L’hacker che ha rubato 200 milioni di dollari a Euler si scusa e restituisce le criptovalute

Sauro Arceri
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Con un improvviso e soprattutto inaspettato colpo di scena, l’aggressore dietro l’attacco hacker che è costato quasi 200 milioni di dollari alla società di prestiti in criptovaluta Euler Finance, ha restituito altri fondi ai protocolli e sembra scusarsi in una serie di messaggi inviati sulla blockchain.

Come dimostrano i dati della blockchain, infatti, all’interno di un messaggio codificato in una transazione, l’aggressore ha dichiarato:

“Sono Jacob. Non credo che quello che dico mi aiuterà in alcun modo, ma voglio comunque dirlo: ho fatto una cazzata. Non volevo, ma ho incasinato i soldi, il lavoro e la vita di altre persone. Ho fatto davvero un casino. Mi dispiace. Non volevo fare tutto questo. Non volevo davvero fare tutto questo. Perdonatemi”.

Nel giro di pochi giorni successivi all’hacking, l’aggressore ha provveduto a restituire oltre 51.000 Ether ai protocolli di Euler. Nel corso delle ultime 12 ore, poi, l’opera è continuata con la restituzione di altri 7.000 Ether a cui si sono aggiunti 10 milioni di dollari in stablecoin Dai, come mostrano i dati della blockchain.

Fino a questo momento l’aggressore ha restituito al protocollo oltre 120 milioni di dollari


L’hacker, che ora si identifica come Jacob, aveva dichiarato in un messaggio sulla blockchain che intendeva restituire la totalità dei fondi a Euler. Prima di questo repentino ravvedimento, Euler aveva minacciato azioni legali e, successivamente, aveva offerto una taglia di 1 milione di dollari all’hacker in cambio dei fondi.

Per questa ragione Jacob, come ha dichiarato egli stesso in un altro messaggio codificato nei dati della blockchain, sta agendo in maniera discreta per proteggersi da eventuali ritorsioni:

“Il resto del denaro sarà restituito il prima possibile. Mi occupo solo della mia sicurezza e questo è il motivo del ritardo. Mi dispiace per qualsiasi malinteso”.

Il protocollo di prestiti in criptovaluta ha subito un hacking all’inizio di questo mese che ha portato alla perdita di quasi 200 milioni di dollari in quattro transazioni: in Dai (DAI), Wrapped Bitcoin (wBTC), Staked Ether (sETH) e USD coin (USDC).

Come già riportato da CoinDesk, il ladro pentito aveva utilizzato il form di un prestito flash per condurre l’attacco, ingannando temporaneamente il protocollo e facendogli credere di possedere quantità variabili di eToken e dToken.

 

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