Unione Europea (UE) contro le crypto: aumentano le sanzioni che diventano anche reati penali

Christian Boscolo
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I legislatori dell’Unione Europea (UE) vogliono intensificare gli sforzi per contrastare le violazioni che coinvolgono le criptovalute, aumentando le sanzioni.

Le nuove norme inaspriscono la posizione dell’UE sugli asset digitali, in particolare le criptovalute, evidenziando l’urgente necessità di un approccio unificato con definizioni e sanzioni comuni per tutti gli stati membri.

Il Parlamento europeo rafforza le sanzioni e stringe la morsa sulle criptovalute con nuove regole


Martedì, i membri del Parlamento europeo (MEP) hanno votato per l’implementazione di leggi più severe per arginare le violazioni. Le restrizioni riguarderanno il trading in alcune giurisdizioni o Paesi, restrizioni settoriali e congelamento dei beni, concentrandosi su cripto-asset e i wallet.

Il testo delle nuove norme espande la portata delle misure restrittive dell’UE fino a comprendere un’ampia gamma di servizi finanziari, includendo esplicitamente la fornitura di “cripto-asset e wallet”.

Le sanzioni possono comportare il congelamento dei beni, compresi quelli detenuti in criptovalute, come vi avevamo anticipato in questo articolo di eri.

Tuttavia, nonostante le sanzioni siano state stabilite a livello europeo, la loro applicazione rimane di competenza dei singoli Stati membri, con conseguenti incoerenze nelle definizioni e nelle sanzioni tra le varie giurisdizioni.

Inoltre, la direttiva amplia la portata delle azioni punitive per coprire le violazioni deliberate e i casi che riguardano la compravendita di armi.

Per standardizzare le procedure di applicazione negli Stati membri dell’UE, l’iniziativa mira a stabilire sanzioni uniformi e rigorose per le violazioni, migliorando l’efficacia del quadro sanzionatorio.

I parlamentari che rappresentano i 27 Stati membri dell’Unione Europea hanno sostenuto a larga maggioranza le nuove norme, con 543 voti a favore, 45 contrari e 27 astensioni.

L’impulso a queste norme deriva dal timore che le sanzioni finanziarie dell’UE contro la Russia vengano aggirate.

L’UE approva una direttiva più severa sull’applicazione delle sanzioni e fa avanzare la legislazione sull’IA


La decisione arriva in seguito alle crescenti preoccupazioni per i diversi approcci nazionali all’interno dell’UE, che hanno portato a debolezze e lacune nell’applicazione delle sanzioni.

Questo è avvenuto soprattutto in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Il Parlamento europeo ha approvato una serie completa di norme volte a reprimere tali infrazioni, comprese quelle riguardanti le criptovalute.

La legislatrice olandese Sophie in ‘t Veld, incaricata di guidare il processo legislativo in Parlamento, ha sottolineato la necessità delle nuove norme, affermando:

Abbiamo bisogno di questa legislazione perché approcci nazionali divergenti hanno creato debolezze e scappatoie, inoltre permetterà di confiscare i beni congelati“.

L’applicazione delle sanzioni all’interno dell’UE è stata storicamente decentralizzata, con i singoli Stati membri responsabili dell’attuazione. Questo approccio decentralizzato ha portato a incoerenze nelle definizioni delle violazioni e delle relative sanzioni nei diversi Paesi.

La direttiva approvata introduce sanzioni più severe per gli individui colpevoli di aver violato o aggirato le sanzioni. Secondo le nuove leggi, tali trasgressioni costituiranno reati penali punibili con pene detentive fino a cinque anni in tutti i 27 Stati membri.

Tuttavia, prima che la legislazione possa entrare in vigore, deve ricevere l’approvazione del Consiglio, composto da alti funzionari governativi degli Stati membri.

Una volta ottenuta l’approvazione del Consiglio, la nuova normativa rafforzerà la capacità dell’UE di applicare efficacemente le sanzioni e di frenare le attività finanziarie illecite, comprese quelle che coinvolgono le criptovalute.

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