Terremoto Turchia e Siria: gara di solidarietà tra gli exchange crypto per aiutare le vittime

Marcello Bonti
| 3 min read
Fonte Pixabay/Angelo_Giordano
Fonte Pixabay/Angelo_Giordano

Lunedì un terremoto di magnitudo 7.8 ha sconvolto Turchia e Siria, tale è stata la forza dirompente da essere stato definito il più grave negli ultimi due decenni.

La faglia dell’Anatolia orientale si è spostata di almeno 3 metri provocando una frattura di 100 km, con epicentro a 26 km a est di Nurdagi. Dal 1970, questo è il terzo terremoto sulla faglia a scorrimento verticale superiore a 6 gradi della scala Richter.

Il bilancio complessivo delle autorità è di oltre 5.000 morti ma le condizioni meteo proibitive non fanno che peggiorare le previsioni riguardo il dato finale.

Immediata la solidarietà della community crypto

Il tema è presto diventato di tendenza su Twitter e la community crypto sulla piattaforma social ha risposto velocemente offrendo il proprio supporto in vari modi.

Un trader crypto turco ha richiamato l’attenzione richiedendo donazioni in criptovaluta da reindirizzare alle ONG locali.

La richiesta ha senso. Secondo la piattaforma di donazioni in crypto Giving Block in media una donazione crypto vale 11.000$, ben al di sopra della media delle raccolte fondi tradizionali.

Tra i donatori c’è Changpeng Zhao, noto come CZ, che ha mostrato la propria solidarietà per le vittime del terremoto. Il CEO di Binance, il maggiore exchange crypto al mondo, ha immediatamente attivato la piattaforma.

I dettagli in proposito sono ancora scarsi, ma si sa che Binance ha costituito una squadra per dirigere i lavori utili a fornire soccorsi mirati.

CZ ha spiegato di aver tenuto 4 riunioni oggi, martedì 7, per sveltire i lavori e fornire aiuto dove è necessario.

Cosa stanno facendo CZ e Binance per offrire aiuto umanitario?

Non è la prima volta che Binance interviene in caso di incidenti internazionali.

Binance Charity è la divisione dedita a opere filantropiche del noto exchange ed è intervenuta in diversi contesti drammatici negli ultimi anni.

Il caso più eclatante è stato il supporto alla popolazione ucraina all’indomani dell’invasione russa per offrire supporto ai 12.000.000 di sfollati o rifugiati.

In un primo tempo Binance ha stanziato 10 milioni di dollari per aiutare gli sforzi umanitari internazionali. Di fatto Binance è diventato partner di diverse ONG presenti sul teatro di guerra.

Ma CZ si è spinto oltre. In quell’occasione ha istituito le “Binance Refugee Cards” ad aprile 2022. Con questa carta i rifugiati hanno accesso all’exchange e alle iniziative a sostegno della popolazione da parte della compagnia. Con questo strumento, Binance ha permesso l’erogazione di contante direttamente ai rifugiati, che hanno potuto contare su un aiuto finanziario per un breve periodo. Una piccola spinta per guadagnare tempo prima di riuscire a ripartire.

Sono state oltre 15.000 le Binance Refugee Card distribuite con ricariche da 75 BUSD al mese per tre mesi da spendere liberamente.

Si suppone che Binance sia al lavoro per offrire un supporto simile anche alla popolazione colpita dal sisma tra Turchia e Siria.

Dal 2018, Binance è molto attiva sul versante delle iniziative “blockchain a fin di bene”.

Ha collaborato con le associazioni umanitarie in favore dei rifugiati sudanesi e in Afghanistan sostenere la scolarizzazione delle donne e facilitare l’accesso ai lavori nel settore tech.

Non solo Binance si attiva

Non si è fatta attendere la risposta delle altre imprese di riferimento in ambito crypto che hanno manifestato solidarietà a vario grado e interventi di vario tipo.

Con un post su Twitter, BitMEX si è detta vicina alle vittime del terremoto e ha dichiarato di voler donare i proventi della Trading Competition di questa settimana alle vittime del sisma attraverso la Mezzaluna Rossa.

Anche Bitfinex ha detto di essere al lavoro per allestire un pacchetto di aiuti e fornirà aggiornamenti al riguardo appena possibile.

___

Leggi anche:

Segui Cryptonews Italia sui canali social