Apple ha nascosto il Whitepaper di Bitcoin nel suo sistema operativo. Perché?

Sauro Arceri
| 1 min read

Il blogger tecnologico Andy Baio, che si occupa prevalentemente di tecnologia, è rimasto decisamente sorpreso quando ha scoperto che una copia dell’innovativo whitepaper di Bitcoin era stata segretamente inserita nel sistema operativo dei computer Mac di Apple. Baio ha confermato la presenza del file (in versione PDF) in tutte le versioni di macOS a partire dal 2018: da Mojave all’attuale Ventura.

Un dispositivo denominato Virtual Scanner II memorizza il white paper di Bitcoin all’interno dell’utility Image Capture. Per poterlo vedere, gli utenti possono aprire un “Terminale” sul proprio Mac e digitare un comando specifico. In alternativa, si può navigare nella cartella System del Finder.

Si tratta di un omaggio al creatore di Bitcoin o ci sono altri motivi?


L’inclusione del whitepaper di Bitcoin in macOS solleva domande sulle motivazioni di Apple. Come riportato da U.Today, il CEO Tim Cook ha confermato di essere un possessore di criptovalute già dal 2021.

Non è noto se la decisione di includere il documento sia stata presa in maniera intenzionale dall’azienda, oppure da un dipendente appassionato di Bitcoin e intenzionato a rendere omaggio al suo creatore, Satoshi Nakamoto. Un’ulteriore possibilità, inoltre, è che la scelta di inserire il whitepaper sia da attribuirsi alle sue dimensioni compatte, che lo rendono funzionale a scopo di test.

Niente di nuovo


In realtà la presenza del whitepaper nel sistema operativo dei computer Mac era stata già evidenziata nel 2021, nel post di un membro della comunità Apple, ma né l’azienda di Cupertino né i suoi dipendenti avevano fornito spiegazioni in merito. Il mistero rimane quindi irrisolto; nel frattempo, però, gli utenti curiosi continuano a esplorare l’easter egg nascosto in macOS.

Nel 2020, un utente di Twitter, Josh D, ha scoperto il dispositivo Virtual Scanner II sul suo Mac, che mostrava come icona un segno dipinto simile a una foto di Thomas Hawk. In seguito lo ha ritrovato ancora e ha notato che conteneva anche un file PDF dell’iconicowhite paper di Bitcoin. Lo scopo del dispositivo Virtual Scanner II rimane tuttora poco chiaro.

Una fonte affidabile ha informato Baio che il problema è stato segnalato internamente quasi un anno fa ed è stato assegnato proprio all’ingegnere responsabile dell’inserimento del PDF nel sistema. Tuttavia, tale persona non ha ancora intrapreso alcuna azione in merito.

 

Leggi anche:

Segui Cryptonews Italia sui canali social