Secondo i ricercatori la fiducia nel mercato delle criptovalute tornerà nel 2023: ecco perché

Tim Alper
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Fonte: Funtap/Adobe

I ricercatori dell’agenzia di exchange sudcoreana Bithumb hanno previsto che nel 2023 la fiducia tornerà a ravvivare il mercato delle criptovalute, e hanno fornito anche i tre motivi chiave che li hanno portati a questa conclusione.

Bithumb è uno dei due più grandi exchange sudcoreani e gestisce un dipartimento dedicato esclusivamente all’analisi e alla ricerca, il Bithumb Economic Research Institute (BERI), che ha il compito di esaminare le tendenze di mercato.

Secondo il media Business Post, mentre i politici sudcoreani sono impegnati a preparare delle nuove normative per la regolamentazione del settore, il 2023 Cryptoasset Policy Outlook pubblicato dal BERI contiene una serie di previsioni sul prossimo futuro del mercato delle cryptovalute, che sono a dir poco rosee.

A seguire descriveremo le tre principali motivazioni che hanno innescato l’ottimismo nei ricercatori.

Conclusione del caso Ripple

L’evento più degno di nota del 2023, secondo i ricercatori del BERI, sarà la conclusione della causa che vede contrapporsi la società Ripple Labs, che ha sviluppato e gestisce il protocollo di pagamento Ripple, e la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti.

I ricercatori hanno infatti sottolineato che gli USA sono il “centro del mercato delle criptovalute” e che la conclusione del caso Ripple segnerà un momento cruciale per il settore.

Dal momento che la SEC ha un approccio alle normative meno indulgente rispetto alla Commodity Futures Trading Commission (CTFC), che ha “un livello di regolamentazione inferiore”, i ricercatori sono certi che nel caso in cui la SEC esca vincitrice dalla causa che la vede contrapposta alla Ripple, questo causerà la caduta di una serie di token ad alta capitalizzazione.

Diversamente, invece, una vittoria dei dirigenti della Ripple Labs garantirebbe una mancata applicazione delle regole SEC alla maggior parte delle criptovalute. Un accordo tra i due contendenti, invece, porterebbe a una situazione di stallo.

Sfide legate alla legislazione negli Stati Uniti

I ricercatori dell’Istituto BERI opinano che non sia affatto “realistico” aspettarsi che il Congresso americano approvi uno qualsiasi dei progetti di legge esistenti relativi alle criptovalute, proposti alla Camera prima della fine dell’attuale sessione (3 gennaio). Di conseguenza tutti i progetti di legge esistenti saranno abrogati, come testimonia anche il caso del disegno di legge Warren-Marshall, e i legislatori dovranno ricominciare da capo nel 2023.

Sebbene questo non scoraggi affatto i legislatori, visto che si tratta di procedure standard che avvengono puntualmente a ogni termine di sessione della Camera, le sfide alla legislazione persisteranno man mano che i Repubblicani prenderanno il controllo della Camera.

Dopo le elezioni di medio termine del mese scorso, infatti, i Democratici avranno una maggioranza al Senato appena risicata.

Alcuni osservatori hanno quindi previsto frequenti ingorghi, mentre altri sono convinti che l’esecutivo avrà una corsa più facile. Qualsiasi cosa accadrà non appena i legislatori si riuniranno di nuovo, però, rimane un dato di fatto che nessuno dei due schieramenti politici potrà contare su un fronte unito nei riguardi delle politiche da adottare sulle criptovalute.

Secondo i ricercatori l’obiettivo di regolamentare subito il settore in modo da scongiurare il ripetersi di eventi come quello del crollo di FTX, per ora, continuerà a rimanere un pio desiderio e bisognerà attendere la fine del 2023 per vedere approvata una legge sulle criptovalute negli Stati Uniti.

Altre normative in arrivo in Corea del Sud

La terza e ultima ragione che ha alimentato l’ottimismo dei ricercatori è stato che il crollo dell’agenzia di exchange FTX ha avuto sì grandi conseguenze sul mercato globale delle criptovalute, ma ha lasciato le società sudcoreane del settore relativamente illese.

Lo spartiacque principale per la Corea del Sud, infatti, è stato “l’incidente Terra/Luna” che ha avuto luogo mesi prima del crollo di FTX.

Nonostante gli insuccessi nell’arrestare Do Kwon e gli altri dirigenti di Terraform Labs, l’incidente Terra/Luna ha permesso alla Corea del Sud di reagire in maniera tempestiva per evitare il ripetersi della disastrosa flessione che ha colpito il mercato interno nel mese di maggio. E questo grazie soprattutto alle centinaia di investitori infuriati che hanno chiesto giustizia.

Prezzi di Terra Luna Classic (LUNC) negli ultimi sette giorni. (Fonte: CoinMarketCap)

Secondo il Bithumb Economic Research Institute, quindi, l’incidente Terra/Luna ha fatto da innesco per la regolamentazione delle criptovalute in Corea del Sud.

Attualmente ci sono 14 disegni di legge diversi, presentati dai membri privati all’Assemblea Nazionale, e i ricercatori affermano che almeno due di questi hanno ottime possibilità di essere approvati.

I ricercatori hanno affermato che “indipendentemente da quale dei due progetti di legge venga approvato, le misure di protezione degli investitori saranno comunque più rigorose rispetto a prima”.

Inoltre Oh Yu-ri, leader del team di ricerca politica, ha dichiarato che: “se viene stabilito un quadro normativo ragionevole (sia in patria sia all’estero), il 2023 sarà un anno in cui l’industria delle criptovalute potrà recuperare la fiducia degli investitori e gettare le basi per una crescita a lungo termine”.

 

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