Charles Hoskinson, fondatore di Cardano, respinge le accuse di “blockchain zombie”

Aniello Raul Barone
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Cardano non è una blockchain zombie

Il fondatore di Cardano, Charles Hoskinson, sta facendo di nuovo parlare di sé dopo aver risposto, con il suo classico stile e umorismo a un articolo uscito non molto tempo fa, secondo il quale diverse blockchain, tra cui Cardano (ADA), Tezos (XTZ), Litecoin (LTC), Algorand (ALGO), Monero (XMR), Ripple e altre ancora, sarebbero come “zombie” con “pochi utenti”.

L’articolo in questione sarebbe inerente, a quanto pare, a un’indagine condotta dalla redazione della nota rivista Forbes.

Secondo l’articolo, che il popolare media ha pubblicato nella giornata di mercoledì 27 marzo, l’indagine avrebbe rivelato che:

“Attualmente, circa 50 piattaforme di criptovalute hanno volumi di scambio giornalieri superiori a 1 miliardo di dollari, ma almeno 20 di queste sono degli zombie funzionali”.

Cosa dice il rapporto?


Il rapporto è stato alquanto impietoso e ha definito queste blockchain e i relativi asset crittografici come “inutili”, “buoni a nulla” e con “scarsa utilità se non per il trading speculativo di criptovalute”, vantando “tesori pieni di milioni” e non rispondendo “né agli azionisti né alle autorità di regolamentazione”.

In particolare, gli autori di Forbes hanno prima rivolto critiche particolarmente feroci a Cardano, che secondo loro:

“Ha fruttato 3 milioni di dollari in commissioni l’anno scorso, nonostante la stessa Cardano Foundation abbia detto che non ha ancora completato le sue fasi di sviluppo”.

Dopodiché le critiche sono state rivolte al suo fondatore:

“Hoskinson stesso sembra essere l’attrazione principale. Possiede un ranch di 11.000 acri nel Wyoming, finanzia sedicenti cacciatori di alieni e ha recentemente aperto un centro di medicina rigenerativa e anti-invecchiamento nella città di Gillette. (…) Ha dichiarato di aver abbandonato un programma di dottorato in matematica (…), ma l’università ha risposto che Hoskinson era uno studente che non ha mai conseguito la laurea”.

L’arguta risposta di Charles Hoskinson


In risposta all’articolo di Forbes, Charles Hoskinson ha postato su X una breve animazione con gli zombie tratta dalla serie di successo South Park, menzionando le altre piattaforme citate nell’articolo, tra cui Bitcoin Cash (BCH), Stellar (XLM) ed Ethereum Classic (ETC).

Tra l’altro, questa non è la prima volta che i media accusano Cardano di essere un network morto, irrilevante o in fallimento, cosa che il suo fondatore ha sottolineato nell’agosto dello scorso anno, inviando un messaggio a tutti i detrattori: “Cardano è qui per restare”.

In realtà, le dichiarazioni di morte sono avvenute molte volte anche per il rappresentante del mercato delle criptovalute e fiore all’occhiello della finanza decentralizzata (DeFi): Bitcoin (BTC).

Nello specifico, secondo i dati recuperati da 99Bitcoins, dal 2010 fino al recente febbraio 2024 la principale criptovaluta è stata dichiarata morta 476 volte.

A questo punto appare chiaro che il moderno settore della blockchain sarà inevitabilmente oggetto di molte critiche, alcune fondate altre fuori luogo, ma possiede anche molti sostenitori.

Questi ultimi, tuttavia, dovrebbero avvicinarsi a questo mercato con cautela e fare ricerche accurate prima di prendere qualsiasi decisione di investimento, non ultima quella di tenersi aggiornati sulle notizie riguardanti Cardano.

Gli investitori si spostano sulla ICO virale Sponge (SPONGE)


La narrativa cambia completamente quando si parla della memecoin Sponge che, da quando ha annunciato la sua migrazione sulla rete Polygon con una nuova versione del token, SPONGEV2, si è completamente rivitalizzata attirando l’attenzione degli investitori che avevano realizzato guadagni 100x con la prima versione del token SPONGE.

Secondo i dati di DEXTools, molti trader stanno investendo in questa ICO nascosta per ottenere guadagni 100 volte maggiori, com’era già accaduto con SPONGE. La nuova versione del token, SPONGEV2, è disponibile per l’acquisto al prezzo di 0,002198 dollari a token.

La nuova versione in ICO non è una comune memecoin, ma offre un’opportunità di reddito passivo da staking, inoltre funziona anche come token nativo di un gioco di corse play-to-earn (P2E).

Secondo i dati pubblicati sul sito ufficiale di Sponge, lo staking dei token su rete Ethereum offre fino al 169% di rendimento APY, mentre sulla rete Polygon l’APY raggiunge il 386% addirittura.

Nel frattempo, il gioco P2E vedrà i giocatori competere l’uno contro l’altro per conquistare posizioni in una classifica globale. Le ricompense delle corse vengono pagate in SPONGE V2, la nuova versione del token su rete Polygon.

Il sito web della moneta meme annuncia anche che presto verrà lanciata su exchange di primo livello, il che potrebbe portare un’ondata di nuovi acquirenti.

Considerando il suo basso valore di mercato, da qui in avanti SPONGEV2 potrebbe avere un guadagno di 100 volte o anche di più.

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.

 

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