Ethereum?


In questo momento Ethereum è scambiato a 1.632$ con un calo dello 0,49% nelle 24 ore, a cui si lega un calo del trading del 16% nello stesso periodo, riflettendo una certa incertezza tra gli operatori.

Rallenta anche l’attività DeFi di Ethereum, in particolare per quanto riguarda il valore totale bloccato (TVL).

Il panorama DeFi è in forte evoluzione e potrebbe avere implicazioni negative per il ruolo che Ethereum vi ricoprirà in futuro.

Alternative a Ethereum in forte trend


L’incertezza che caratterizza Ethereum potrebbe rallentarne la corsa verso 1.700$. Alternative più interessanti nel panorama crypto non ne mancano e questo progetto ambizioso potrebbe rivelarsi strategico per diversificare gli investimenti al meglio.

Si tratta di yPredict, una blockchain che sta attirando l’attenzione della comunità finanziaria grazie alla capacità di usare algoritmi avanzati per decifrare i flussi di dati, rivelando tendenze che sfuggirebbero all’occhio umano.

Il whitepaper di yPredict delinea un futuro ambizioso con l’obiettivo è lanciare entro la fine del 2023 la versione completa delle sue piattaforme chiave: Analytics, Repository e Marketplace.

Il Marketplace di ypredict.ai, in particolare, che potrebbe essere lanciato a settembre, emerge come un luogo di collaborazione tra esperti e investitori.

Qui i professionisti avranno l’opportunità di monetizzare le proprie competenze, fornendo previsioni e analisi che verranno trasformate in segnali di trading a disposizione degli investitori.

yPredict si trova attualmente in una fase cruciale della prevendita, in cui ha già superato il traguardo di 3,9 milioni di dollari.

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.

 

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