Zuckerberg ha perso 21 miliardi e passa dal metaverso all’AI

Christian Boscolo
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Secondo un articolo pubblicato dal quotidiano finanziario Bloomberg la corsa di Mark Zuckerberg verso il Metaverso è costata finora 21 miliardi di dollari a fronte di scarsi risultati dal punto di vista commerciale.

Zuckerberg e Meta, la società proprietaria di Facebook, sono riusciti a vendere solo 20 milioni di unità di visori per la realtà virtuale (VR) Quest dal 2019, ha affermato Dave Lee, un giornalista di Bloomberg specializzato in tecnologia.

Inoltre, solo circa 200mila utenti sono attualmente attivi su Horizon Worlds, il metaverso di Zuckerberg, un numero minuscolo se paragonato all’enorme quantità di denaro speso per svilupparlo.

“Tutto questo porta ad una domanda: “Quanto denaro è ancora disposto a spendere Zuckerberg per far sì che il suo metaverso abbia successo?”

Fonte: Bloomberg

Le entrate pubblicitarie sono ancora solide


Il motivo per cui Zuckerberg continua a investire nel metaverso nonostante le ingenti perdite è che l’attività pubblicitaria di Meta rimane solida e mostra una crescita dei ricavi a due cifre per la prima volta dalla fine del 2021.

La forte crescita delle entrate pubblicitarie ha di fatto evitato che gli investitori si preoccupassero troppo dei 21 miliardi di dollari spesi per i progetti del metaverso.

Nel frattempo, i ricavi delle attività di Meta legate al metaverso, che comprendono le vendite di device, applicazioni e servizi correlati, sono diminuiti tra il 2021 e il 2022 e si prevede che quest’anno caleranno ulteriormente.

Tuttavia, Zuckerberg non sembra essere preoccupato dai numeri, e la settimana scorsa ha dichiarato di credere che miglioreranno.

Meta non rinuncia al metaverso


Sembra dunque chiaro che Meta non ha intenzione di rinunciare al metaverso, anche perché il cambio di nome in Meta risulterebbe “piuttosto imbarazzante”.

La preoccupazione maggiore è che un fallimento del Metaverso indebolisca la posizione di Zuckerberg come CEO dell’azienda, sebbene la sua leadership sia migliorata negli ultimi tempi grazie al successo del clone di Twitter “Threads” di Meta.

“Con un piccolo team, senza pubblicità e pochi mesi di sviluppo, Threads ha impiegato meno di un’ora per attirare più utenti di quanti ne abbia avuti Horizon Worlds in due anni e mezzo”.

Si punta molto anche sull’AI


Meta si prepara anche a rivoluzionare i suoi servizi tradizionali, tra cui Facebook e Instagram, con l’introduzione di “personaggi” famosi alimentati dall’ intelligenza artificiale. L’azienda ha programmato il lancio di questi particolari chatbot per il prossimo mese.

Una mossa che potrebbe posizionare Meta in una posizione di vantaggio su più fronti a partire dalla maggiore appetibilità dei suoi social, costantemente minacciata dall’ascesa di TikTok, soprattutto tra i giovanissimi.

Inoltre i chatbot rappresentano una vetrina delle capacità dell’intelligenza artificiale di Meta, in un contesto di rivalità con altre grandi aziende tecnologiche come OpenAI, sostenuta da Microsoft, e Bard di Google.

L’introduzione di questi chatbot potrebbe rappresentare un salto di qualità nei servizi offerti da Meta, aprendo nuove possibilità di interazione con gli utenti.

Le personalità distinte dei chatbot potrebbero rendere l’esperienza più coinvolgente, offrendo suggerimenti personalizzati, assistenza e un livello di interazione simile a quella con un essere umano.

Una versione evoluta di questi chatbot potrebbe poi popolare anche il metaverso rendendo l’esperienza virtuale sempre più coinvolgente.

Si tratta in ogni caso di un terreno irto di insidie, come dimostrano i problemi avuti da ChatGPT in Italia a causa della mancanza di trasparenza per il trattamento dei dati personali degli utenti.

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