Cryptonews DeFi News L’hacker di Poly Network ha già restituito 342 milioni di USD

L’hacker di Poly Network ha già restituito 342 milioni di USD

Sead Fadilpašić

Febbraio 8, 2023 11:44 CET | 3 min read

L’hacker del protocollo di interoperabilità della finanza decentralizzata (DeFi) Poly Network ha restituito finora più della metà (in termini di dollari USA) dei fondi rubati.

Fonte: Adobe/4zevar

Secondo gli ultimi dati forniti da Poly Network, al 12 agosto sono stati restituiti quasi 342 milioni di dollari di asset. Ciò comprende:

Su Binance Smart Chain: 252 milioni di USD
Su poligono: 85 milioni di USD
Su Ethereum: 4,6 milioni di dollari.

Hanno aggiunto che ci sono ancora 268 milioni di dollari su Ethereum che l’hacker deve restituire. Ciò equivale a circa 610 milioni di dollari in fondi rubati.

Come riportato, Poly Network ha subito un hackeraggio il 10 agosto, con l’hacker che ha rubato più di 600 milioni di dollari. L’hackeraggio è avvenuto su Binance Smart Chain (BSC), Ethereum (ETH) e Polygon (MATIC).

L’hacker ha iniziato a restituire i fondi ieri, anche se non è esattamente chiaro il motivo, o se ci sia stato qualche tipo di accordo tra Poly Network e l’hacker, o anche se lui abbia intenzione di restituirli fino all’ultimo dollaro.

Un”intervista’ con l’aggressore ha offerto qualche spiegazione, almeno dal suo lato della storia.

Incorporato nelle transazioni di Ethereum inviate dall’account controllato dall’hacker e condiviso su Twitter da Tom Robinson, il capo scienziato e co-fondatore del tracker di dati blockchain Elliptic, l’hacker ha postato delle “domande e risposte”, affermando di essere stato “costretto a giocare al gioco.”

L’hacker ha affermato di aver violato il protocollo “per divertimento” e che “l’hacking cross-chain è figo”, da qui la scelta di Poly. Ha affermato di aver trasferito i token per tenerli al sicuro.

Ha inoltre affermato che dopo aver individuato il bug, “ha avuto sentimenti contrastanti” poiché non sapeva se avvisare qualcuno, incluso il team, avrebbe comportato il furto dei fondi. Ha detto che “avrebbe dovuto smettere” in quel momento, ma poi si è chiesto: “e se [il team] correggesse il bug in segreto senza alcuna notifica?”.

“L’unica soluzione che riesco a trovare è quella di salvarlo in un account attendibile mantenendomi anonimo e al sicuro”, ha scritto.

Non volendo causare panico, ha detto di aver preso solo le monete “importanti”, “tranne Shib” e non ne ha vendute.

Per quanto riguarda il motivo per cui hanno continuato a vendere/scambiare le stablecoin, ha risposto “Ero incazzato con il team Poly per la loro risposta iniziale”.

Secondo i messaggi, questa persona non è un insider, ma ha affermato di “prendersi la responsabilità” di esporre la vulnerabilità prima che qualsiasi insider possa sfruttarla in segreto.

Afferma inoltre di non essere stato smascherato e che “preferiscono rimanere all’oscuro e salvare il mondo”. Inoltre, la restituzione dei fondi è sempre stato il piano.

L’hacker afferma inoltre che questo hackeraggio è stato un tentativo di rafforzare “un sistema ben progettato” che “gestirà più asset” come Poly. Sostengono di aver comunicato con il team di Poly Network e che stanno restituendo i fondi lentamente in modo da poter parlare con il team, “dimostrare la [loro] dignità” mantenendo segreta la loro identità e riposarsi nel nel frattempo.

Infine ha detto che “essere l’hacker del crowdsourcing” è stato un suo brutto scherzo dopo aver visto così tanti mendicanti chiedere che i soldi rubati fossero condivisi, così come essere “il leader morale” è l'”hack più cool” che avrebbero mai potuto ottenere.