La CEO di Ark Invest scommette su BTC a 500.000$ – Che cosa sa?

Marcello Bonti
| 2 min read

Durante un’animata intervista, Cathie Wood, nota donna della finanza e CEO di Ark Invest, ha ribadito la sua tesi secondo cui Bitcoin raggiungerà i 500.000 dollari entro il 2030. 

La Wood è la lungimirante direttrice di Ark Invests e di ETF ARKK, fiore all’occhiello del settore tecnologico. È nota per le sue scommesse vincenti sulle ultime novità nel campo delle biotecnologie.

Nel 2020 la Wood aveva fatto parlare di sé dopo le previsioni secondo cui Bitcoin (BTC) ha tutte le carte in regola per arrivare ai 500.000 dollari entro il 2030. Lo scorso novembre ha raddoppiato la posta, prevedendo ulteriori faville per il re delle crypto. 

Allora l’ETF di punta Ark Innovation aveva investito altri 62,7 milioni di dollari in criptovalute. Il capitale è stato impiegato per acquisire altre azioni di Coinbase, Silvergate e Grayscale Bitcoin Trust. 

Una mossa coraggiosa che avveniva proprio una settimana dopo il crollo del colosso FTX. Nel 2020, l’ETF ARKK ha registrato un sensazionale rally del 150%. In calo però la fiducia del mercato nell’ETF, che ha registrato un crollo del 59% nel 2022 (peggio dello S&P500).

BTC a $500K nel 2030 è una previsione prudente

La Wood ha parlato dell’andamento difficile del mercato nel 2022 durante il programma della CNBC Squawk Box di Andrew Sorkin, difendendo a spada tratta la propria tesi. 

Quando le è stato chiesto se Ark Innovation fosse rimasta fedele alla sua previsione per il 2020, ha detto: “Sì, siamo un po’ più in alto rispetto al nostro prospetto con ipotesi ribassista per il 2030”. E ha poi aggiunto: “E nella nostra ipotesi rialzista ben più alto”. 

Un’affermazione che ha lasciato tutti a bocca aperta, visto che è ancora presto per cantare vittoria e pensare di aver scampato il lungo inverno crypto che ha visto i prezzi del BTC scendere fino a 13.350 dollari dopo il crollo di FTX.

Parlando di Sam Bankman-Fried (SBF), la paladina delle criptovalute ha spiegato che la faccenda FTX ha avuto il pregio di far piazza pulita, sbarazzandosi del peggio nel settore crypto. 

“A [SBF] non piaceva affatto Bitcoin, non gli piaceva per la sua decentralizzazione e trasparenza, ma quali sono le aziende che sono fallite? Erano società altamente centralizzate, non trasparenti e opache: quindi FTX, Celsius, 3 Arrows Capital (3AC)” 

La Wood ha quindi spiegato: “Se si guarda a ciò che è successo a Bitcoin ed Ethereum [blockchain], non hanno perso un colpo, tutte le transazioni sono state completate, tutti gli smart contract hanno funzionato”. 

Questo, secondo l’affarista, significa solo una cosa: “Dopo il fallout delle criptovalute di quest’anno e il crollo di così tante aziende, finalmente l’idea di trasparenza e decentralizzazione sta prendendo piede”. 

Trasparenza e decentralizzazione sembrano ricoprire un ruolo fondamentale nell’ETF Ark Innovation. In un’intervista all’indomani del fallimento di FTX, il direttore di ricerca di Ark Frank Downing, puntava sullo stesso argomento: “Sono convinto che le blockchain pubbliche decentralizzate e trasparenti siano più forti che mai”. 

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