Bitcoin utilizzato solo nel 19% delle attività illecite di criptovaluta!

Christian Boscolo
| 1 min read

Le attività illecite che coinvolgono le criptovalute stanno subendo un importante processo di cambiamento con Bitcoin che viene ora coinvolto solo nel 19% dei casi.

Sono questi i risultati di una ricerca pubblicata oggi da TRM Labs, una società di intelligence e analisi blockchain che collabora con le forze dell’ordine per contrastare il crimine finanziario.

Nel 2016 Bitcoin dominava il panorama delle criptovalute illecite rappresentando  il 97% del volume totale.

La ricerca di TRM Labs


La ricerca, intitolata: “Illicit Crypto Ecosystem Report“, ha evidenziato un evidente cambiamento nei comportamenti criminali, caratterizzato da una diversificazione delle criptovalute coinvolte che ora spaziano da Ethereum a Tron fino a BNB, il token di Binance.

Inoltre, TRM ha osservato l’utilizzo sempre più diffuso di tattiche come il “chain-hopping”, ovvero lo spostamento di asset di criptovalute tra diverse chain per riciclare criptovalute rubate ed eludere le autorità di controllo.

“La transizione da Bitcoin ad altre blockchain e l’adozione di nuove tattiche sottolineano l’importanza della nostra missione di creare una mappa completa dei flussi finanziari illeciti nel settore delle criptovalute”,

ha dichiarato Esteban Castaño, cofondatore e CEO di TRM Labs.

Il rapporto ha anche rivelato che nel 2022 sono stati canalizzati circa 7,8 miliardi di dollari in vari schemi di frode legati alle criptovalute.

In particolare, sono stati rubati circa 2 miliardi di dollari attraverso attacchi hacker che hanno sfruttato i ponti (bridge) cross-chain, meccanismi che consentono il trasferimento di criptovalute tra le blockchain.

Questi dati evidenziano l’evoluzione delle pratiche criminali nel settore delle criptovalute e l’importanza di continuare a sviluppare strumenti e strategie di contrasto per preservare l’integrità e la sicurezza del mercato.

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