Quali lezioni abbiamo appreso dai precedenti eventi di halving?

Aniello Raul Barone
| 3 min read

Cosa ci hanno insegnato gli halving?

Alla vigilia del suo quarto evento di halving, Bitcoin offre un’opportunità unica per analizzare l’impatto che i precedenti halving hanno avuto sul suo prezzo.

Gli eventi di Halving di Bitcoin, pur essendo prevedibili, sono sempre accompagnati da una certa attesa per quanto riguarda il loro impatto sul mercato.

Storico degli aumenti


Storicamente parlando, ogni evento di halving ha generato una reazione positiva nel prezzo di Bitcoin. Questa conseguenza è facilmente spiegabile dal momento che il dimezzamento della ricompensa per la convalida di ogni singolo blocco riduce l’offerta di nuovi Bitcoin.

Partendo da questo semplice fatto, quindi, è ovvio che se la domanda rimane costante o aumenta, allora ci sono tutti i presupposti affinché il prezzo salga nel lungo periodo.

Il primo evento, avvenuto nel novembre 2012, ha visto la ricompensa scendere da 50 a 25 BTC per blocco. Nonostante una reazione iniziale modesta, nei mesi successivi il prezzo è salito vertiginosamente, raggiungendo un aumento del 9.500% da 12 a 1.166 dollari.

Il secondo evento di halving, che ha avuto luogo nel luglio 2016, ha ridotto ulteriormente la ricompensa portandola da 25 a 12,5 BTC. In questa occasione, mentre il prezzo è rimasto stabile il giorno dell’evento, nella prima settimana è stato registrato un calo di quasi il 30%, culminato poi in un calo del 2% a distanza di 3 mesi dall’halving.

Durante il dimezzamento del 2016, quindi, Bitcoin ha perso valore. Tuttavia, è seguito un ciclo rialzista che in un arco di tempo di 500 giorni, con un impressionante aumento del 4.100%, ha spinto il prezzo della principale criptovaluta da 470 dollari a quasi 20.000 dollari.

Il terzo evento di halving è avvenuto nel maggio 2020, subito dopo un crollo del 17% verificatosi nei giorni precedenti l’evento e causato in parte dalla pandemia di COVID-19.

Anche in questo caso, il rally dei prezzi non è seguito immediatamente, ma una volta iniziato ha visto Bitcoin passare da 8.700 a 69.000 dollari, con un aumento del 700%.

HODL?


Con l’avvicinarsi del quarto evento di halving, Bitcoin ha già raggiunto a marzo un nuovo massimo storico di quasi 74.000 dollari. Ciò solleva interrogativi sull’andamento futuro del suo prezzo.

Alcuni analisti suggeriscono infatti che questo halving potrebbe essere simile a quello del 2016, con una correzione seguita da un aumento significativo.

Questi dati storici suggeriscono che, nonostante una decelerazione dei guadagni dopo l’halving, il meccanismo ha finora contribuito a un significativo aumento del prezzo di Bitcoin. Di conseguenza, il prezzo potrebbe inizialmente scendere subito dopo l’halving, salvo poi risalire nel corso dei mesi successivi.

Come mostra il grafico sovrastante, per esempio, Coin Codex stima che il prezzo di Bitcoin raggiungerà circa 74.600 dollari entro il 18 maggio 2024 e poi 175.000 dollari nel dicembre 2025.

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.

SLOTH è il prossimo BONK?


Mentre il mondo delle criptovalute si concentra sul prossimo halving di Bitcoin, un nuovo arrivato sta già attirando l’attenzione del mercato: Slothana (SLOTH).

Ancor prima del suo lancio ufficiale, Slothana è già riuscita a catturare l’interesse degli investitori; durante la fase di prevendita, infatti, il token SLOTH ha raccolto più di 10 milioni di dollari in quindici giorni, un vero segno di entusiasmo per il progetto.

La data di lancio di Slothana è ancora sconosciuta, il che alimenta le speculazioni sul fatto che potrebbe essere quotata prima del previsto, vista l’entità della sua prevendita.

Questa memecoin potrebbe decollare e seguire la traiettoria di progetti simili, che partendo dal nulla sono riusciti a salire a vette inaspettate. Resta da vedere se Slothana riuscirà a mantenere questo slancio anche dopo la quotazione sugli exchange e a convertire l’entusiasmo iniziale in una crescita sostenibile.

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.

 

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